27/02/2013, 16:07
merafix ha scritto:davideallevi ha scritto:vuol dire che mentre mescoli (agiti) la cagliata, aggingi acqua calda (riscaldata in un pentolino a parte) fino a portare il tutto ad una temperatura di 42°
Rilancio da qui poiche' il maestro mi ha detto che per ottenere una "toma piemontese" devo fare un Noneso
Ho letto ed e' tutto chiaro, meno la storia dell'acqua.
Aggiungo acqua calda a che temperatura? quanta e' ragionevole aggiungerne in % ai litri di latte usati?
Da quel che capisco uso l'acuqa calda per alzare la temp SENZA la fiamma del fornello. Giusto?
31/03/2015, 10:19
03/04/2015, 10:43
tsunaseth ha scritto:Il taglio lo fai a mò di spinatura praticamente partendo dalla cagliata compatta, con la frusta da cucina procedi, prima lentamente e poi via via meno lentamente man mano che diventa dura la cagliata, quando hai raggiunto il taglio desiderato, togli un po di siero e poi agitando la cagliata la porti a 42° con l'acqua calda
03/04/2015, 14:13
03/04/2015, 15:40
giliberti ha scritto:Per la rottura prendi la frusta ed inizia a rompere la cagliata aumentando sempre di più l'intensità di forza perché riscaldando con il calore del fornelli, i grani (va bene a chicco di mais) della cagliata acquisteranno sempre più nervo/consistenza, e di conseguenza opporranno resistenza al tuo mescolamento.
03/04/2015, 17:10
03/04/2015, 17:38
03/04/2015, 18:53
03/04/2015, 19:15
03/04/2015, 19:16
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