roma ha scritto:
La razionalità della legge è il collegamento diretto con il fondo o con le potenzialità del fondo.
Il fondo non produce Letame.
Stando quindi al tuo ragionamento i lombrichi potrebbero essere allevati solo da chi produce letame.
In realtà io non ho mai parlato di irrazionalità della legge (anzi esattamente il contrario) se mai di mancanza di normativa secondaria di dettaglio (attuativa delle disposizioni di legge).
Il discorso riassunto in una frase è caro amico roma ti sbagli:
l'attività di lombricoltura ai sensi del 2135 c.c. è attività agricola a tutti gli effetti (nella specie allevamento di animali rientrante sicuramente nel concetto allargato del 2135 dopo la riforma).
Di conseguenza il reddito derivante da tale attività non può che essere considerato e tassato come agricolo.
Ciò indipendentemente dal fatto che tale allevamento venga svolto congiuntamente o disgiuntamente a qualsiasi altra attività agricola.
Non sono sicuro di comprendere appieno il discorso del registro di stalla la cui tenuta è obbligatoria per tutti gli animali allevabili (bovini,equini,suini, avicoli, oltre che lombrichi,lumache ed api ; la questione peraltro afferisce a materia sanitaria che esula completamente dal presente dibattito).
Pensi che la sua tenuta sia troppo complessa? Che sia necessario contare i lombrichi uno ad uno ? ( per gli animali di piccola taglia si usano unità di misura standard tenendo conto del peso medio della specie allevata o altri criteri predeterminati ).
Il discorso che ho fatto sul quantitativo medio di letame potenzialmente producibile in azienda aveva tutto un altro scopo e cioè quello di determinare su base PROSPETTICA il carico MASSIMO di lombrichi allevabili per metro quadro affinchè tale attività potesse essere tassata come agricola ai sensi dell' art 32 comma 2 del TUIR ( ti ricordo in ogni caso che l'onere probatorio di determinare tale sforamento sarebbe a carico del soggetto che effettua la contestazione:
“ onus probandi incubit ei qui dicit ”).
A questo punto comunque permettimi una domanda: dal punto di vista normativo e fiscale, a parità di azienda, che differenza c'è tra un allevatore di mucche che si produce il fieno ed un altro che lo acquista ?