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[ 8 messaggi ] |
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concorsi olio extravergine
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robertorappuoli
Iscritto il: 18/11/2008, 12:49 Messaggi: 17
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Buonasera a tutti. Introduco un nuovo argomento, conseguenza di alcune interessanti conversazioni fra di noi nei giorni scorsi. Cosa ne pensate della partecipazione ai vari concorsi per gli oli, che si tengono un pò in tutta Italia? Parlo dei più accreditati, naturalmente, non dei premi delle feste di paese. Ercole Olivario a Spoleto, Sirena d'Oro a Sorrento, Montiferru a seneghe (Oristano), Olio Capitale a Trieste, Festambiente a Rispescia (Grosseto) e qualcun altro, sono occasioni valide per pubblicizzare e risollevare il nostro patrimonio oleicolo oppure pensate che siano buone solamente per far fare passerella a qualche amministratore locale o giornalista specializzato? A presto, Roberto
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11/12/2008, 18:25 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10200
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Credo che la parte finale del tuo intervento sia pura realtà ciao
_________________ I
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11/12/2008, 20:00 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao a tutti, devo dire che mi trovo d'accordo con eugenio, secondo me questi concorsi hanno più un valore estetico che non un significato nel valorizzare produzioni di qualità. Volevo aggiungere una cosa, da alcuni anni sto vedendo che alcune imprese, ritirano l'olio ma non fanno più soltanto le analisi dell'acidità e dei perossidi per stabilire in quale fascia di prezzo collocare l'olio e pagarlo al produttore, ma integrano le analisi con il panel test, devo dire che a me questa cosa non piace molto, forse perché troppo legato alla scienza e quindi mi affido solo a metodi oggettivi (nei quali qualsiasi laboratorio del Mondo dà lo stesso risultato), il panel è un metodo soggettivo, molto soggettivo e non mi sembra giusto che il prezzo sia stabilito in base a questo, anche perché ognuno può dire la sua, io farei come nell'uva, valuterei magari lo stato delle olive, assicurarsi che siano frante in breve tempo, ma non affidarsi al panel. Questo è il mio parere aspetto il vostro. Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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12/12/2008, 20:03 |
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robertorappuoli
Iscritto il: 18/11/2008, 12:49 Messaggi: 17
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Buongiorno a tutti. Rispondo a Francesco, con cui non sono dello stesso parere. Il Panel test è un rigoroso metodo scientifico che ha come compito fondante di trasformare in oggettivi i giudizi basati sui sensi, di per sè, estremamente soggettivi. Lo scopo ultimo del lavoro è che un panel di Firenze deve dare lo stesso risultato finale di uno di Trapani o di Siviglia e si lavora sempre per tendere a tale risultato. I componenti dei panel sono dei professionisti iscritti ad un albo nazionale che periodicamente devono sottoporsi a verifiche che attestino la rispondenza delle proprie capacità a standard europei (l' organismo si chiama COI - comitato oleicolo internazionale): le verifiche si chiamano "ring-test". Il panel test si avvale delle conoscenze dell'analisi sensoriale, una scienza di cui esiste anche un bel corso alla Facoltà di Scienze e tecnologie agrarie di Firenze. L'analisi sensoriale, estremamente più accurata e sensibile di una semplice analisi chimica, con cui peraltro lavora in modo complementare, è quindi per ora un metodo insostituibile per caratterizzare le qualità di un olio a denominazione (DOP o IGP). D'altra parte, la sola analisi chimica, che vale per attestare un semplice extravergine, ha maglie così larghe (acidita 0,8 e perossidi fino a 20) e tolleranti, che si presta benissimo a far riconoscere come extravergini la maggior parte degli oli che troviamo in commercio, che per la grande maggioranza, basta assaggiarli, tutto sono meno che prodotti classificabili come "alimentari". Un saluto, Roberto
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15/12/2008, 13:24 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao Roberto, io non volevo criticare coloro che fanno il panel test, però io volevo riportare l'idea del produttore che si vede assegnare un punteggio a seconda di un assaggio, perché come sappiamo ognuno dice che il proprio olio è il migliore, e ci potrebbe essere delle discussione, infondate perché non assaggia una persona sola, e poi il campione è anonimo. Però come ben saprai in agricoltura c'è una mentalità conservatrice che secondo me non vede benissimo un fatto del genere, poi spero si sbagliarmi, anche perché come tu dicevi è ormai una pratica riconosciuta a livello europeo e ci sono i corsi anche all'università, però questo è il nuovo che avanza e non sempre è visto di buon occhio. Poi volevo dire, è verissimo che 0,8 d'acidità e 20 di perossidi sono valori troppo larghi, ma le DOP e IGP non possono fare disciplinari in cui accorciano la forchetta e quindi avere davvero un buon prodotto anche solo con valori di laboratorio classico, nei vini le DOCG, DOC e IGT lo fanno, volevo sapere se è possibile anche nell'olio. Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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15/12/2008, 13:38 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10200
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Volevo chiedere a Roberto se l'analisi sensoriale tiene conto della soggettività dei singoli.Una strumentazione di laboratorio quando è tarata è oggettiva cosa che non mi sembra possa accadere per l'essere umano per quanto perfetto. Concordo che i valori per la classificazione sono larghi ma è compito di chi lavora nel settore proporre modifiche al legislatore. Tornando ai concorsi è mia convinzione che nonostante l'operato onesto di Voi addetti ai lavori spesso sono molti ed altri i criteri di classificazione.Succede anche con il vino, con la classificazione dei ristoranti(1,2,3 stelle,guida rossa di?etc). ciao
_________________ I
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16/12/2008, 0:25 |
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robertorappuoli
Iscritto il: 18/11/2008, 12:49 Messaggi: 17
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Ciao a tutti. Rispondo ad Eugenio:il panel è formato da un minimo di 8 ad un massimo di 15 persone, più il capopanel che ha il compito di controllare la giusta esecuzione della procedura. Si assaggia un campione per volta, reso anonimo, i panelisti sono seduti ad un tavolo, divisi fisicamente uno dall'altro da una barriera (hai presente i loculi dei call centers?). Ciascuno riempie una scheda su cui si indica un valore per ogni carattere: un voto per ogni difetto, se si individuano (morchia, riscaldo, rancido, muffa ecc.), un voto per ogni pregio (fruttato, floreale, erbaceo, mandorla, pomodoro, spezie, ecc.). Tutto si deve svolgere in silenzio, senza condizionarsi a vicenda. Infine, i dati di ciascuno vengono convogliati in un programma ed elaborati, ottenendo un giudizio unico per ciascun campione. Quindi, si parte da giudizi singoli che non possono essere altro che soggettivi, si arriva ad un giudizio sintetico (tecnicamente si definisce "profilo") che viene oggettivato dall'elaborazione di tutti i dati possibili (insomma, la statistica è questo). Concordo infine con te per quanto dici circa i premi dei concorsi. Sono comunque iniziative che possono servire per farsi conoscere e vendere di più e meglio, certamente sul mercato si trova di tutto: onesti, meno onesti e cialtroni, chi ha passione nel proprio lavoro e quindi cerca di migliorarsi con mezzi leciti e faccendieri senza scrupoli che usano in modo improprio gli strumenti a disposizione. Certo che per i cittadini (non mi piace definirli consumatori) la vita è complicata. Ciao, Roberto
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18/12/2008, 18:47 |
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eugenio
Sez. Orticoltura
Iscritto il: 09/08/2008, 9:24 Messaggi: 10200
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Grazie Roberto come sempre utile ed esaustivo. ciao Eugenio
_________________ I
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19/12/2008, 0:48 |
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