sempre dalla rete
XXX2 l di latte crudo
sale 1/2 cucchiaino
pepe macinato in abbondanza
Versate il latte in una marmitta e coprite con un coperchio. Posizionate la marmitta in un luogo tiepido, magari vicino ai fornelli in modo da sfruttarne il calore. Dopo un tempo variabile tra le 24 e le 36 ore il latte avrà un aspetto denso e un odore acido, sarà infatti cagliato. A questo punto dovete versarlo in un sacchetto di tela bianca, chiuderlo e appendere il sacchetto a sgocciolare in un luogo fresco, per 40 ore circa. Ponete una ciotola sotto il sacchetto in modo da raccogliere l’acqua che si forma. Trascorso il tempo indicato il sacchetto non dovrebbe più sgocciolare. A questo punto prendete la pasta bianca e impastatela con 1/2 cucchiaino di sale e abbondante pepe macinato. Tradizionalmente a quanto punto si forma una sorta di piccola montagnetta con le mani, io ho preferito foderare una ciotola di carta da forno e riempirla con il formaggio, dopodichè ho ribaltato la ciotola su un piatto e ho tolto delicatamente la carta da forno. Condite con abbondante pepe macinato e coprite con uno scolapasta. Lasciate il formaggio, coperto da uno scolapasta rovesciato in un luogo fresco, ma non in frigorifero, per almeno 3 settimane.
sempre dalla rete Caratteristiche:
Lo Zincarlin è prodotto con siero di latte bovino e latte intero di capra, cui si aggiungono sale e pepe. Si consuma sia fresco che stagionato.
Di consistenza morbida e cremosa, il tipo fresco è privo di crosta e ha la pasta biancastra.
Le forme stagionate con pasta di color bianco-grigio, invece, hanno una crosta sottile a volte ricoperta da lievi muffe. Il peso oscilla dai 250 grammi sino a più di 3 chilogrammi.
Area di produzione:
Lo Zincarlin è prodotto nel territorio dell’Alto Lario, in Val d’Intelvi e nelle Alpi Lepontine, sempre in Provincia di Como.
Modalità produttive:
Per preparare lo Zincarlin il siero ottenuto dalla lavorazione del formaggio grasso, cui a volte è aggiunto il latte di capra oltre che di mucca, è portato alla temperatura di 90°C.
Vi si aggiunge poi il siero acido (siero dell’anno prima cui sono aggiunte foglie e spicchi di limone, prugne verdi per dare l’agra o maistra) e, tolto il composto dal fuoco, si lascia affiorare la ricotta.
In seguito, si estrae la ricotta con una schiumarola e la si versa nei teli dove rimane a sgocciolare per qualche ora fino a quando non sarà asciutta. Per evitare che le mosche si depositino, si usa coprire il telo in cui è racchiuso con steli di ortiche.
Quando la ricotta è pronta, viene impastata con sale, ricoperta di pepe nero macinato e infine messa a stagionare.
Il processo descritto e l’uso del latte crudo sono indispensabili per la caratterizzazione organolettica del prodotto. La sua sicurezza è garantita dalla temperatura a cui è sottoposto il siero e dalla fase di stagionatura.
http://www.buonalombardia.it/browse.asp?goto=11839" target="_blank" target="_blank
ancora la rete
XXXCategoria: DERIVATI DEL LATTE
Denominazione: ZINCARLIN
Territorio: Alto Lario, Val d'Intelvi, Alpi Lepontine
Provincia: CO
Definizione: Ricotta aromatizzata
Materie Prime: Siero vaccino o caprino, siero acido (siero dell'anno prima), foglie, spicchi di limone, prugne verdi (a dare l'agra o maistra), sale, pepe,
aglio (facoltativo)
Caratteristiche fisiche: Ricotta più o meno grande (250÷3500 gr)
Descrizione sensoriale: Profumo particolare simile alla vaniglia, gusto deliquescente (quella fatta a 1500 m)
Tecnica di produzione: Impastamento; schiacciamento; aggiunta del 3.5% di ricotta grassa; ricoperta di pepe nero. Viene venduta subito.
Comprimendo più a fondo e aggiungendo o meno il pepe si stagiona anche oltre l'anno. Non si pastorizza. Il siero più il latte di capra e/o vaccino a 90°C
vengono addizionati del cosiddetto siero acido (siero dell'anno prima, più foglie, spicchi di limone, prugne verdi a dare l'agra o maistra). Aggiunta di altro siero.
Non viene utilizzato l'aglio.
De r o g a : Possibilità di utilizzare attrezzature in legno, rame e tela. Possibilità di utilizzare locali di stagionatura con pareti, pavimenti e soffitti in materiale non
liscio, lavabile e disinfettabile. Possibilità di produrre il formaggio senza sottoporre il latte ad un trattamento termico durante la lavorazione.
Le modalità di lavorazione e la stagionatura garantiscono la sicurezza del prodotto.
D.P.R. 14 gennaio 1997, 54 - D.M. 4 novembre 1999 - D.G.R. Lombardia n. VI/42036 del 19 marzo 1999
Zincarlin
XXXLo Zincarlin è un formaggio “transfrontaliero”, la sua tradizione, infatti, è legata ai massicci di confine tra il lago di Lugano e il Lago di Como, tra l’Italia e la Svizzera. Questa ricotta aromatizzata e stagionata, prodotta con siero di latte bovino e lavorata con l’aggiunta di sale e pepe si consuma sia fresco sia stagionato. Di consistenza morbida e cremosa, il tipo fresco è privo di crosta e ha la pasta biancastra. Le forme stagionate con pasta di color bianco-grigio, invece, hanno una crosta sottile a volte ricoperta da lievi muffe.
Lo Zincarlin è prodotto nel territorio dell’Alto Lario, in Val d’Intelvi e nelle Alpi Lepontine. Per preparare lo Zincarlin il siero ottenuto dalla lavorazione del formaggio grasso viene portato ad una temperatura di 90°C., si aggiunge il siero acido e una volta tolto il composto dal fuoco si lascia affiorare. A coaugulazione ultimata si estrae la ricotta con una schiumarola e si versa nei teli dove rimane a sgocciolare per qualche ora fino a quando non sarà asciutta. Quando la ricotta è pronta viene lavorata con sale, pepe nero macinato e infine messa a riposare. Ottima da gustare fresca, condita con olio e prezzemolo.
Ora la domanda sorge spontanea .......................................ma è formaggio o è ricotta????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????