Qualcuno sa come si realizza questo tipo di ricotta che va conservata in vasetti come se fosse un formaggio spalmabile?
In rete ho trovato solo questo:
Il siero è posto in una caldaia di rame stagnato e viene riscaldato lentamente con fuoco diretto a temperatura di 75-80 °C, agitando la massa con uno spino (il ruotolo) di legno. Nella caldaia di rame si mettono i vari sieri residui delle varie lavorazioni dei formaggi, si aggiunge circa un 10% di latte intero e si porta ad ebollizione. Formata la ricotta e raccolta con una schiumarola, la si mette a scolare dentro forme o di vimini (le “fische”) o di plastica, la si sala e la si lascia per tre quattro giorni a colare. Quando è ben secca la si ripone in vasi di argilla smaltata dalla forma lunga e stretta. Quindi la si lavora mescolandola in continuazione fino ad ottenere una massa omogenea e cremosa dall'odore caratteristico e forte, e dal sapore tipico.
Secondo la tradizione pugliese, viene servita in piccole ciotoline come antipasto e può essere degustata con fette di pane assieme anche ad acciughe. Un cucchiaino di ricotta forte stemperato nella salsa di pomodoro rende caratteristico il condimento della pasta e gli dona un tono decisamente particolare.
La ricotta forte viene conservata dentro vasetti di vetro. Se lasciata all'aria assume un colore giallo e solidifica diventando molto secca e dura, ma mantenendo il suo caratteristico sapore. In questo caso viene usata grattugiata e anche in piccole quantità è in grado di scatenare il suo effetto evocativo di cose antiche, legate alla pastorizia: un sapore forte, ma ricco di sfumature, di odori e di profumi.
Scusa ginnolo, forse dico una castroneria ma forse e dico forse, se io in un giorno faccio 5 tipi di formaggi ne deduco che ne avro' 5 ricotte da lavorazioni diverse, quindi avendo scritto la procedura... prova P.S. se lo sapevo qualche giorno fa avrei provato, che ne ho fatti diversi in un giorno
Tsuna, giuro se non esistessi ti dovrebbero creare, avrei voluto vedere la tua faccia e cosa dicevi, ma e' come se ti avessi sentito e visto e mi e' venuto da ridere, grazie, non sai cosa sia per me che non sorrido mai, buon fine settimana