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Qualche chiarimento sugli oli monocultivar
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Rima
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So che la maggior parte degli oli EVO sono dei blend di vari oli di origini diverse, a volte solo italiani, altre volte comunitari, altre ancora extracomunitari. L'indicazione 100% Italiano rappresenta ancora un valore aggiunto per i consumatori?
Recentemente, sugli scaffali dei supermercati fanno capolino sempre più spesso oli monocultivar che si distinguono essenzialmente per due cose:
- la confezione da 500 ml;
- il prezzo che è quasi sempre il doppio o il triplo rispetto ad altri oli blend di buona/ottima qualità.
Ora consideriamo solo gli oli 100% Italiani, per quale motivo un olio monocultivar viene venduto ad un prezzo doppio o triplo rispetto ad un blend?
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15/08/2020, 6:52 |
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FlavioPet
Sez. Olivo
Iscritto il: 03/05/2018, 16:05 Messaggi: 352 Località: Lucito, Molise;
Formazione: Formazione Tecnica
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Rima ha scritto: Ora consideriamo solo gli oli 100% Italiani, per quale motivo un olio monocultivar viene venduto ad un prezzo doppio o triplo rispetto ad un blend? Buongiorno. La tua non è una domanda banale a cui proverò a dare una risposta. Il concetto di monocultivar innanzitutto deriva dall'unione di questi concetti e cioè UNA VARIETA' COLTIVATA. Pertanto ogni specie presenta caratteristiche specifiche di resistenza a malattie, resa in olio, grandezza della DRUPA (frutto dell'olivo), tempi di maturazione e non ultimo le proprietà gustative del prodotto finale. Il prezzo maggiorato dell'olio rispetto a dei blend è dato proprio dalla considerazione di questi tempi di gestione agronomica, molto più specifici e accurati. I blend rimangono comunque degli ottimi oli purché rientrino nelle procedure standard di produzione e conservazione che lo rendano tale. Un'ulteriore parametro di definizione del prezzo d'acquisto viene stabilito attraverso la classificazione merciologica ai sensi di legge, il tutto stabilito tramite analisi sensoriale (PANEL TEST) e/o analisi cliniche del prodotto. La somma di tutti questi parametri può spiegarti la differenza di prezzo tra i due tipi di olio. Trai le tue conclusioni!
_________________ Flavio Pettinicchi
Skype: flavio.pettinicchi@yahoo.it
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15/08/2020, 9:20 |
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Rima
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FlavioPet ha scritto: Buongiorno. La tua non è una domanda banale a cui proverò a dare una risposta. Buongiorno a te e grazie per averci provato. FlavioPet ha scritto: Trai le tue conclusioni! Credo che i vari fattori da te menzionati riguardano TUTTE le varietà indistintamente, pertanto non si capisce perché un lt. d'olio 100% italiano, se monocultivar venga venduto a 30 euro/lt, mentre gli stessi oli miscelati costino circa 10 euro/lt, pur avendo un costo in più, ovvero quello della miscelazione. Non credo che la miscelazione di diverse varietà di oli, tutti 100% italiani, riduca ad 1/3 i costi di produzione?
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15/08/2020, 11:15 |
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pantagruele
Iscritto il: 11/03/2020, 11:30 Messaggi: 892 Località: rimini
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facciamo un paragone con altri mercati: perché un brunello di Montalcino spunta prezzi maggiori del nobile di Montepulciano? Perché il miele d'acacia è più caro del millefiori? Perché le grappe monovitigno o i whiskey single malt sono più cari?
Un po' marketing (costa anche quello), un po' gusti dei consumatori e legge della domanda e dell'offerta, un po' la necessità di tenere linee di produzione distinte che cozza, di solito, con le grandi industrie e le relative economie di scala, inoltre ho l'impressione che almeno alcuni monovarietali siano scelti tra gli olii che hanno già una valutazione alta (per rarità o caratteristiche organolettiche), per dirne una la Ghiacciola di Brisighella (prezzi prossimi 30euro al litro) si produce in un territorio limitatissimo con un microclima particolare e una resa bassissima, non finirà mai nelle miscele dove finiscono oli di origine diversa e che hanno in comune una quotazione sul mercato più ridotta
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15/08/2020, 15:30 |
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Rima
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Ok, diciamo che un mix di ragioni, incluse alcune strategie di marketing, tendono a posizionare i monovarietali in una fascia di prezzo più alta rispetto ai blend.
