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Ph e Sh 
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Mi permetto di aggiungere che per produrre formaggi di buona qualità è opportuno svolgere tutte le fasi di lavorazioni in giornata. Le filature dei caciocavalli con ph > 5.00 danno sempre problemi tanto x citare qualcuno: perdita di resa, screpolatura della crosta, gonfiore tardivo,ecc. Qualora si è costretti filare il giorno dopo è bene attendere il ph ottimale di filatura ph 4,80-4,90 poi raffreddare in acqua per immersione della cagliata dopodichè in cella frigo sui tavoli spessori per eliminare ultimi residui di acqua e siero. Beh, penso ke di aver dato un piccolo contributo...Ciao a tutti gli interessati!


07/03/2010, 21:44
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sydney61 ha scritto:
poi raffreddare in acqua per immersione della cagliata dopodichè in cella frigo sui tavoli spessori per eliminare ultimi residui di acqua e siero. Beh, penso ke di aver dato un piccolo contributo...Ciao a tutti gli interessati!


non mi è molto chiaro questo passaggio...

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Il rugby è stato inventato dai gentlemen per reagire alla moda fin troppo plebea e stradaiola della pedata: però per non restare troppo delusi, converrebbe meglio nascere in Nuova Zelanda.
(Gianni Brera)


08/03/2010, 17:16
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ciao tsuna... penso che per raffreddare bene in modo uniforme tutta la cagliata ottenuta in modo pratico e sicuro è quello di immergere i pezzi di cagliata in una vasca d'acqua fredda. Tu non sei di questo parere? cosa dici a riguardo della filatura superiore a ph 5,00 ai problemi che ho elencato e che mi trovo d'accordo con te quando dici che bisogna invece filare ad un ph inferiore...sono curioso di sapere un tuo giudizio! ciao a presto


09/03/2010, 0:07
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Quella di raffreddare la cagliata in acqua è una pratica che ogni tanto eseguo, però poi non la metto in cella frigo anche perché poi se è troppo fredda diventa difficile la filatura.
Praticamente utilizzo la sola acqua di pozzo. Per quanto riguarda i difetti da te elencati sono pienamente d'accordo con te infatti aspetto sempre che il ph scenda tra i 4,80 massimo 4,90 perché poi in acqua si alza un sempre.
Per un formato giovane puoi azzardarti a filare a 5,00 ma se fai una lunga stagionatura è meglio evitare.
Sono pienamente d'accordo con te anche che la filatura dovrebbe essere eseguita lo stesso giorno della lavorazione ma purtroppo a volte capita che per problemi logistici non si riesca a fare tutto ciò.
ciao by tsuna

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09/03/2010, 7:11
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si si...concordo con te per quanto riguarda la ricotta; per quanto riguarda la pasta, non hai paura che possa scendere troppo? Anche se la mia domanda era un altra...e forse l ho esposta male...ti è mai successo che il ph invece di scendere tipo a 4,9 lo trovi più alto di come lo avevi lasciato raffreddando la pasta?...


il phmetro usato si autocalibra con la temperatura? un conto è misurare il ph a 38°C e un conto a 4°C : il ph è in relazione alla temperatura ( equazione di Nerst) . ad esempio il ph metro da me utilizzato lo imposto manualemente a seconda del ph da misurare ( es 6°c per il latte, 34°C per il latte nella polivalente ecc....) In questo modo compensi il fattore temperatura.
se l'elettrodo è già dotato di sonda temp. incorporata il discorso è diverso.
Il ph come detto è sicuramente influenzato dall'aggiunta dell'acqua ( ph 7.40 nelle mie zone). per formaggi stagionati si è visto che il ph cresce nel corso della stagionatura perche avvengono reazioni di protolisi che portano alla formazione di composti amminici che determinano un ph più elevato ( ma non è questo il caso dato che è un formaggio fresco).
altro non mi viene in mente.
saluti!!!


