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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68793 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Non possiamo adottare due pesi e due misure. Si tratta di lavoratori in nero, che, tra l'altro, svolgono un lavoro molto pericoloso. Se il problema è occupare perosone ancora attive lo si potrebbe fare assegnando loro piccoli appezzamenti da coltivare a orti. Oppure, perchè gli agricoltori non ricorrono a quella interessante e nuovissima forma di pagamento con voucher Inps come si comincia a fare per la vendemmia? Marco
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07/12/2009, 11:15 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao a tutti, in effetti il problema è grave, e io ho fatto l'esempio dell'olio, ma vale per tutto il comparto agricolo come diceva Paolo, il problema è che a nessuno interessa dell'agricoltura, se i pensionati a casa facessero auto o elettrodomestici, andando a pestare i piedi alle multinazionali si interverrebbe. Sono d'accordo con quello che dice Mario, se uno prende l'olio per il proprio consumo non ci vedo nulla di male, ma la concorrenza sleale no, e sono d'accordo anche con Marco, il lavoro in nero non va bene, ma ricordo ancora bene come un po' di tempo fa, non mi ricordo di preciso uno dei nostri politici disse, "se non arrivate alla fine del mese andate a fare un lavoretto in nero", quando si sentono certe cose da chi dovrebbe dare l'esempio si rimane allibiti. Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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07/12/2009, 20:35 |
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picicola
Iscritto il: 11/10/2009, 1:19 Messaggi: 40
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Un saluto a tutti gli amici che prendono parte a questa discussione,io sono rimasto meravigliato ad apprendere che da un Quintale di olive si estraggono solo 6 o 7 Kg di olio poichè dalle mie parte un ql ne da mediamente 20-22 nel periodo che va da novembre a dicembre, saranno forse le qualità delle piante formate dal 90% dalla CAROLEA molto buona anche per la mensa. Comunque quello che non capisco come si fa a rientrare nelle spese con una resa così bassa, qui da noi oramai se non li raccogli a carattere familiare non c'è nessun guadagno, addirittura con questi prezzi nessuno vuole raccogliere a meta(meta il proprietario e meta chi li raccoglie). Io non credo alle giacenze xchè questa estate i compratori che vanno porta e porta Hanno pagato l'olio anche a 3,50 euro e loro dai fusti risucchiano tutto anche la morga (feccia)segno che l'olio non è trattato,parlo di quintali e quintali, secondo me c'è sotto qual cos'altro ideato a proposito x far scendere il prezzo. Un caro saluto a tutti.
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08/12/2009, 22:08 |
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picicola
Iscritto il: 11/10/2009, 1:19 Messaggi: 40
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a proposito qui da noi se non ci fossero gli anziani gli ulivi non si raccogliessero xche i giovani della campagna non ne vogliano proprio sapere.
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08/12/2009, 22:17 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68793 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Caro picicola, 6-7 kg di olio è la parte che va a chi raccoglie, non la resa totale. Ciao, Marco
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09/12/2009, 0:16 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao picicola, non penso ci sia nulla di studiato, semmai studiano sul petrolio come fare per fartelo pagare sempre di più, solo che non si muove un dito per aiutare le aziende agricole, e se si continua così tra qualche anno ne pagheremo le conseguenze. Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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09/12/2009, 0:21 |
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Driu
Iscritto il: 17/04/2009, 14:11 Messaggi: 165
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Marco ha scritto: Non possiamo adottare due pesi e due misure. Si tratta di lavoratori in nero, che, tra l'altro, svolgono un lavoro molto pericoloso. Se il problema è occupare perosone ancora attive lo si potrebbe fare assegnando loro piccoli appezzamenti da coltivare a orti. Oppure, perchè gli agricoltori non ricorrono a quella interessante e nuovissima forma di pagamento con voucher Inps come si comincia a fare per la vendemmia? Marco Non penso che il problema sia quello di occupare persone ancora attive, persone che hanno voglia di fare. Le persone in questione non prestano manodopera per fini socialmente utili, per filantropia. Sono più portato a credere che si diano da fare per puro tornaconto. Dare una mano ad un amico durante la raccolta in cambio dell' olio per il fabbisogno famigliare, è una cosa. Mercanteggiare la propria manodopera un tanto al chilo per poi rivendere l'olio, è altra cosa. Sarei curioso di sapere quante di queste persone si renderebbero disponibili a dissodare campi incolti o a ripulirli terreni marginali da infestanti, così, tanto per non rimanere inoperosi. Temo che la maggior parte, a conti fatti, resterebbe volentieri a braccia conserte.
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10/12/2009, 17:48 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68793 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Sono daccordo Driu. Ma tornando al discorso iniziale (il crollo del prezzo dell'olio), l'incidenza di questo fenomeno (lavoratori che vengono pagati in natura e che rivendono l'olio) sia molto marginale e locale. La causa maggiore penso sia da ricercare nell'olio proveniente dall'estero. Ho visto in vendita dell'extravergine a meno di 2 euro al supermercato (bottiglia da 0,75 se non sbaglio). Marco
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10/12/2009, 17:57 |
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Driu
Iscritto il: 17/04/2009, 14:11 Messaggi: 165
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"...La causa maggiore penso sia da ricercare nell'olio proveniente dall'estero. " Assolutamente d'accordo. Quella che hai indicato è la causa scatenante di una corsa al ribasso. Se dall'estero si acquista a pochi spicci, qui da noi non si può far altro che adeguarsi. Al piccolo olivicoltore la cosa interessa poco: quel che produce basta ed avanza per l'autoconsumo; l'eccedenza si gestisce a proprio piacimento. Per medio/grande olivicoltore le cose vanno diversamente. Con 4/5000 piante, ad esempio, si deve produrre e si deve vendere ad ogni costo pur di rimanere, sebbene con minimi margini, in attivo. Ho saputo di olivicoltori che hanno venduto olio di assoluta eccellenza a 4 euro al kilo. O vendi a 4 euro e rimani sulla piazza (e sopravvivi) o non vendi. Se la responsabilità maggiore è da attribuirsi in primis all'importazione, altrettanto gravi responsabilità vanno individuate nell'espansione che l'olivicoltura ha avuto negli ultimi due decenni, nella crescita esponenziale dei "grandi olivicoltori" a scapito dei piccoli, e, non ultima, la grande distribuzione. A ciò aggiungerei anche quello che è il mercato, nel senso di areale d'utenza del prodotto: se l'olio d'oliva si è ricavato una sua nicchia di mercato all'estero, di fatto non ha 'sfondato'. Nei paesi nordeuropei l'olio d'oliva rimane, checchè se ne dica, un prodotto 'accessorio'. Questione di culture e di palato. Palato che, tra l'altro, raramente saprebbe apprezzare un olio di prim'ordine rispetto ad uno di quarta categoria e che, conseguentemente, non valorizza una produzione necessariamente di qualità. Quindi, se il bacino d'utenza assorbe meno di quanto si produce, giocoforza sarà l'offerta a doversi adeguare alla domanda.
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10/12/2009, 19:39 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68793 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Complimenti per la precisa analisi ! Ciao, Marco
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10/12/2009, 19:46 |
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