Nell'approffondire lo studio della Tosella..ho scoperto questo...
La Tosella mantiene il suo nome anche nella zona del Monte Grappa e delle montagne del Primiero mentre nel bellunese troviamo un formaggio pressoché identico ma dal nome completamente diverso: lo Schiz, il cui insolito nome sembra dovuto al fatto che, una volta messo in padella a cuocere, con il calore le goccioline di siero del quale è ancora intriso “schizzano” ovunque.
..Questa sera al supermercato ho trovato lo schiz! L'ho comperato per rendermi conto della consistenza..eccezionale! Anche l'originale è leggermente..gommoso..ma non fastidioso sotto i denti! Mi sa che..riprovo!!!
La scorsa estate, mungevo una sola capra e giornalmente mettevo in frizer a congelare la bottiglia con i due litri di latte munto. A fine settimana scongelavo il latte (circa 15 litri) che portavo a temperatura di circa 36 gradi aggiungendo un cucchiaino abbondante di caglio naturale (fatto con il rumine dei capretti macellati il precedente anno) che diluivo in 1/2 bicchiere d'acqua e versavo nel latte filtrato con il colino, mescolando il tutto. Dopo circa 1/2 ora provavo il latte se era cagliato. Per controllare infilavo un po' un cucchiaio da cucina in quello che "sembrava" ancora latte e se la fenditura rimaneva marcata e non si riaccostava subito vuol dire che la cagliata e' pronta. Quindi con un mestolo rimescolavo energicamente dal fondo ed aggiungevo un litro di acqua molto calda che favorisce il deposito al fondo della cagliata. Poi immergendo una "cavagna" (Il contenitore piu' grande dove si mette la ricotta) nella pentola, utilizzavo la stessa come filtro e dal suo interno tiravo fuori il siero finche' non rimaneva nella pentola solo la cagliata. Raccoglievo la cagliata in un'altra cavagna per dare la forma al formaggio spingendo con i pugni per far uscire il piu' possibile il siero. Dopo qualche ora durante la quale il formaggio ottenuto ha continuato a spurgare siero riaccendevo la pentola dove avevo conservato il siero che avevo tolto portandola ad oltre 50 gradi, spegnevo il fuoco e mettevo la cavagna con il formaggio dentro per circa 15 minuti Poi lo uscivo e lo salavo leggermente. Il giorno dopo iniziavo a mangiarlo. Posso dire che viene molto buono ... provare per credere. La resa del formaggio e' circa il 10% del latte di capra. Credo sia anche molto importante la qualita' e la freschezza del caglio saluti a tutti Salvo da palermo
Complimenti una bellissima lavorazione artigianale!!! Per il caglio, la cosa più importante è l'igiene con cui si produce, io personalmente preferisco affidarmi a ditte che mi certifichino che tutte le operazioni siano state eseguite nel rispetto delle più importanti norme igienico-sanitarie. Beccarmi qualche brutta malattia perché il caglio è naturale??? NO GRAZIE!!! Ciao by tsuna
Tsuna!!! Io ho incrociato le informazioni che mi hai dato tu..un pò con la ricetta originale che mi avevi trovato e le tue indicazioni!! Sai l'unica variante? Ti copio la frase: si riaccende il fuoco e si agita continuamente con la “battarella” perché non attacchi sul fondo, fino a raggiungere la temperatura di 38 °C. Si toglie dal fuoco e si continua a mescolare finché il formaggio “non asciuga” (significa che spurga ulteriormente e la cagliata diventa coesiva)
Ecco! Invece di lasciare ferma la cagliata ho continuato a mescolare delicatamente!
Allora..facciamo una cosa..riprovo con le stesse modalità per vedere se è stata solo fortuna del principiante e poi mettiamo il procedimento..ok?