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CURIOSITA' CASEARIE COMMERCIALI.
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giliberti
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Italian Cheese Awards a Mogliano Veneto, ecco tutti i vincitori
Scritto il 13 aprile 2015
Nove le categorie in concorso. Successo dell’iniziativa che ha attirato a Mogliano Veneto consumatori e appassionati
In una serata di gala condotta dal giornalista XXXXXXXXXXXXXXXXX, nell’ambito di Formaggio in villa, che si sta svolgendo a Mogliano Veneto (Treviso), sono stati assegnati gli Italian Cheese Awards, l’Oscar ai formaggi 100% latte italiano. Nove le categorie in concorso. Ecco i vincitori.
FORMAGGIO FRESCO : Stracchino (azienda del Veneto); FORMAGGIO A PASTA MOLLE: Taleggio Dop XXXXXXX ( azienda della Lombardia); FORMAGGIO A PASTA FILATA: Stracciata Molisana XXXXXXXX ( azienda del Molise); FORMAGGIO SEMI STAGIONATO: pecorino semi stagionato 4 mesi In Masseria ( azienda della Puglia); FORMAGGI STAGIONATI: Monte Veronese d’allevo (azienda del Veneto); STAGIONATI OLTRE 24 MESI: Parmigiano Reggiano XXXXXXXXXXXX ( azienda dell'Emilia Romagna); FORMAGGI A PASTA COTTA: Castelmagno d’alpeggio ( azienda del Piemonte); FORMAGGI AROMATIZZATI: Conciato Romano ( azienda della Campania); ERBORINATO: Gorgonzola Dop piccante ( azienda del Piemonte).
La rassegna nazionale dei migliori formaggi, che si è conclusa a Mogliano Veneto (Tv) nella suggestiva cornice di Villa Braida, ha mostrato per l'ennesima volta la bravura indiscussa dei piccoli caseifici del sud nel produrre prodotto a pasta filata di primissima qualità (Molise al primo posto, Campania al secondo e Puglia al terzo). Oltre al conciato aromatizzato andato alla Campania (seconda la Puglia), un altro primo posto al pecorini semi-stagionato sempre della Puglia.
In totale al sud sono andati due primi posti, tre secondi posti e due terzi posti, questo a dimostrazione come sottolinea il xxxxxxxxxxxxxx che le vecchie tradizioni cesearie di un tempo, raccontano ancora le proprie storie attraverso le prelibatezze del sud, grazie ad una genuinità indiscussa del latte.
_________________ "Ancora una volta in lotta, nell'ultima battaglia che conti, di cui ho mai saputo, vivere e morire in questo giorno...vivere...e morire...in questo giorno…"
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13/04/2015, 20:57 |
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giliberti
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A letto va forte la Mozzarella….Scritto il 16 aprile 2015 Altro che champagne e ostriche. Un sondaggio rivela che per essere in forma sotto le lenzuola, niente di meglio che un toast al formaggio… Incredibile ma vero. Dopo anni di champagne, ostriche, fragole, panna e cioccolato si scopre che per essere in forma sotto le lenzuola basta un semplice toast al formaggio. Con grande soddisfazione di chi questi prodotti li ha sempre apprezzati e divulgati, anche al di là delle critiche capziose. Secondo un sondaggio condotto dal sito internazionale di incontri Skout in occasione del recente Grilled Cheese Day 2015, infatti, oltre il 70% degli amanti del formaggio fuso fa l’amore almeno una volta al mese, contro un 60% e poco più di chi non lo mangia. O bella!!! E non finisce qui. Dalla stessa ricerca, emerge che il 32% degli intervistati amanti del toast molto grasso fa l’amore almeno 6 volte al mese. I formaggi più afrodisiaci? L’inglese Cheddar (inevitabile vista l’origine dell’evento) precede la nostra Mozzarella (nello specifico, ottima la Mozzarella in carrozza al forno) e il francese Brie. ROBA da non credere........ .
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23/04/2015, 16:44 |
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tsunaseth
Sez. Industria Lattiero-Casearia
Iscritto il: 30/12/2009, 22:14 Messaggi: 7664 Località: Auckland NZ
Formazione: Tecnico Caseario
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Per me la mozzarella in carrozza deve essere rigorosamente fritta nel burro, ma quale forno!!
_________________ Il rugby è stato inventato dai gentlemen per reagire alla moda fin troppo plebea e stradaiola della pedata: però per non restare troppo delusi, converrebbe meglio nascere in Nuova Zelanda. (Gianni Brera)
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24/04/2015, 7:49 |
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giliberti
Iscritto il: 25/01/2013, 14:55 Messaggi: 4327 Località: Siena.
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Hai ragione al nord si frigge nel burro, al sud nell'Olio di oliva EVO, poi però vi sono anche altre versioni più moderne più "light" diciamo... .
