meladoro ha scritto:Soledad, domani faccio il francaleggio e (spero di ricordarmi, sai l'età.........) farò le foto passo passo della lavorazione.
Mi sono ricordata di farle e non mi scuso affatto se non sono nitide
Ripeto brevemente la ricetta, già postata qualche pagina prima :
Uso il mio latte crudo non pastorizzato e come starter il solito bulgaricus e termophilus, lasciandolo agire in caldaia per (circa) 15 minuti.
Temperatura di coagulazione 36°/37°.
Caglio liquido di vitello 1/10000, 35 ml per 100 litri, 80% chimosina
Lavorazione di giovedì 14/10
Primo taglio dopo circa 35 minuti.
secondo taglio della misura di una grossa nocciola
Mescolo brevemente per verificare se il taglio è abbastanza uniforme e procedo con l'estrazione:
Riempio completamente e abbondantemente gli stampi, perchè è una cagliata molto umida
Primo rivoltamento quasi subito, il tempo di rimettere in caldaia il siero per fare la ricotta
Come si presenta al secondo rivoltamento, dopo venti minuti dal primo:
Terzo rivoltamento dopo poco più di un'ora dal primo.
Dopo un paio d'ore, al quarto rivoltamento tolgo le singole retine classiche del taleggio e rivolto direttamente sul tavolo, (dove da subito c'è una retina più sottile), così i solchi lasciati in precedenza cominciano ad appiattirsi, perchè per mia scelta non mi interessa avere la classica rigatura del taleggio, preferendo ad essa una crosta più liscia.
Ultimo rivoltamento poi la messa in cella, a circa 7 ore dall'innesto del fermento.
Estrazione dagli stampi, prima salatura su una faccia e scalzo il giorno dopo la lavorazione;
(foto di repertorio)
Sulla seconda faccia e ancora sullo scalzo il giorno successivo alla prima salatura.
Stagionatura a 4°-6° con umidità 90% circa
Note mie: Nella fase di stufatura copro il tavolo con appositi coperchi, lasciando un pò di siero per mantenere la temperatura, soprattutto d'inverno.
Come già scritto, non faccio spugnature solo per motivi miei di organizzazione.