reca ha scritto:
Per quanto riguarda le tubazioni e raccordi in plastica usati da Melloz,non sono della stessa idea di Gilberti.
Ripeto quelli usati da Melloz, sono componenti per impianti elettrici che vengono utilizzati e anche imposti nelle autorimesse degli edifici, zone ad alto rischi di piccoli e medi incendi.
Quello che conta è la
CLASSE di appartenenza in base alla quale si determina la resistenza al calore che può arrivare , ripeto fino a 150 gradi a diretto contatto. Generalmente nella realtà resistono anche fino al 25/30% in più di quello previsto ma non vengono garantiti dalla casa costruttrice; quindi se la guaina che viene rilasciata resiste fino a 150 gradi, teoricamente può resistere fino a 195 gradi per ore.
Inoltre quando vengono testati in laboratorio, vengono sottoposti (
in base alla classe di appartenenza) alla cosiddetta prova del filo incandescente (sai di che sto parlando??).
In pratica tutti i componenti elettrici ed elettronici, guaine, canalette, gomiti, raccordi ecc.,vengono sottoposti a temperature che arrivano anche a 900 gradi per un periodo che va dai 30 sec. in su. (Per questi prodotti si arriva a 850 gradi).
Viene preso una spira di filo resistivo, viene riscaldato elettricamente alla temperatura di prova e viene poggiato sulla superficie dell’elemento che si prova per il tempo stabilito, dopodiché si verifica il comportamento dell’elemento per determinare se la prova è superata oppure no e quindi se il prodotto ha o meno i requisiti indicati dalle leggi in vigore.
Ma stiamo parlano di 900 gradi, temperatura che non si avvicina nemmeno per ombra a quella che può avere Melloz nella sua camera incendiaria.
reca ha scritto:
Vengono usati per impianti,solo perché non dovrebbero produrre fiamma, ma soltanto sciogliersi.
Se vengono rispettate le temperature di appartenenza alle classi la guaina né si brucia e né si scioglie. Se si superano le temperature indicate nell’ordine del 35-45%, possono deformarsi ma di sicuro non prendono fuoco e tanto meno si sciolgono perché sono ignifughi fino a determinate temperature. Per temperature superiori, invece, sono autoestinguenti, cioè se prendono fuoco, durante il propagarsi di un incendio, tendono a spegnersi da sole salvaguardando i fili che vi sono dentro (questo ovviamente sempre per temperature logiche).
E’ lo stesso discorso che si può applicare teoricamente al termometro che utilizziamo noi casari casalinghi per misurare la temperatura dei liquidi. Questi termometri hanno una scala graduata di gradi/calore che generalmente arriva a 120 gradi;l’asticella che riporta le lineette dei gradi, (quella dove il mercurio sale e scende) comunque continua anche dopo i 120 gradi. Quindi vuol dire che quel termometro che viene rilasciato per misurare temperature fino a 120 gradi massimo, nella realtà può arrivare anche fino a 130/140 gradi senza rompersi scoppiando. Se misuro un liquido che ha temperatura di 300 gradi è ovvio che lo demolisco. Ciò per dire che le caratteristiche per cui vengono venduti i prodotti con tanto di scheda di sicurezza, vanno rispettate. Quindi bisogna conoscere la CLASSE di appartenenza.
Poi è ovvio se si prende un pezzo di guaina e la si tiene per 30 minuti a 800 gradi non resterebbe nulla. Per questo esistono delle classi di cui ho invitato Melloz a controllare.
reca ha scritto:
Per la tossicità non dormirei sonni tranquilli , ammesso e non concesso che si tratti di plastica alimentare (parliamo della materia allo stato normale),ma cosa succede quando questa si scalda al punto tale che rilascia vapori?
La plastica è plastica
Queste guaine e tubi, sono realizzati in POLIAMMIDE, sostanze dotate di caratteristiche meccaniche eccezionalmente elevate, ed ininfiammabili (vuol dire non infiammabile, non soggetto a infiammarsi).
Inoltre questi elementi, sono al loro interno privi di ALOGENI (privi di fluoro, cloro, bromo, iodio, astato), sostanze che vengono definite chimicamente “MOLTO REATTIVE” e che possono essere molto pericolose come ad esempio il gas emanato dal cloro.
Spero di essermi spiegato abbastanza bene e con chiarezza.