Allora senti cosa facciamo:
tsunaseth ha scritto:
La prossima volta, procedi in questo modo:
Pastorizzi a 72 gradi.
Yogurt,e aspetti 10 minuti (lo yogurt è un fermento già attivo e non ha bisogno di molto tempo per lavorare)
Sale e o,5 ml di caglio titolo 1:10.000. 38 gradi ok
Aspetti la cagliata bella compatta (lo stuzzicadente deve stare in piedi) e tagli 2x2.
Aspetti 70 minuti, ti accorgi che la cagliata è pronta da lavorare quando nel prendere in mano un parallelepipedo non si spezza immediatamente nelle tue mani ma e come se filasse per pochi secondi, a questo punto fai dei rivoltamenti con la schiumarola come quando vuoi amalgamare in un dolce l'albume montato a neve per non farlo smontare (in pratica movimenti circolatori verticali in senso orario e molto lentamente) per 10 volte in modo da andare a toccare tutta la cagliata presente nella pentola.
Aspetti 10 minuti e metti nelle fuscelle
Stufatura a circa 30 gradi per 3 ore con il primo rivoltamento dopo 20 minuti e gli altri successivi ogni 40 e poi cacci in frigo. Le prime 12 ore lo lasci nella fuscella con un contenitore per il siero che spurga e poi lo avvolgi nella carta da forno.
Segui questa procedura alla lettera. Avrai ancora qualche difficoltà sia nei rivoltamenti della cagliata che in quelli della forma, ma è normalissimo. Mentre lo fai, visto che ci sono dei tempi morti che te lo permettono, prendi nota minuziosamente di ogni dettaglio da qualche parte, annotando davvero ogni cosa, errori compresi, se ti rendi conto di averne commessi:
"2l latte (quale latte?)
Pastorizzato a 72°
Raffreddato veloce a 40° e unito X ml di yogurt
Attesa X minuti
Aggiunto X sale e X caglio (che tipo? che titolo? Li hai aggiunti contemporaneamente come da ricetta?)
Temperatura di coagulazione X°
Cagliata pronta in X minuti (hai controllato o l'hai lasciata tre quarti d'ora e magari era pronta prima?)
Taglio (quanto grande? solo verticale? anche orizzontale?)
Riposo X minuti (hai controllato i parallelepipedini di cagliata per vedere se erano pronti da rivoltare? I tempi sono un'indicazione, ma ogni cagliata ha vita propria e dipende anche da altri fattori)
Effettuati X rivoltamenti della cagliata (quanti? in che modo? quanto ci hai messo?)
Riposo X minuti
Messa in forma (problemi? ti pare di aver spezzettato molto le pilette di cagliata?)
Stufatura a X° per X tempo (quando hai fatto il primo rivoltamento? problemi? di che tipo? a che intervallo hai fatto i successivi? hai tenuto la forma sollevata in modo che non restasse a bagno nel siero di spurgo?)
..."
... e avanti così, in maniera quasi pedante, me ne rendo conto, ma in qualche grado, in qualche minuto di differenza a volte si trova la causa di un formaggio non perfetto e se non lo sappiamo diventa difficile aiutarti. A te serve il fatidico "quadernetto" perché se una cosa viene perfetta e non sai esattamente come l'hai fatta diventa dura rifarla uguale: un po' come il tuo primo stracchino, alla fine...
E' il nostro modo casalingo di "standardizzare" i nostri prodotti, diciamo così, ma lo usano anche quelli che fanno "per sul serio"...
Da quello che hai scritto adesso, per esempio, salta fuori un possibile errore che prima non potevamo vedere: non è detto che se l'acqua della tazza nel forno era a 30° anche l'ambiente- forno lo fosse. Quello che devi controllare è la temperatura a cui stufa il formaggio e a meno che in casa tu non abbia ancora caldissimo son quasi certa che la tazza ti abbia fornito la giusta umidità, ma una temperatura troppo bassa.
Adesso goditi il tuo stracchino, che anche se non sbrodola di certo è buonissimo, ma riprova presto e facci sapere: è una delle poche cose in cui sono in grado di aiutare e inevitabilmente faccio il tifo...