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tsunaseth
Sez. Industria Lattiero-Casearia
Iscritto il: 30/12/2009, 22:14 Messaggi: 7664 Località: Auckland NZ
Formazione: Tecnico Caseario
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AlbeVi ha scritto: Buongiorno a tutti, è un piacere tornare sul luiogo del delitto e vedere parlare del Bitto.
In primis latte crudo caldo appena munto, possibilità di utilizzo di fermenti autoctoni selezionati ma solitamente nessun utilizzo, neanche di sieroinnesto.
Al posto degli autoctoni eventualmente un filo di termofili tanto per dare il via all'acidificazione va bene.
Il latte di capra, max 10% ma in valgerola fino al 20, non è indispensabile e in ogni caso non esagerate perchè poi con la stagionatura si rischia che il sapore ircino possa prevalere in maniera eccessiva.
Assolutamente nessuna aggiunta di panna o burro come ho visto in qualche post del passato.
Coagulazione con caglio vitello, normalmente polvere titolo 1:100.000 o giù di lì a seconda del produttore. - temperatura di coagulazione solitamente 38°C - rivoltamento della cagliata con spannarola dopo qualche minuto dalla presa e sosta - primo taglio a croce e sosta - secondo taglio con spino fino a chicco di riso - agitazione e lento riscaldamento fino a temperature normalmente tra 48 e 55 gradi a seconda del periodo della stagione e dell'alpeggio - sosta sotto siero per 30/40' - estrazione e messa in fascera con pressatura - ribaltamento nel corso della giornata sempre con pressatura - in sale il giorno successivo alla produzione con possibilità a secco o salamoia - pronto al consumo dopo 70 giorni di stagionatura
pasta elastica, compatta con radi occhi della dimensione di 5/10 mm di diametro
buon lavoro eravamo capaci tutti a scopiazzare da un disciplinare
_________________ Il rugby è stato inventato dai gentlemen per reagire alla moda fin troppo plebea e stradaiola della pedata: però per non restare troppo delusi, converrebbe meglio nascere in Nuova Zelanda. (Gianni Brera)
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13/02/2017, 21:41 |
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Try
Iscritto il: 10/11/2016, 12:07 Messaggi: 91
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La crepa inizialmente si era saldata con acqua bollente+cucchiaio..ma dopo un paio di giorni si é riaperta.. é proprio bella grossa... Fino ad ora non ci sono muffe (siamo a quasi due settimane di stagionatura), e comunque starò attenta che non si formino nella crepa..ma a parte questo, quali conseguenze può avere il fatto che é crepato? PS. da tenere presente che la crepa é esclusivamente dovuta al mio essere maldestra nella messa in fuscella e nei rivoltamenti..
_________________ ..Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L'audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora..
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17/02/2017, 9:35 |
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AlbeVi
Iscritto il: 29/12/2016, 18:20 Messaggi: 7
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tsunaseth ha scritto: AlbeVi ha scritto: Buongiorno a tutti, è un piacere tornare sul luiogo del delitto e vedere parlare del Bitto.
In primis latte crudo caldo appena munto, possibilità di utilizzo di fermenti autoctoni selezionati ma solitamente nessun utilizzo, neanche di sieroinnesto.
Al posto degli autoctoni eventualmente un filo di termofili tanto per dare il via all'acidificazione va bene.
Il latte di capra, max 10% ma in valgerola fino al 20, non è indispensabile e in ogni caso non esagerate perchè poi con la stagionatura si rischia che il sapore ircino possa prevalere in maniera eccessiva.
Assolutamente nessuna aggiunta di panna o burro come ho visto in qualche post del passato.
Coagulazione con caglio vitello, normalmente polvere titolo 1:100.000 o giù di lì a seconda del produttore. - temperatura di coagulazione solitamente 38°C - rivoltamento della cagliata con spannarola dopo qualche minuto dalla presa e sosta - primo taglio a croce e sosta - secondo taglio con spino fino a chicco di riso - agitazione e lento riscaldamento fino a temperature normalmente tra 48 e 55 gradi a seconda del periodo della stagione e dell'alpeggio - sosta sotto siero per 30/40' - estrazione e messa in fascera con pressatura - ribaltamento nel corso della giornata sempre con pressatura - in sale il giorno successivo alla produzione con possibilità a secco o salamoia - pronto al consumo dopo 70 giorni di stagionatura
pasta elastica, compatta con radi occhi della dimensione di 5/10 mm di diametro
buon lavoro eravamo capaci tutti a scopiazzare da un disciplinare Il fatto è che non ho scopiazzato il disciplinare, ho parlato per esperienza grazie al fatto che seguo direttamente le lavorazioni di Bitto in alpeggio da anni.
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20/02/2017, 15:25 |
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Lurrenz
Iscritto il: 30/01/2016, 17:54 Messaggi: 54 Località: Padova
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Salve, chiedo lumi su un dubbio relativo alla salamoia: in risposta a emilio48(pag.6) il quale ha tenuto la forma in salamoia al 20% di sale 6/kg, il moderatore ha detto che andava bene ; in risposta a Delicatessen(pag 7) lo stesso moderatore ha risposto che andava bene la salamoia dello tsunacotto al 20% di sale per 24 ore/kg Come dirimere la contraddizione? Quanto lo dovrò tenere in salamoia sto bitto che ho in pressatura? Grazie.
_________________ Pane, casu e binu a rasu.
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02/05/2020, 17:34 |
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