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I lombrichi e le temperature ideali per l'allevamento

14/01/2013, 15:58

Il freddo spesso preoccupa chi alleva lombrichi. Ecco un alcune informazioni sulla resistenza delle specie più adatte all’allevamento.
Gli Eisenia Fetida e gli Eisenia Andrei (i rossi californiani, per intenderci) preferiscono il caldo ma sanno resistere anche a temperature rigide. Se siete interessati alla produzione di vermicompost la temperatura ideale della lettiera deve rimanere tra i 15-20°, mentre se il vostro interesse è legato alla riproduzione dovreste garantire un ambiente con 25°. Questo per quanto riguarda le temperature ottimali. A 10 °, invece, cessano ogni loro attività. Gli Eisenia fetida e gli Eisenia Andrei sono in grado di sopravvivere a temperature della lettiera comprese tra 0 e 35°, anche per questo tra i lombrichi adatti al vermicompostaggio che vivono alle nostre latitudini, sono quelli più indicati per l’allevamento. La Dendrobaena veneta, per esempio, altra specie adatta al vermicompostaggio non tollera temperatura inferiori ai 15° e superiori ai 25°. Ma quello della resistenza alle temperature non è il solo vantaggio dei rossi californiani

Re: I lombrichi e le temperature ideali per l'allevamento

17/01/2013, 18:43

Come si mantiene la temperatura? Grazie alle fementazioni?

Re: I lombrichi e le temperature ideali per l'allevamento

18/01/2013, 18:32

A differenza del compostaggio nel vermicompostaggio la fermentazione ha un ruolo minore. Il primo infatti è un processo termofilo nel corso del quale si raggiungono elevate temperature, ha il pregio di eliminare gli agenti patogeni ma lo svantaggio di perdere azoto attraverso la volatizzazione dell’ammoniaca. Il vermicompostaggio è un processo mesofilo in cui le temperature non vanno generalmente oltre i 35°, il superamento provocherebbe l’allontanamento o lo morte dei lombrichi. Ricerche di università Usa hanno dimostrato che anche nel vermicompostaggio gran parte degli agenti patogeni vengono eliminati ma occorre un tempo maggiore, circa 60 giorni, e la dispersione di azoto è di gran lunga inferiore a quella del compostaggio.
Nel nostro allevamento all’aperto d’estate abbassiamo la temperatura innaffiando le lettiere con maggiore frequenza, somministrando strati di alimentazione più sottili ma a intervalli più brevi. Gli alimenti inoltre devono essere giunti al termine del ciclo di decomposizione, così da evitare l’innalzamento della temperatura. Nella stagione fredda lo strato di alimentazione è più spesso, e quelle rare volte in cui la temperatura diventa rigida, ricopriamo le lettiere con della paglia.
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