l'odore che senti nelle fecce non è dovuto alla SO2 addizionata esogenamente, è odore di ridotto, le fecce consumano ossigeno e quindivanno in riduzione. Se non c'è abbastanza ossigeno si producono composti solforati che danno il classico odore di zolfo, cavolo cotto, scatolame ecc...
Anche nel vino senti odore di ridotto se non lo travasi quando necessario.
In alcuni casi non è più neanche possibile togliere questo odore col travaso.
eheh! giusto!! ma dipende dal tipo di fecce e dal tipo di prodotto che si vuole ottenere. In alcuni casi un affinamento "sur lie", su feccia fine può impreziosire un vino.
per quanto rguarda il rame esso viene usato per rimediare ai difetti di riduzione di cui abbiamo parlato prima (ma è una cosa molto delicata).
Per l'illimpidimento si usano altri prodotti, il rame non ha quella funzione. Per la chiarifica e la stabilizzazione si usano le cosiddette colle (gelatine alimentari), bentoniti, derivati delle uova ecc...
a me avevano consigliato si immergere un pezzo di lamiera di rame , nel tinello di pesca nella svinatura, perche " catalizzatore " nella precipitazione delle pectine..
per quanto riguarda i chiarificanti , vanno dosati prima della filtrazione a cartoni o sbaglio?
cioe non ci sono dei chiarificanti che lavorano per decantazione..
Carissimo Grinto, a me questa pratica non risulta valida. Mi verrebbe da dire che, al limite, la presenza di cationi (come quelli rilasciati dal rame) potrebbe aiutare la formazione di complessi tannoproteici neutralizzando le cariche negative presenti sulla micella che favorirebbero invece la permanenza dei composti proteici in sospensione, allo stato di sol. Ti assicuro però che questa pratica non viene riportata in nessun testo, perché non è autorizzata. Con quella tecnica non riesci a determinare quale sia la quantità di rame che va a finire nel vino, e il limite massimo concesso per quanto riguarda il rame è di 1mg/L, davvero bassissimo!! Il rame è tossico, non dimentichiamolo.
Se poi Giorgio vuole dire la sua in merito, mi fa sicuramente piacere.
Anche mio nonno in passato la usava quella tecnica lì per eliminare l'odore di ridotto.
Per favorire la precipitazione delle proteine, in modo da stabilizzare il vino, potresti usare invece della bentoite, si tratta di un argilla. Non hai bisogno neanche del filtro, basta che fai decantare il tutto per una decina di giorni.
La gelatina di agar va benissimo. Mi sa che è un pò più costosa delle altre colle però.
Adesso stanno facendo delle prove per estrarne anche dal grano e dal mais....ma non mi risulta che ce ne siano ancora in commercio.
CMnq la prassi enologica prevede di immettere nel mezzo prima chiarificanti con carica elettrica negativa e poi quelli a carica elettrica positiva. Quindi dovresti fare il contrario, prima la bentonite, poi la gelatina.
Così non ti resta nel mezzo con problemi di surcollaggio. Mi raccomando fai delle prove per il dosaggio su piccole masse prima.