Ho cercato di adattare la lavorazione dell'emmental alle possibilità casalinghe di produrlo, qui a seguito la ricetta. Naturalmente non ho potuto testare la lavorazione in quanto abitante nella pianura padana, mi è praticamente impossibile procurarmi il latte con i requisiti richiesti.
Il latte: Deve essere di bovine al pascolo e non ci deve essere insilato nella loro alimentazione, praticamente ottimo quello delle bruno alpine.
Deve avere un grasso compreso tra i 2,9/3,2% che messo in termini casalinghi, vuol dire: affiorare a 10°C per 8 ore quello della sera, spannarlo e aggiungere quello intero del mattino.
I fermenti: un comunissimo siero innesto,acidità massima 18sh/50, che in termini di preparazione casalinga vuol dire: incubare a 46°C per 8 ore, poi togliere la panna creata in superficie( la aggiungete a quella affiorata e vi fa da starter per la produzione del burro
) e raffreddate il siero verdognolo a 4°C (frigorifero) fino all'utilizzo.
Poi c'è l'aggiunta dei propionici (e quelli dovete comprarveli).
TECNOLOGIAIl latte deve essere termizzato a 63°C e poi raffreddato alla temperatura di coagulazione di 32°C
a questo punto aggiungiamo lo 0,5% di siero innesto
del latte utilizzato e lo 0,2% di propionici.
Dopo 15 minuti il caglio.
Il caglio:deve avere un alta percentuale di chimosina per cui è consigliato l'uso di quello in polvere, la quantità, in modo che faccia presa in 10 minuti e taglieremo dopo 30.
Il coagulo deve essere molto compatto.
1° taglio:a croce con cubetti di circa 2 cm
Sosta 5 minuti
Rivoltamento della cagliata in modo che quella sotto venga sopra (in totale 3-4 minuti)
2° taglio:deve durare più di 15 minuti e bisogna raggiungere la grandezza di un chicco di caffè.
Sosta 3 minuti
Agitazione per 10 minuti fino a sciogliere completamente i gnocchi che si saranno formati
1° cottura:mantenendo la cagliata in agitazione, portare a fuoco lento, la temperatura fino a 42°C
questa operazione deve durare 10 minuti sempre tenendo in agitazione. Una cottura troppo veloce rischia di scottare i grumi di cagliata.
Sosta 2 minuti
2° cottura:Aggiungere acqua calda a 72°C e portare la massa caseosa a 51°C tenendo in costante agitazione e agitare per i successivi 3 minuti.
lasciare depositare la cagliata sul fondo per 10 minuti.
Raccogliere tutta la cagliata in un unica tela e lasciare sgocciolare per 5 minuti e poi mettere in fascera
Stufatura e pressatura.La temperatura di stufatura deve essere tra i 18 e i 20°C 85% umidità
Appena messa in fascera, va pressata con lo stesso peso della forma per 20 minuti, poi va tolta e strizzata la tela e girato il formaggio e pressato per il doppio del peso precedente.
Dopo 50 minuti giriamo ancora il formaggio togliendo la tele e cambiandola con una più asciutta (in assenza strizziamo quella che abbiamo).
Dopo 2 ore rigiriamo la forma con il procedimento degli altri raddoppiando di nuovo il peso e lasciamo pressata per 8 ore.
passato questo tempo, togliamo la tela e il peso, giriamo il formaggio e lo lasciamo nudo nella fascera per altre 8 ore rivoltandolo dopo 4.
Salatura:in salamoia a 10°C con una concentrazione del 20% (dovrebbero essere 18° Bè) per un giorno per ogni kg di formaggio mettendo del sale sulla parte esposta all'aria e girando la forma a metà della salatura.
MaturazioneAl termine della salatura, lasciamo il formaggio in un ambiente a 12°C con l' 85% di umidità per 5 giorni, girando ogni giorno ed eventualmente asciugando la forma se risulta bagnata con una tela di cotone e di lino (
senza odori di detersivi o varie).
Successivamente mettiamo la forma per 7 giorni in un ambiente a 18°C con l'85% di umidità che serve per lo sviluppo dei propionici e poi di nuovo a 12°C con l'85% di umidità per qualche mese.