So che in Italia ci sono circa 500 varietà di olive, le più diffuse contribuiscono indistintamente a creare gli oli blend più venduti, spesso insieme ad altri oli comunitari ed extracomunitari.
Non so quali siano le varietà così pregiate da raggiungere quotazioni da € 30/lt... parli di prezzi all'ingrosso o al pubblico?
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15/08/2020, 16:27 |
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FlavioPet
Sez. Olivo
Iscritto il: 03/05/2018, 16:05 Messaggi: 352 Località: Lucito, Molise;
Formazione: Formazione Tecnica
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Rima ha scritto: Credo che i vari fattori da te menzionati riguardano TUTTE le varietà indistintamente, pertanto non si capisce perché un lt. d'olio 100% italiano, se monocultivar venga venduto a 30 euro/lt, mentre gli stessi oli miscelati costino circa 10 euro/lt, pur avendo un costo in più, ovvero quello della miscelazione. Non credo che la miscelazione di diverse varietà di oli, tutti 100% italiani, riduca ad 1/3 i costi di produzione? Non sempre però si può parlare di miscelazione con relativi costi. Semplicemente potresti fare un'unica molitura raccogliendo tutte le qualità considerando come unica discriminante la mezza INVAIATURA come momento ideale di raccolta. Come accennato per un monocultivar ci sono più accortezze da seguire.
_________________ Flavio Pettinicchi
Skype: flavio.pettinicchi@yahoo.it
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15/08/2020, 17:53 |
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pantagruele
Iscritto il: 11/03/2020, 11:30 Messaggi: 892 Località: rimini
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Rima ha scritto: Ok, diciamo che un mix di ragioni, incluse alcune strategie di marketing, tendono a posizionare i monovarietali in una fascia di prezzo più alta rispetto ai blend.
So che in Italia ci sono circa 500 varietà di olive, le più diffuse contribuiscono indistintamente a creare gli oli blend più venduti, spesso insieme ad altri oli comunitari ed extracomunitari.
Non so quali siano le varietà così pregiate da raggiungere quotazioni da € 30/lt... parli di prezzi all'ingrosso o al pubblico? Brisighella è la prima che mi viene in mente (Romagna), ecco due esempi di prezzi al dettaglio, per la DOP e per la monovarietale (Ghiacciola): https://www.terradibrisighella.it/Negoz ... pa-ml-500/https://www.terradibrisighella.it/Negoz ... lo-ml-500/qui trovi le ultime quotazioni all'ingrosso della dop: http://www.ismeamercati.it/flex/cm/page ... /648#MenuVSe ho letto bene le tabelle si va da 22 euro più iva all'ingrosso al prezzo di 33,60 (dop) e 49,60 per il monovarietale (c'è chi spende più di 100 euro in una bottiglia di vino che gli dura una cena, dopotutto)
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15/08/2020, 18:31 |
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Rima
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Se fossi un produttore o un commerciante di olio EVO, sono sicuro che dal marketing del vino avrei molto da imparare. La cultura del vino è però molto più diffusa rispetto a quella dell'olio EVO. Basta confrontare l'offerta presente sugli scaffali dei supermercati per capire che il vino ha molti più estimatori rispetto all'olio.
Essendo semplicemente un consumatore che cerca il rapporto qualità/prezzo ottimale, ho capito che il mio vino per uso quotidiano non supera mai i 5 euro/bottiglia e scegliendo bene lo trovo più che soddisfacente, solo raramente mi vedo costretto a sganciare 40-50 euro ma so cosa sto comprando pur non essendo un sommelier.
Con l'olio EVO barcollo nel buio o quasi, come la stragrande maggioranza dei consumatori. Anche la ristorazione ha sempre dedicato una certa attenzione ai vini e quasi mai all'olio.