20/03/2010, 21:45
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emanuelemn ha scritto:
Cita:
si si...concordo con te per quanto riguarda la ricotta; per quanto riguarda la pasta, non hai paura che possa scendere troppo? Anche se la mia domanda era un altra...e forse l ho esposta male...ti è mai successo che il ph invece di scendere tipo a 4,9 lo trovi più alto di come lo avevi lasciato raffreddando la pasta?...


il phmetro usato si autocalibra con la temperatura? un conto è misurare il ph a 38°C e un conto a 4°C : il ph è in relazione alla temperatura ( equazione di Nerst) . ad esempio il ph metro da me utilizzato lo imposto manualemente a seconda del ph da misurare ( es 6°c per il latte, 34°C per il latte nella polivalente ecc....) In questo modo compensi il fattore temperatura.
se l'elettrodo è già dotato di sonda temp. incorporata il discorso è diverso.
Il ph come detto è sicuramente influenzato dall'aggiunta dell'acqua ( ph 7.40 nelle mie zone). per formaggi stagionati si è visto che il ph cresce nel corso della stagionatura perche avvengono reazioni di protolisi che portano alla formazione di composti amminici che determinano un ph più elevato ( ma non è questo il caso dato che è un formaggio fresco).
altro non mi viene in mente.
saluti!!!


Tante parole ma non hai detto niente...

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21/03/2010, 5:05
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Tante parole ma non hai detto niente...

be non mi sembra!
se si misura il ph con un elettrodo non dotato di sonda il ph della cagliata misurato ad esempio a 40°C è diverso dal ph misurato il giorno dopo dopo aver messo la cagliata in cella ( e quindi a 4°C).
Bisogna essere sicuri che l'elettrodo abbia la sonda di temperatura ( non tutti ce l'hanno incorporata, e per alcuni si deve innestare un secondo cavo dotato di termocopia).
poi ho detto: il ph varia anche nel corso della stagionatura alzandosi....Non è forse vero???
ciao!!!


21/03/2010, 9:51
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La lavorazione in questione prevede il raffreddamento della cagliata per lavorarla il giorno successivo e aveva riscontrato un innalzamento del ph perchè immersa in acqua fredda e come giustamente hai fatto notare il ph dell'acqua è superiore a 7 e tramite un leggero assorbimento gli si alzava il ph, ma per una lavorazione del genere è più che normale.
Dopo che abbia ph con termometro o utilizzi della cartina al tornasole è irrilevante.

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21/03/2010, 11:40
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Un phmetro ti dà l'acidità effettiva del composto che analizzi mentre l'sh ti dà l'acidità espressa in acido lattico.


permettimi una correzione:

l'Sh ( soxhlet-henkel) non ha l'acido lattico come riferimento.
si usa il grado Dornic (°D) per esprimere il tenore di acido lattico ed equivale al numero di decine di ml di soda N/9 per 100 cc di latte utilizzando sempre la fenoftaleina come indiatore.
1°D=1mg di acido lattico in 10 ml di latte (0.01%)

1°SH=2.25°D

utilizzare il °D non è logico in quanto il latte ( fresco) ha pochissimo acido lattico.


18/04/2010, 14:40
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Anche se la mia domanda era un altra...e forse l ho esposta male...ti è mai successo che il ph invece di scendere tipo a 4,9 lo trovi più alto di come lo avevi lasciato raffreddando la pasta?...


la domanda che poni vede la risposta nella relazione ph e temperatura se (da come capisco) vuoi eliminare l'influenza del raffreddamento con acqua ( e quindi l'innalzamento naturale del ph dovuto all'H2O).

se misuri con un phmetro non dotato di autocorrezione per la temperatura trovi il valore di ph che varia in funzione ad essa:
misurando a 40°C e a 4°c del latte ad esempio troverai ph abbastanza diversi!!!
tienine conto!
saluti.


18/04/2010, 14:46
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