Altro formaggio unico e particolare:
L' Oscypek
Polonia Formaggio prodotto sui monti Tatra, al confine con la Slovacchia, vive una particolare civiltà di pastori e allevatori sopravvissuta nel tempo sempre uguale a se stessa: è la civiltà che prende il nome dei batza, i capi pastori che a maggio raccolgono le pecore dei contadini e le portano sui pascoli tra gli 800 e i 1500 metri, dove restano fino a ottobre. Nella loro basutzka (una rudimentale capanna di legno) il fuoco arde giorno e notte: serve per la caseificazione e per affumicare l'oscypek, un formaggio unico al mondo per la sua particolare forma a fuso. Produrre questo formaggio dalla forma strana, è molto complicato e richiede tempo e fatica. Prima di tutto si appende la caldaia sul fuoco del camino, al centro della stanza. Qui il latte del mattino (deve essere esclusivamente crudo), viene mescolato con quello del giorno prima e coagulato a circa 36° C. Poi si rompe la cagliata con uno spino di legno e si lascia riposare. Quindi si sistema in un tino di legno e si aggiunge acqua calda. A questo punto inizia un'operazione particolarmente energica ed impegnativa: stringendo il secchio fra le gambe, si tira su la massa con le mani, si strizza bene, si fraziona finemente e se ne colloca una porzione in una coppa di legno. La modellatura è una fase che ha tempi lentissimi. Il blocco di cagliata è pressato con le mani, massaggiato, rimesso in acqua calda, ancora pressato e così via, finché si ottiene una palla elastica e consistente. Dopo avere infilato lungo l'asse centrale un ferretto, si modella la palla facendo uscire l'acqua poco per volta e ottenendo infine la caratteristica forma a fuso. Con uno stampo di legno si imprimono sulla superficie alcuni disegni geometrici, marchio distintivo di ciascun batza. Ore e ore di lavoro, quindi, per ottenere appena una manciata di forme: da una caldaia di latte si ottengono quattro oscypek da mezzo chilo.
Terminata la lavorazione, il formaggio va in salamoia per 24 ore e, una volta asciutto, è collocato in appositi scaffali di legno sul soffitto della capanna. Qui il fumo, giorno dopo giorno, compie il suo lavoro: l'oscypek indurisce e assume un colore giallo bronzo, lucido e omogeneo. Tradizionalmente si serve in fette sottili oppure si fa alla griglia. Si può abbinare con vino, birra e vodka.
Ha una stagionatura molto breve e pasta semi-dura.
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