Mi permetto di intervenire, qui in Liguria a 8.00 se lo trovi sei fortunato, o lo prendi da un amico a 9...

L'esportazione non è un mondo difficilissimo, ho quotato il tuo commento per questo, anzi, l'esportazione se si fa
un buon prodotto è la salvezza economica delle aziende.
Bisogna informarsi e per farlo ci sono organi preposti per aiutare le aziende in questo passo, come ad esempio l' ICE
http://www.ice.gov.it/

Ciao

Salve, scrivo dalla provincia di Frosinone, Paliano per la precisione; produco olio da cultivar rosciola, zona collinare, raccolgo a maturazione non completamente avvenuta e molitura entro le 24 ore meccanica a freddo;
non lo vendo a meno di 8 euro al litro, altrimenti le lascerei sugli alberi

Credo che la coltivazione dell'ulivo possa essere molto diversa anche nell'ambito della stessa regione. Molti produttori preferiscono non spendere soldi in lavorazioni e perfino in irrigazione (che è fondamentale, in alcune regioni d'italia non piove da maggio a settembre, con qualche variazione agli estremi).
Nelle grandi estensioni di terreno spesso gli alberi non hanno una densità elevata, vengono potati grossolanamente, il terreno poco lavorato, non viene dato nessun medicinale, nessun concime, nessuna irrigazione.
Poi si aspetta novembre per raccogliere, le piogge autunnali ingrossano il frutto e si lasciano cadere le olive ammalate. Alla fine sono poche le olive che restano.
Non credo di aver mai visto in vita mia un Ulivo con 30 kg di olive, pur essendo varietà che hanno questo potenziale.
Per quanto riguarda la raccolta, è sempre possibile farla fare ad altri e pagarla con le stesse olive.
E siccome raccogliere a mano un albero poco carico è come arrampicarsi sugli specchi, va da se che la raccolta manuale sia una pratica superata, dovunque.
Vogliamo metterci a raccogliere a mano le olive? Ogni singola oliva come se fosse un grappolo d'uva pregiata? Quanto riescono a raccogliere due persone dotate di 1 scuotitore a spalla e qualche telo? In quanto tempo? A conti fatti bisogna pagare solo i potatori e il frantoio.
Chi possiede terreni più piccoli riesce a trarne molte più olive, facendo ogni lavorazione possibile e spendendo in fattori produttivi, ma con la sola manodopera propria e familiare. Quindi il guadagno viene tutto dal non dover ricorrere ad operai esterni.
Non si tratta di verità assolute, anche perchè sbagliate entrambe.
Il piccolo imprenditore trae sicuramente vantaggio dalla cooperazione dividendo le spese della produzione (e non è una novità in campo agricolo). Il grande produttore si avvantaggia delle economie di scala, spesso di migliori conoscenze tecniche e avendo accesso a strutture e modi di operare altrimenti impossibili da realizzare. Ma non è detto si debba tutti vendere allo stesso prezzo e nello stesso mercato. Anche tra i generi alimentari ci sono delle differenze. Forse la considerazione più notevole riguarda la presunta produzione eccessiva. Ma a questo punto la valutazione deve essere molto più ampia, nello spazio e nel tempo. Si muovono enormi quantità di petrolio e carburanti in tutto il mondo, per un prezzo al litro molto inferiore. Si avviano colture in Africa, in Nord e Sud America, in Australia, con prospettive molto più incerte. Quindi se ne deduce che in merito all'olio di oliva (e forse anche ad altre colture), non vi è la giusta percezione del bussiness. D'altronde il fatto che in tempi di forte crisi riprendano attività abbandonate da decenni mi sembra il chiaro sintomo di un economia malata, gestita con poca accortezza e lungimiranza. Da notare come il libro che più si vede e si vende nelle bancarelle abbia per titolo "Rinnovare antichi uliveti secolari", me lo sogno pure la notte!

Signori, io leggo qui di prezzi che si aggirano intorno gli 8€, e non sapete quanto vi invidio, nella mia famiglia possediamo 7 ettari di uliveto con circa 800 piante di varieta' biancolilla e calamignara, tutti i tereni sono concimati, potati, fresati e tutto quello di cui hanno bisogno durante l'anno, viene fuori un olio che chiunque lo compra ne rimane davvero soddisfatto, con livelli di acidita' di non piu' di 3 linee, e sapete il frantoio a quanto ce lo paga? A ben 3,50€(E quando ce lo pagano)! A chi lo compra privatamente da noi, non possiamo venderlo piu' di 4,50€ altrimenti lo prendono da altri, ma e' sempre una piccolissima quantita' rispetto a quello che produciamo... Ma cosa dovremmo fare?? Abbandonare tutte le terre che son state comprate dai nonni con tanti sacrifici? Io ho 25 anni, ma non posso vivere di agricoltura con questi guadagni!

Leggi il mio messaggio più indietro, e datti da fare, se vuoi guadagnere soldi devi mandare tutto all'estero....

Forse non hai considerato una piccola grande cosa:
per farti pubblicità, promuovere i tuoi prodotti, ma anche per partecipare ad eventi locali di grandi città CI VOGLIONO SOLDI, MOLTI SOLDI. spesso si abbandanano attività perchè non si ha la possibilità di investire questi soldi visto che sono investimenti a lungo termin senza nessuna garanzia di rientro....

Ti sei mai rivolto all'ICE per chiedere informazioni su come funziona?

Jean intanto grazie, ho appena mandato un e-mail a questo ente, vediamo un po' cosa mi risponderanno, io sono pronto a tutto purche' si possa vivere d'agricoltura, vi tengo aggiornati.
Alessio

Ho visitato la loro pagina adesso, c'è una mostra di prodotti gastronomici italiani in brasile (fiera sial), BELLO! vediamo bene: 6600€ + iva costo partecipazione per ogni stand da 12mq

Se poi conosci altre soluzioni a costo zero sono ben accettate!