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24/04/2015, 13:42 |
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giliberti
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Caseifici Aperti, un week end festivo col Parmigiano ReggianoScritto il 24 aprile 2015 Oltre 50 i caseifici aderenti sul territorio di produzione che apriranno all’iniziativa. Assaggi e acquisto diretto. Esperienze via social Tutto pronto per la sesta edizione di Caseifici Aperti, che si terrà oggi e domenica 26 aprile, in tutta la zona di produzione del Parmigiano Reggiano e vedrà coinvolti oltre 50 caseifici. La manifestazione, promossa dal Consorzio, darà la possibilità, a consumatori e appassionati, di vivere un fine settimana all’insegna della tradizione, del sapore e dell’artigianalità. “L’iniziativa – sottolinea il Consorzio– nasce proprio per consentire a tanti consumatori di conoscere meglio non solo il prodotto, ma anche il lavoro e la tradizione che stanno alle spalle di un’assoluta eccellenza alimentare del nostro Paese e, a pochi giorni dall’inizio di Expo 2015, vuole essere anche uno stimolo alla scoperta del legame esclusivo tra prodotto e territorio nel rispetto dell’ambiente e del contesto in cui si inserisce. ” Sul sito web www.parmigianoreggiano.itè possibile consultare la lista dei caseifici aderenti con orari, iniziative proposte e utili consigli per completare la visita sul territorio. Oltre a vedere dal vivo la nascita del Re dei formaggi, stringere le mani ai casari e assaggiare il Parmigiano Reggiano, sarà possibile acquistarlo direttamente nel luogo di produzione grazie all’apertura degli spacci per tutta la durata della manifestazione. Per rendere ancora più coinvolgente ed emozionante questa edizione di “Caseifici Aperti”, tutti gli amici che visiteranno i “caselli” sono invitati a condividere la loro esperienza attraverso l’hashtag #caseificiaperti da utilizzare su tutti i Social Mediadel Consorzio (Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest). A ricordo della giornata, il Consorzio ha ideato anche un piccolo omaggio per tutti coloro che parteciperanno alla manifestazione.
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25/04/2015, 14:04 |
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giliberti
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Arriva l’Expo, boom del turismo enogastronomico: i formaggi “tirano”Scritto il 28 aprile 2015 Un terzo del budget di chi arriva per soggiornare sarà destinato ai prodotti del food. In cima alle preferenze vino, formaggi e olio d’oliva Sarà destinato al cibo un terzo del budget che spenderanno i turisti stranieri durante il soggiorno in Italia per l’Expo (che ha già venduto 10 milioni di ingressi), con un miliardo di euro spesi in ristoranti, pizzerie, bar, caffè e rosticcerie, ai quali vanno aggiunti 750 milioni di euro per acquisti di vini e prodotti agroalimentari da consumare o da regalare. Come racconta la Mappa sulle vie del gusto di Coldiretti, i turisti in arrivo in Italia per l’Expo sono attratti soprattutto dall’agroalimentare: l’obiettivo, per molti, è quello di cogliere le molteplici occasioni di valorizzazione dei prodotti locali presenti lungo tutta la Penisola, con percorsi enogastronomici, città del gusto, mercati degli agricoltori, feste ed occasioni per mangiare fuori, ma anche per l’acquisto di souvenir. Vino, formaggi ed olio di oliva raccolgono, insieme, il 44,9% degli interessi potenziali sul segmento del “Culinary Travel”, secondo la società specializzata in indagini sul turismo Jfc, che ha analizzato le aspettative dei turisti stranieri. Sul fronte food ed alta ristorazione, invece, il primo appuntamento è con M. B., chef dell’Osteria xxxxxxxxxxxxxx e alfiere della cucina italiana nel mondo, che aprirà idealmente i battenti di “Identità Expo”, lo spazio in cui, nei sei mesi dell’Esposizione Universale di Milano, si alterneranno cuochi italiani e internazionali. Di scena, un menu “limited edition”, dedicato proprio a “Identità Expo”, che aprirà ad un ricco calendario di eventi ed appuntamenti ( http://www.expo2015.org" target="_blank).
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29/04/2015, 14:11 |
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giliberti
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Per i consumatori, Parmigiano Reggiano è tra i 10 marchi più affidabili
Scritto il 5 maggio 2015
Classifica di Ipsos-Il Sole 24 Ore che ha coinvolto 100 grandi marchi, il nostro formaggio si conferma tra i prodotti Dop di riferimento
Il Parmigiano Reggiano si conferma non solo il marchio più influente tra i prodotti Dop italiani, ma resta nella top ten dei marchi che, in assoluto, sono ritenuti più affidabili e segnati da elementi di unicità da parte dei consumatori.
