Il formaggio in questione è un altro tipo di prodotto caseario che non ho avuto modo di assaggiare. A prima vista sembra un brie, ma poi internamente si vedono quelle strane “chiazze blu” che sono tipiche dell’erborinatura del Gorgonzola così tanto conosciuto. Il profumo si presenta intenso, vivo, con sentori di panna, burro e un sapore particolare conferito dal Penicillium in superficie e dal Penicillium glaucum presente all’interno della pasta. L’aspetto esteriore è appunto quello del brie con una crosta bianca che lo ricopre, mangiabile ovviamente.
La particolarità di questo formaggio, oltre ad essere appunto l’aspetto in generale (sia interno che esterno), è che le classiche “forature” fatte con aghi di ottone (a livello professionale/commerciale) o con spiedi in legno (a livello casalingo), non vengono fatte sui piatti ma sullo scalzo.
E’ un formaggio ovviamente a latte vaccino, che si coagula con caglio liquido di vitello e che ha bisogno di un ambiente bello umido.
La consistenza della pasta interna è molto morbida e cremosa e, il sapore è delicato ma persistente, infatti quest’accoppiata di muffe è un esplosione” di gusto unico!! Sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo prodotto caseario così particolare e fantastico.
E’ ottimo per scioglierla sui risotti e sugli gnocchi, ma viene utilizzata anche sulle pizze e per accompagnare una polenta con funghi e salsiccia.
Di questo prodotto, ne abbiamo parlato anche se in minima parte con il grande maestro Tsuna nel raduno che si è tenuto a Siena il 15 e il 16 di Novembre.
Per la lavorazione, non sono riuscito a trovare altro ma, sono molto sicuro che fra pochissimo tempo, sul forum spunterà l’argomento “LA CAMBOSANA”,
con tanto di procedimento dettagliato………….è una certezza…….
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