Ciao, a distanza di di 22 giorni dalla produzione (per motivi di trasferimento) ho aperto le caciotte e con mia meraviglia non erano salate e visto la breve stagionatura non sono emerse le muffe e neanche il gusto di latte di capra utilizzato. Pero è piaciuto a tutti (forse perchè è gratis)
Ciao ste, e' soltanto un esperimento fatto per caso da rambofango ( qualche pagina dietro) che evidentemente ha suscitato interesse .........bucare la caciotta senza inoculare pinicillium..... .
tsunaseth ha scritto:Il fatto che sia rimasta morbida non ha permesso ai buchi di restare aperti e la mancanza di pennicilium nel latte ha fatto in modo che non si formasse la muffa quando li hai fatti, diciamo che se i fori fossero rimasti aperti avresti avuto qualche possibilità che si sviluppasse qualcosa. Tutto sommato niente male l'esperimento del gorgo. La caciotta (non forata) è molto bella. Mi piacciono i creativi
grazie dei consigli "maestro"!!
effettivamente é stato solo un esperimento, giusto per capire se si sarebbe stravolto il risultato finale....sapevo che la mancanza di pennicilium non avrebbe sviluppato muffe...
Siv, tu hai messo il penicillium, ma rambofango nemmeno l'ombra...............dal suo esperimento, è nata la mania della caciotta verde, bucata e senza inoculo........
Ciao a tutti, complimenti per la vostra competenza e disponibilità. Vorrei spiegare il mio metodo per avere da voi eventuali consigli o critiche. Premetto che in un futuro non troppo lontano spero di riuscirmi a mettere in regola per produrre qualche formaggio durante la stagione invernale. Per le mie prove ho usato latte vaccino di pezzata rossa valdostana alimentata con fieno e un mix di farina di mais, orzofioccato e crusca e in primavera ho aggiunto anche latte di capra. Scaldo il latte fino a 38° Metto il caglio in pasta di capretto (ora sto provando anche quello liquido di vitello) Lascio riposare 45-50 minuti Taglio a croce Dopo 5 minuti taglio a cubi Rimetto sul fuoco e tenendo mescolato riporto a 42°46° a seconda della temperatura esterna Lascio sul fuoco ancora qualche minuti Levo dal fuoco e aspetto 5 minuti Con le mani raccolgo la cagliata e cerco di fare un palla cercando di togliere più siero possibile Metto nella fuscella e schiaccio con le mani girandola su entrambi i lati finchè non esce quasi più siero Infilo un altra fuscella dentro a quella dove c' è il formaggio e capovolgo Metto sopra una pietra come peso che usava mia nonna e prima di lei mia bisnonna. Dopo mezz' ora lo giro e il giorno dopo 2 o 3 volte. Il secondo giorno metto la forma su una sorta di tagliere di legno con degli intagli per far defluire il siero e copro di sale grosso, quando non da più siero e la crosta mi sembra rassodata ripeto l' operazione sull' altro lato. Lavo la forma nel siero Metto in cantina e giro tutti i giorni
Sinceramente ho ottenuto più che buoni risultati, motivi per cui vorrei regolarizzare la cosa e vendere. L' unica cosa che mi resta da standardizzare è la consistenza della pasta, a volte è tipo fontina a volte più granulosa.
Cosa ne pensate? Cosa cambiereste? Leggendo il forum penso che la prima cosa da cambiare sia di passare alla salatura in salamoia. A gennaio avevo fatto una forma con 80% latte vaccino e 20% caprino, sono riuscito a conservarla fino ad agosto il risultato è stato ottimo aveva un leggera occhiellatura da dove usciva quasi dell' unto, la pasta era gialla unico neo la crosta iniziava a fare la polvere.