Premetto che la mia vuole solo essere una riflessione e non un'incitazione a delinquere o al suicidio.
Fino ad una ventina di anni fa, nella mia zona, le larve della mosca sui formaggi erano abbastanza comuni.
I margari scendevano dall'alpeggio portando al mercato delle forme che letteralmente brulicavano
ed erano le più ricercate.
Le forme "infette" di Cevrin, neanche a dirlo rigorosamente di latte crudo, avevano un gusto decisamente migliore, anche se col senno di poi, suppongo che più che il verme in se, tanto facesse l'esposizione ai profumi di malga (non so se mi spiego
) e a temperature estive che anche a 2000mt comunque possono essere altiine.
Io scartavo gli animaletti e gustavo il sottocrosta che era una cosa di un buono senza senso.
Con l'avvento delle norme sull'igiene e altre amenità del genere sono scomparse quelle tome, le larve, e anche quasi tutti i margari.
Per trovare questi gusti di un tempo, uccisi dalla modernità, devi conoscere e scarpinare su per i monti perchè se ti beccano al mercato a vendere una forma del genere non esci più dalla galera.
Poi mangiamo le porcherie industriali geneticamente modificate e i pesci allevati a scarti di pollo, ma questo è un altro discorso.
PS
Suppongo che i "gianin" come si chiamano dalle mie parti, delle ciliege non portino alle stesse conseguenze se no a quest'ora.....