La classifica – stilata da Ipsos a conclusione di un’indagine fra i consumatori che ha coinvolto 100 grandi marchi e pubblicata da Il Sole 24 Ore – è dominata dalle nuove tecnologie e dal digitale (Google in testa, e poi Amazon, Facebook, Samsung e Microsoft), mentre il food entra al sesto posto con Nutella e con il Parmigiano Reggiano, capofila dell’agroalimentare Dop italiano, al nono posto, preceduto da Ikea ed *****, seguito da Apple.
Soddisfazione, ovviamente, al Consorzio del Parmigiano Reggiano, per “una conferma – sottolinea il xxxxxxxxxxxxx– che ci vede tra i marchi più apprezzati e capofila , grazie a caratteristiche uniche legate all’assoluta naturalità del prodotto, all’artigianalità della lavorazione e ad un legame con il territorio che coincide anche con un forte impegno per la tutela dell’ambiente”.
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07/05/2015, 18:19 |
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giliberti
Iscritto il: 25/01/2013, 14:55 Messaggi: 4327 Località: Siena.
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Voglio sottoporvi questa domanda...
La posto qua perché è' appunto una curiosità casearia.
Se io ho un litro di latte UHT scremato, la cui composizione per 100 ml e' la seguente: grassi 0,1gr, carboidrati 5,0 grammi, proteine 3,5 gr, vuol dire che il mio litro di latte conterrà in totale 1grammo di grasso, 50 grammi di carboidrati e 35 grammi di proteine. Decido di fare lo yogurt (inserendo 2%di innesto yogurt naturale intero che mi andrà leggermente a modificare la composizione nutrizionale generale ma che per ora tralasciamo dal ragionamento) tipico greco, rendendolo cremoso e facendolo scolare bene. Supponiamo che ottengo dopo la sgocciolatura 500 ml di yogurt.
Vi chiedo a questo punto il mio yogurt sarà composto come segue: Per 100 grammi avrò 0,5 gr di grassi, 10 grammi di carboidrati e 7 grammi di proteine???
Cioè tutto ciò che avevo in un litro di latte di partenza, me lo ritrovo ugualmente nello yogurt in quantità maggiori visto che il prodotto finale sarà meno in termini di peso??
Oppure c'è perdita di sostanze??
Grazie anticipatamente....
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09/05/2015, 20:28 |
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giliberti
Iscritto il: 25/01/2013, 14:55 Messaggi: 4327 Località: Siena.
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Correggo numero grassi per 100 grammi nello yogurt 0,2 gr non 0,5 gr...
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09/05/2015, 20:35 |
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giliberti
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Bitto storico, il 10 maggio un’asta record: si parte da 2.000 euro
Scritto il 8 maggio 2015
Da Bolaffi a Milano saranno battute ben 17 preziose forme di “storico”: intere, a metà, a quarti. Le più vecchie risalgono al 2000 Mercoledì 13 maggio nello show room “Miroglio Piazza della Scala” di Milano, xxxxxxxxx, in collaborazione con Slow Food, venderà all’incanto vini rari e pregiati di vecchie annate, a cui verranno abbinati distillati e prodotti di gastronomia altrettanto particolari. Tra questi, varie forme di Bitto storico e di Parmigiano Reggiano (del Caseificio xxxxxxxxxx). Nell’occasione, il Bitto storico vivrà una delle sue grandi giornate. Un’asta come mai prima d’ora si era vista.Con ben diciassette le forme di “storico” che verranno battute. La maggior parte intere, qualcuna a metà, qualcuna a quarti. Le forme più antiche sono due del 2000: dell’Alpe Ancogno soliva (Mezzoldo, Bg) opera del mastro casaro xxxxxxxxxxxxxxxxx. Pesano 17 kg l’una e la base d’asta è di 2.000 euro l’una (118 euro il kg). I precedenti erano ben diversi. Il 19 dicembre 2011 (in vista del Natale) a Parigi, all’Hôtel Marcel Dassault, negli Champes-Elysées, era andata all’asta (xxxxxxxxxxxxxx) una forma di Bitto del 2004 per 1000 euro. Nell’occasione, i prodotti gastronomici provenienti da diversi Paesi erano stati selezionati dal giornalista enogastronomico xxxxxxxxx. Il secondo precedente è quello di Bra (nel contesto di Cheese) del 19 settembre 2011. Vennero battute tre forme, una del 1996, una del 1997 e una del 1998. Complessivamente le tre forme furono battute per 6 mila euro. La più vecchia, quella del 1996, fu protagonista di una storia particolare. Se l’aggiudicò xxxxxxxxxxxx, patron del ristorante hotel xxxxxxxxxxxxxxx e socio dalla fondazione della società Valli del Bitto. La forma tornò in Valtellina ed è rimasta nel “Santuario del Bitto” (la casera di Gerola alta). Oggi essa è pronta per la nuova asta. Per entrare nella leggenda. Va ricordato che l’asta ha un fine etico: come anche nel 2011, infatti, l’incasso sarà devoluto alla campagna di Slow Food 1.000 orti per l’Africa.
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10/05/2015, 20:30 |
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