Ach... Tsuna... innanzitutto grazie per
Cita:
quello che dici del mercato e delle tue abilità casearie
(non lo merito... non ancora perlomeno... attualmente sono solo un dilettante appassionatissimo di formaggi) qui l'investimento mi sa che diventa oneroso...
Hai perfettamente ragione riguardo l'ampliamento dell'attivita'. Partire gia' tarati su una produzione piu' elevata e' sicuramente vantaggioso in termini economici quando poi prevedi una crescita... ci avevo pensato. Tu pensi chiaramente gia' a livello molto professionale (e' il tuo lavoro!).
Si tratta di valutare pero' un paio di punti (che forse alcuni che sono nelle mie condizioni hanno gia' affrontato,
forza... fatevi avanti con le idee!1) Costi.
Non e' una voce trascurabile poiche' si tratta di avviare un'attivita' parallela alla mia e alla quale per ora posso dedicare solo parte del mio tempo e denaro (non molto, ovviamente, altrimenti non ci sarebbe nessun tipo di problema). Quindi un'attrezzatura semplice semplice avrebbe un costo molto diverso (considerate per il mio caso che c'e' anche il trasporto ... sono 20.000 km... 1 mese di nave)
2) Mercato.
Il mercato, come ho gia' detto, sembra essere ricettivo su prodotti di questo tipo pero', oltre a farli i formaggi (e a mangiarli
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con il mio colesterolo che gode come un riccio!) bisogna poi anche venderli. Sempre in considerazione del fatto che sarebbe la mia attivita' secondaria, all'inizio il canale di distribuzione e vendita sarebbe ristretto a conoscenti e amici di conoscenti (comunque buoni canali perche' includono qualche ristorante e negozi/corsi di cucina italiana). non posso percio' pensare di allargare gia' fin da ora la produzione perche' mi richiederebbe uno sforzo di energie (anche di vendita) che al momento per me e' insostenibile.
3) Normative sanitarie. Con una produzione piu' grossa di quella (piccola piccola) che pensavo di fare (quindi senza grosse attrezzature e ampi locali) mi e' permesso produrre formaggio in piccole quantita' particolari norme sanitarie e venderlo a quelli che qui si chiamano 'farmers market' (i mercatini dei contadini, dove la gente produce nell'orto frutta e verdura, torte e dolci e se li vende alla domenica al mercatino), mentre con una produzione piu' ampia devo seguire regole rigide (non le conosco nel dettaglio ma mi hanno detto che sono simili alla normativa europea, mi informero' nel dettaglio).
Per inciso, qui le aziende possono produrre qualsiasi cosa vogliano: io faccio il consulente informatico e ho aperto una limited company (equivalente di una s.r.l. in Italia. Tempo di apertura: 1 giorno, costo: 120NZD - 70 euro. Chi lavora in proprio e conosce la realta' italiana ha capito bene di cosa sto parlando...). Con la mia azienda posso fare software o formaggi, se ne ho voglia (ovviamente ci sono magari dei permessi sanitari o di sicurezza da ottenere in base alle varie attivita' ma nulla e' precluso: non esiste oggetto sociale per l'azienda)
4) Stoccaggio e stagionatura.
Con un aumento della produzione lo spazio e le celle per lo stoccaggio ela stagionatura aumentano in modo esponenziale cosi' come, per i formaggi stagionati, l'investimento 'bloccato' in attesa di diventare redditizio (i formaggi in stagionatura, appunto)
Ovviamente se, alle prime esperienze di mercato, fossi travolto dalle richieste e il mio formaggio andasse a ruba (sto fantasticando ovviamente!) allora si prospetterebbe un altro tipo di scenario con un vero business e conseguenti investimenti/guadagni! In questo caso vi invitero' tutti a mangiare i miei formaggi italo/neozelandesi nel mio bar di degustazione (qui usa che le aziende alimentari, compreso aziende agricole, abbiano non solo lo spaccio ma anche una specie di risto/bar dove si servono le specialita' prodotte e si puo' fare un light brunch or lunch, una leggera colazione o pranzo). E ci sara' una speciale menzione per il ForumDiAgraria.org!!!
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