Lancio un argomento che magari può essere interessante per approfondire la nostra conoscenza del meraviglioso mondo dei formaggi.
Chi mi sa dire (Mastro Tsuna?) le differenze tra l'uso di latte omogeneizzato e non?
Qui in NZ compro il latte al supermercato e non ho necessità di acquistarlo dal produttore (da cui comunque non se ne può comprare più di 5 litri alla volta per uso personale ) perchè qui c'è una scelta infinita di tipi di latte pastorizzato e la resa è comunque fantastica.
In maggior parte però è omogeneizzato e io da quando sono qui ho utilizzato solo latte omogeneizzato con risultati che direi sono molto buoni. Un amico di qui mi ha segnalato un latte non omogeneizzato 'full cream' (non screamato ovvero intero) . Penso che farò una prova anche con questo.
Ho anche letto che normalmente l'industria casearia usa latte omogeneizzato perchè la riduzione in particelle più piccole e 'omogenee' dei grassi del latte rende più facile il processo di caseificazione perchè stabilizza latte e cagliata e uniforma le differenze fra le diverse mungiture e quindi assicura un risultato più prevedibile. Ovviamente questa è una necessità per chi produce formaggi per il mercato a discapito delle accentuate peculiarità di particolari formaggi. Ovviamente il casaro sugli alpeggi veltellinesi si guarda bene dall'omogeneizzare il latte quando fa il suo Bitto...
Qualcuno qui comunque dice che bere e utilizzare sempre latte omogeneizzato porta a lungo termine a sviluppare allergie e altre insolite controindicazioni.
Comunque, lasciando perdere argomentazioni salutistiche, quali sono le considerazioni che possiamo fare riguardo la produzione di formaggio con o senza latte omogeneizzato?
Ciao e grazie a tutti!