... e puntuale giunge la Pimbozecca a ciucciare l'altrui sapienza...
Vediamo se riesco a metter giù due cose di pronto utilizzo scritte in una lingua comprensibile a beneficio di noi nabbi...
Correggetemi se dico scempiaggini, o meglio, QUANDO le dico.
Latte crudo: nessun trattamento termico
Termizzazione (si dice così?): 65° -> non equivale ad una pastorizzazione, ma non produco già più formaggi a latte crudo
Pastorizzazione: minimo 72° -> latte sicuro
Super pastorizzazione: oltre gli 85° -> latte sicuro
Surgelamento: quel che c'è dentro dorme e allo scongelamento si ripresenta esattamente come prima -> sicurezza pari al latte crudo
Fin qui, a spanne, dovremmo esserci. Per i formaggi a latte crudo è tutto bell'e risolto: seguo la mia ricettina e buonanotte.
Una volta deciso di pastorizzare, però, la rogna è:
"Fra i 72° e i 90°, cosa scelgo in base al prodotto che voglio ottenere?".
Non so se riesco a spiegarmi... In sostanza: se ogni formaggio può essere prodotto indifferentemente pastorizzando oppure no, in base a cosa io decido come cappero pastorizzare? Converrete con me che un'ignorante mio pari la domanda se la pone... E' solo un problema di ottimizzazione della resa? Oppure le temperature hanno un'incidenza sul prodotto finale? E in questo caso non pastorizzando perché dovrei avere un prodotto migliore/peggiore? A parte le qualità organolettiche superiori del latte crudo, intendo.
Insomma, non so se si è capito, ma io ho un gran casino in testa su questa faccenda...
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Qualcuno mi illumina con un mezzo schemino antiscemo?