Che tipo di formaggio vuoi ottenere?
Io non ho esperienza sufficiente per aiutarti in ogni aspetto della tua lavorazione ma due cose posso dirtele:
- pastorizzare in casa mantenendo per x secondi la temperatura è praticamente impossibile, perché non hai modo di far scendere la temperatura in un lasso di tempo così breve. Di solito noi casari casalinghi mettiamo il pentolone col sedere a bagno nel lavello, l'acqua fredda aperta e ghiaccio: raffreddi a 40° 10 litri in qualche minuto e di meglio non credo tu possa fare. Questo ti permette di restare abbastanza aderente ad una lavorazione industriale. Se lasci raffreddare a temperatura ambiente il latte subisce una serie di trasformazioni che non so descriverti nel dettaglio, ma che è bene evitare per non discostarsi dal tipo di formaggio che vuoi produrre. Nel tuo caso è un semicotto, ma questo sistema vale sempre, a meno che non ci siano specifiche differenti in ricetta. Io però non ne ho mai trovate.
- Fai molta attenzione nel taglio: tagliare a mais in un taglio unico è una gran rottura, almeno per me. Parti con estrema lentezza e delicatezza. Tsuna ti direbbe "come un bradipo al rallentatore". Fai dei movimenti circolari verticali simili a quando incorpori un albume montato a neve in una crema, cercando di raggiungere ogni parte della cagliata. La rottura della cagliata è molto specifica per ogni formaggio e ne cambia consistenza e caratteristiche; sbagliare il taglio rende la lavorazione mostruosamente complessa per chi, come me, ha poca esperienza e non ti da il risultato che vuoi.
- Durante la cottura mantieni la cagliata in movimento (non serve un vortice tipo tornado...
): questo ti permette di raggiungere la temperatura corretta in ogni parte della massa e rendere la cottura uniforme.
- Aspettiamo di sentire da qualcuno competente come mantenere la temperatura di cottura: secondo me se accendi il fuoco sotto si alza troppo e forse sarebbe meglio aggiungere acqua riscaldata a parte dopo aver tolto il siero, a meno che la ricetta già non lo specifichi. Ma è solo un'opinione: aspettiamo i mastri casari.
Non so se la ricetta sia una tua deduzione da quelle presenti qui o se sia una lavorazione specifica esistente, ma di certo mancano diversi parametri, per i quali dovrai aspettare consigli da esperti:
- esatta temperatura di coagulazione e dose di caglio
- frequenza dei rivoltamenti della forma
- temperatura e grado di umidità in stufatura
- percentuale della salina e tempo di salatura in relazione al peso della forma
- temperatura e umidità in stagionatura
Quando hai tutto questo puoi partire in tromba!