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CURIOSITA' CASEARIE COMMERCIALI. 
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DanCASaccio ha scritto:
La stagionatura va dai 3 ai 12 mesi, e i formaggi più maturi (quasi neri) arrivano a costare 200€ / kg



Infatti Dan, lo avevo letto questo che per un formaggio molto maturo 12/14 mesi, bisogna mettere mano al bancomat più che al portafogli... :D .

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11/11/2014, 21:33
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Fare formaggi molto spesso vuol dire anche entrare nei guinnes dei primati.
E' il caso dei nostri amici casari campani che, hanno realizzato una treccia lunghissima....... :D .

Date un'occhiata a questo link......


http://www.incampania.com/focus.cfm?Info_ID=1645

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12/11/2014, 21:26
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Nel prossimo raduno, potremmo provare a fare "la zizzona di Battipaglia"...... :D .
Per questa splendida mozzarella esistono diversi formati ma, noi nel prossimo raduno, potremmo provare a fare la stessa che c'è nel film con Bisio,
quella da 5 chili.............. :lol: :lol: .


Vi posto fotina....


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17/11/2014, 22:22
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A Foggia, con Barna, l'abbiamo fatta di 1 kg
Al prossimo raduno la facciamo fare a Barna di 10 kg :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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Il rugby è stato inventato dai gentlemen per reagire alla moda fin troppo plebea e stradaiola della pedata: però per non restare troppo delusi, converrebbe meglio nascere in Nuova Zelanda.
(Gianni Brera)


18/11/2014, 8:06
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Siiiiii........ :mrgreen: :mrgreen: ,
Mi piace come idea..... :D .

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18/11/2014, 9:49
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Ricordo benissimo....che emozione!
Wei ragazzi :D grazie per l'idea!! Ovviamente si farà! :D :D


19/11/2014, 9:17
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È un pecorino assolutamente originale, perché preparato (caso unico in Italia e forse nel mondo) utilizzando il caglio di maiale, che gli conferisce aroma e sapori particolari. Si produce in quantità limitatissime in una ristretta area del versante orientale del massiccio del Gran Sasso. La preparazione del caglio suino ha origini molto antiche, risale all’epoca romana, e ancora oggi è prerogativa esclusiva delle donne, che si tramandano la ricetta di generazione in generazione. Il latte è munto a mano da pecore discendenti dalla razza Pagliarola Appenninica: animali allevati allo stato brado sui pascoli, che producono quantitativi molto limitati. La massa si ottiene cagliando il latte riscaldato a 35°C e rompendo la cagliata in grani minuti (delle dimensioni di un chicco di mais). Quindi viene estratta dalla caldaia e posta nelle fiscelle di vimini, che disegnano sulla superficie le tipiche striature. Dopo la salatura a secco, che avviene entro 48 ore, le forme sono poste a stagionare in vecchie madie di legno dove affinano da un minimo di 40 giorni fino a oltre un anno. La crosta – periodicamente unta con una miscela di olio extravergine di oliva e aceto – con il tempo diventa color zafferano o marrognola. Il pecorino di Farindola ha la crosta striata (grazie ai cestini di giunco in cui viene collocato per la sgrondatura) di un colore che va dal giallo chiaro al marrone scuro, a seconda della stagionatura. La pasta è granulosa, giallo paglierina e leggermente umida, anche quando il formaggio è molto stagionato: merito del caglio e della tecnica di produzione. Questa umidità gli conferisce profumi leggermente muschiati (fungo, muffa nobile, legna secca) e, in bocca, una straordinaria pastosità e un grande equilibrio tra sensazioni piccanti e un buon sapore di latte ovino. Il Presidio - La continuità di produzione è legata unicamente al tramandarsi delle tradizioni di poche famiglie, che producono pecorino di Farindola quasi unicamente per il proprio consumo.Il Presidio vuole salvaguardare e rilanciare la produzione di questo formaggio unico e valorizzare il territorio di produzione. Gli obiettivi primari sono la promozione del formaggio e il consolidamento della produzione. Un Consorzio riunisce i produttori e garantisce il rispetto del disciplinare di produzione, tra i loro obiettivi c'è l'apertura di una struttura di stagionatura collettiva che permetta un corretto mantenimento del prodotto ed una vendita al pubblico, utilizzabile da tutti i piccoli produttori che non hanno la possibilità di farlo nelle proprie aziende.

Area di produzione: Comune di Farindola e altri comuni limitrofi (province di Pescara e di Teramo).

Stagionalità - Il pecorino di Farindola si produce tutto l’anno. La stagionatura minima prevista dal disciplinare del Presidio è di 3 mesi.

:D :D


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20/11/2014, 16:37
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Geitost artigianale del fiordo di Sogne
Norvegia

I villaggi disseminati lungo il Sognefjord, il fiordo più lungo e più profondo della Norvegia vantano un’antica tradizione di produzione di caprini a latte crudo. Il geitost artigianale si produce da oltre cinquecento anni: un tempo diffuso in tutta la zona, oggi la sua produzione è concentrata a Undredal, piccolo villaggio affacciato sul fiordo. Fino al 1982, il paese era accessibile solo via mare e il suo isolamento ha contribuito a salvaguardarne le tradizioni casearie. Gli abitanti del luogo usano il nome undredalsost (ost significa formaggio in norvegese) per indicare due tipologie differenti di formaggio, entrambe di latte di capra, ma molto diverse per sapore e tecnica di produzione: il primo è un cacio a pasta bianca, il secondo un particolare formaggio dolce caramellato a pasta marrone (una categoria denominata localmente brimost, ma generalmente conosciuta con il nome di geitost). L’undredalsost bianco è preparato con latte di capra e caglio di vitello; dalla cagliata viene eliminato il siero in eccesso e le forme – di circa tre chili –, dopo essere state pressate, possono stagionare per diversi mesi. Il geitost, risultato di una tecnica meno comune, molto diffusa in Norvegia e in Svezia, ma pressoché sconosciuta nel resto dell’Europa, veniva prodotto per essere venduto mentre l’undredalsost bianco era consumato in casa. Ricavato dal siero, è un sottoprodotto della produzione del caprino a pasta bianca. La sua lavorazione prevede di portare a ebollizione il siero fresco e di aggiungere crema di latte vaccino. Il tutto viene riscaldato a 40°C per 8-10 ore: durante la cottura, il lattosio presente nel latte cristallizza, colorandolo di marrone. La massa solida che se ne ricava – costituita essenzialmente da proteine dell’albumina, globuli grassi del latte e zuccheri caramellati – viene poi lasciata raffreddare, lavorata a mano e inserita in forme di legno rettangolari. Dopo un giorno, il formaggio marrone è pronto per essere consumato. Tradizionalmente si mangia a fette molto sottili e si accompagna con pane caldo. I casari di Undredal da sempre producono il formaggio marrone con metodi tradizionali e con il latte crudo delle loro capre, ma dal 1991 le autorità sanitarie hanno introdotto l’obbligo di pastorizzare il latte.


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24/11/2014, 15:08
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24/11/2014, 23:10
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E' un formaggio curioso........ :roll:

quasi quasi prima o poi, lo fo..... :mrgreen: .

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25/11/2014, 10:08
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