La CIA pugliese cerca di presentare all'Unione europea una petizione firmata anche dal consiglio regionale per tutelare l'olioextravergine di oliva. Con questa petizione si propone di abbassare il parametro (fissato con normativa europea) degli alchi-esteri dall'attuale 75 mg/Kg a 30. Si sa che gli alchil esteri si formano quando le olive sono mal conservate: una loro presenza elevata indica che l'olio e' di scarsa qualita' e l'attuale percentuale consente di mettere in commercio con la dicitura "extravergine" oli ottenuti con miscele che possono contenere fino al 70% di oli lampanti rettificati e deodorati. Sponsor di questa normativa comunitaria e' senz'altro la Spagna alla quale interessa molto di piu' la quantita' a scapito della qualita'. Secondo la Cia, con i suoi 1,5 milioni di Q.li, la Puglia e' la prima regione al mondo per produzione di vero extravergine superando l'intera Spagna che produce 650mila Q.li costituiti per il 95% di olio lampante deodorato.
Ecco perche' dopo una prima parte di campagna con prezzi in rialzo, da qualche tempo si registra un nuovo stallo che non fa presagire niente di buono.
Ciao, Marco. Ne dubito, perche' l'Italia, per l'olio conta pochissimo. Se cosi' non fosse, l'UE avrebbe accettato a suo tempo la proposta italiana di 50 mg/kg. di per se limite gia' altissimo.
L’indagine della Procura della Repubblica di Siena che, con un’azione congiunta tra ICQRF e Guardia di Finanza, ha portato all’accertamento dell’ennesima frode nel settore oleario, evitando una colossale truffa a danno dei consumatori e dei produttori.”
E’ questo il commento di Confagricoltura al sequestro, reso noto oggi, che ha interessato oltre 80 mila quintali di falso olio extravergine d’oliva, di cui più di 43.000 di extravergine ottenuto dalla miscelazione con materie prime di categoria inferiore, oli di oliva lampanti e vergini in particolare e oltre 38.000 quintali di olio extravergine di oliva dichiarato 100% italiano, ottenuto dalla miscelazione di prodotti di origine spagnola e greca, venduto a numerose ditte imbottigliatrici.
“E’ una chiara dimostrazione - sostiene Confagricoltura - dell’importanza dei controlli effettuati su tutto il territorio a difesa di una delle produzioni più rappresentative della qualità della produzione agroalimentare italiana.”
“Fatti come questo – continua l’Organizzazione agricola – che falsano il rapporto tra qualità e prezzo, non giovano al settore e vanificano gli sforzi profusi dalle aziende virtuose, che investono in qualità e promozione, e che subiscono la concorrenza di operatori senza scrupoli, che distruggono anni di lavoro e l’immagine dell’intera produzione agroalimentare italiana. Fonte Confagricoltura