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15/08/2020, 19:54 |
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pantagruele
Iscritto il: 11/03/2020, 11:30 Messaggi: 892 Località: rimini
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anni fa Report fece una trasmissione sull'olio di oliva, se te la sei persa vedi se riesci a trovarla negli archivi, ne vale la pena. Quanto ai consumatori i gusti si modellano su quello che consumano e che gli raccontano: hanno raccontato impunemente per anni che il tonno migliore è quel lontano parente tropicale del tonno la cui carne si sbriciola, che l'olio di semi, solo perché meno viscoso e sa di poco, è meno calorico e più sano (100 g. di olio di qualsiasi origine hanno le stesse calorie, nel caso fosse necessaria la precisazione, e gli oli di semi sono estratti con solventi), che la crema di nocciole e cacao più sana è quella composta perlopiù da olio di palma, e i canali pubblicitari più costosi sono intasati dalla comunicazione delle grandi industrie. A dir la verità la cultura dell'olio era molto radicata, tanto che le bottiglie di miscele industriali di oli di origine sconosciuta vantavano nomi che riportavano a oli rinomati come quelli toscani o liguri, ma una comunicazione volutamente ingannevole ha lasciato il segno e industrie e multinazionali del settore hanno intasato i canali che raggiungono il grande pubblico. Però, ormai ci sono più corsi di assaggiatori d'olio che da sommelier , le riviste specializzate pubblicano valutazioni dei migliori oli dell'annata come dei migliori vini, e anche tu ti poni delle domande. Ma a Capodanno si continua a stappare una bottiglia di vino non di olio Comunque 5 euro per una bottiglia di vino da 75cl , a seconda di come la guardi, o sono troppi o sono troppo pochi. La bottiglia costa almeno 50 centesimi, c'è l'etichetta, il trasporto, il margine per il rivenditore, il tappo e il rivestimento del tappo, le tasse, secondo me faresti meglio a comprarlo sfuso, a ben scegliere la cantina risparmi e ti trovi con un prodotto equivalente se non migliore. Che poi anche il gusto per i vini è stato stravolto: impianti una vigna con i ceppi a due metri uno dall'altro, potatura lunga con un carico di gemme eccessivo, raccolta dell'uva meccanica e con un basso contenuto zuccherino, può essere anche guasta, i microorganismi li elimini con una robusta solfitazione, la solforosa viene poi eliminata con passaggi all'aria, come i cattivi odori, aggiungi zucchero, tannini, regolatori di acidità (tartarico o citrico) e coloranti naturali, alla fine ottieni un prodotto che la legge ti consente di chiamare vino, lo metti in un cartone che costa molto meno di tappo e bottiglia di vetro e non è nemmeno malaccio. Ma un vino fatto soprattutto nella vigna, con tutte le attenzioni, sarà un prodotto che incorpora più valore.
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15/08/2020, 22:38 |
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Rima
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Se è questa la trasmissione di Report a cui ti riferivi è veramente sconcertante Leggendo fra le righe del tuo post emerge chiaramente che per il consumatore la comunicazione/marketing ha molto più valore del contenuto della confezione. E' così per la stragrande maggioranza dei prodotti alimentari che acquistiamo, ad eccezione di quei pochi sui quali abbiamo ereditato una cultura famigliare e/o locale, oppure abbiamo avuto l'opportunità di formarcela nel tempo. Le domande che mi pongo oggi affondano le loro radici nei decenni passati, ancor prima del web. Ebbene sì, per decenni non hanno mai trovato risposte esaustive e soddisfacenti, principalmente per un motivo: lo scarso interesse per l'approfondimento. Sulla mia tavola l'olio ha sempre avuto un ruolo marginale, l'importante è che sia soddisfacente per il proprio palato. Stesso dicasi per il vino, per l'uso quotidiano ti assicuro che bastano 5 euro/litro, quando è bag-in-box, o 5 euro/bottiglia per un ottimo vino, basta saperlo scegliere. Ritornando al tema principale: monocultivar, fra le circa 500 varietà presenti in Italia, secondo te quali sono i dieci oli monocultivar più significativi?
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16/08/2020, 6:35 |
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