Sicuramente è un problema mio, ma non riesco a capire questa lavorazione.
tsunaseth ha scritto:
Il taglio lo fai a mò di spinatura praticamente partendo dalla cagliata compatta, con la frusta da cucina procedi, prima lentamente e poi via via meno lentamente man mano che diventa dura la cagliata, quando hai raggiunto il taglio desiderato, togli un po di siero e poi agitando la cagliata la porti a 42° con l'acqua calda
Quando tsuna suggerisce di procedere "prima lentamente e poi via via meno lentamente man mano che diventa dura la cagliata" mi fa pensare che la cagliata stia cuocendo. E' così?
Provo a riassumere quello che ho capito:
- 10l di latte pastorizzato
- portare a 38°/40°, aggiungere 1.5% di yogurt
- attendere 20 minuti
- portare a 40° e aggiungere il caglio (liquido di vitello 1:10000) E' la prima volta che leggo di aggiungere il caglio ad una temperatura così alta.
- attesa? di quanto?
- una sola rottura con la frusta direttamente sulla cagliata compatta fino al taglio desiderato (chicco di mais?)
- questa rottura con la frusta deve durare del tempo?
- portare la cagliata a 42° agitando (per quanto tempo deve restare in temperatura?)
- mettere in fuscella (senza pressatura?) e stufare a 28°-30° per 3 ore con i vari rivoltamenti
- togliere dalle fuscelle (senza attesa per raffreddarlo?) e salatura in salamoia a 13° per 4 ore (solo 4 ore?)
- stagionatura a 5°/6° (che per me vorrebbe dire frigorifero
) e 80% di umidità per 50 giorni
C'è qualcuno che mi può aiutare?