Anche io mi sono cimentato con muffe e dintorni…provando a realizzare un brie…sia perche’ e’ un formaggio che mi piace sia perche’ penso sia didatticamente interessante per imparare a maneggiare microrganismi che possono caratterizzare molto il risultato.
Qualche appunto sul processo utilizzato e sull’esperienza che ho fatto oltre alle foto !
Sono partito al solito da 10L di latte crudo della fattoria vicino a casa , portato a 32 gradi e inoculato un femento mesofilo (lactococcus lactis, cremoris, biovar diacetylactis, leuconostoc). Prima dell’inoculo il PH era di 6,9
A seguire ho inoculato una punta di cucchiaino di Geotricum Candidum e mezzo cucchiaino di Pennicilium Candidum preventivamente disciolti e rimescolati in ½ bicchiere di latte..fermenti e muffe sono di tipo disidratato e surgelato, sono buste da 0,5U ovvero per 50L di latte…riuscire a dosarne 1/5 e’ difficile…sono andato un po’ a occhio
Ho rimescolato rimescolando per qualche minuti il tutto…e ho lasciato il tutto a 32-34 gradi per 30 minuti, il PH e’ sceso a 6,70
Aggiunto 2,5 Ml di caglio liquido bovino titolo 1:10.000, dopo 35 minuti i primi segni di fluoculazione , dopo 1h40’’ la cagliata mi sembrava sufficientemente consistente e ho effettuato 4-5 tagli grossolani. Lasciato riposare per qualche minuto e poi trasferito a blocchi nelle fuscelle…consistenza della cagliata tipo stracchino.
Avendo sottovalutato il fatto che in pratica non essendoci spurgo dovevo trasferire tutti i 10 litri mi sono trovato un po’ in difficoltà stipando come potevo le fuscelle.
I problemi maggiori li ho avuto successivamente nei rivoltamenti …il primo l’ho tentato dopo due ore…mezzo disastro..avendo estratto la forma ancora debole dal contenitore non riuscivo a reinserirla..l’ho massacrata un po’ (i risultati si vedono..)…Appena il formaggio si e’ assestato un po’ riducendo il volume ho optato per inserire una tela sopra la fuscella e rivoltare quindi il tutto senza estrarre la forma…semplicemente ribaltando la fuscella appoggiata su un piano per scolare.
Processo ripetuto per un giorno intero finché lo scalzo si e’ ridotto a ¼ altezza e pasta mi sembrava abbastanza consistente per estrarla. Successivo passo e’ stata la salatura a secco cospargendo ciascuna delle facce con 1 cucchiaino di sale…ripetuto 3 volte nell’arco di 24h tenendo le forme in frigo.
Nei due giorni successivi ho continuato a drenare una notevole quantità di siero…le forme mi sembravano piuttosto fragili e rivoltandole si e’ formata qualche crepa.
Dopo qualche giorno trasferito il tutto nella cantina bottiglie 12-14 gradi su una stuoia…procedendo a un paio di rivoltamenti quotidiani…il formaggio via via si e’ asciugato…perdendo la fragilita’ iniziale, perdendo l’odore di yougurt acido, saldando le crepe…e via via…come per magia e’ spuntata la mitiche muffa bianca superficiale…a distanza di 10 giorni esatti la muffa inizia a essere visibile su tutta la superficie (in particolare sullo scalzo) il formaggio compatto e asciutto, il profumo di fungo/sottobosco….assomiglia al brie !
Ora aspetto ancora un po’ di tempo prima di attaccare il formaggio…magari la forma piu’ piccola…vi tengo aggiornati su evoluzione.
enjoy
Davide