ciao Eugenio
si è vero da noi la maggior parte dei vigneti sono allevati a tendone,
ma il disciplinare del DOC prevede 1500 piante ha e max 140 q di uva prodotta,
e per allevamento a filare 2500 piante ha e max 140 q di uva.
se poi si vul fare una produzione spinta si riesce a produrre anche 250/300 q ha
ma poi il prezzo diventa la metà.
quindi penso conviene raccogliere la metà del peso riducendo i costi della raccolta
e del trasporto.

ma a questi prezzi conviene produrre?
ca 4000 € x ha lordi.
se invece vinifichi fai 100 qli di vino ed incassi 10000€ sempre lordi
nn c'è da stare allegri per una coltura intensiva

cia Eugenio
lo avevo premesso, ci rendiamo conto di lavorare in perdita,
ma purtroppo il vigneto non è una coltura annuale, speriamo in tempi migliori
buonasera.

scusa dimenticavo, e con questi prezzi investiamo ancora per vinificare
philip

questo è il grande errore della ns agricoltura e cioè la mancanza di programmazione
fino a qlc anno fà tutti a promuovere la viticoltura ed oggi in campania propongono la vendemmia verde cioè tagliare i grappoli in via di formazione in cambio di un contributo ridicolo

be non solo quello , non manca solo al programamzione.

e che basta una crisi economica, o un cambio di gusti aliemntari , che il lavoro programamto di anni va in fumo.

nel nord italia e' bastato che cambiassero le norme del CdS che e' crollato il consumo dei vini , spostandosi leggermente a favore della birrra a bassa gradazione.


secondo em ce da valutare la convenienza di proporre il vino in mini brick da 125cc, di modo che una dose cosi bassa di vino sia allettante per chi debba mettersio in viaggio dopo pranzo senza sforare con l'etilometro.

oppure valutare la produzione di vini con uan gradazione appena appena sopra i 10° gradi alcoolici , ma senza scendere nei prodotti di bassa qualita, intesa come corposita , tannicita , aromi e profumi.-

Beh grinto,sono d'accordo quasi su tutto.
il brick si può fare, così come il bag in box e non è detto che lì dentro debba starci un prodotto di bassa qualità però non è possibile fare un vino con il 10 % vol di alcol svolto dalla corposità, il fruttato e il patrimonio fenolico di un vino con un grado alcolico più elevato.
purtroppo le uve per essere di ottima qualità devono essere mature e per un vino da 10 gradi alcolici è raro che la maturità venga raggiunta.
gli aromi e le sostanze coloranti vengono sintetizzati solo nelle ultime fasi della maturazione.


per il resto sono d'accordo.

ma sia lisa si fasempre in tempo ripensare al selezione dei vitigni.

non molto tempo fa un presidente di cantina tra alba e cn , mise il problema che avere vini alcoolici ( nel giro di venti anni in piemonte i vini mediamente hanno 2 gradi di alcool in piu..) e sul fatto di avere dei contenitori monodose di vino , sopratutto per chi viaggiando vuole essere sicuro di non spafonare..

oppure trovare un vitigno che dia un mosto sui 17 gradi, che abbia pero un profilo aromatico , di un mosto superiore , senza andare in pratiche fraudolente..

non dimentichiamo quello che e' successo in altri campi di selezione , e cioe che non sempre la ricerca a sesno unico sia la migliore..

penso che oggi come oggi gli obbiettivi della genetica dovrebbero essere rivolte verso altri punti , che quello di avere un mosto che faccia 20 gradi brix

Grinto non è un discorso semplice...

la genetica non è una cosa che si può modificare facilmente...se quel clone ha quel patrimonio genetico non possiamo cambiarlo noi.
si dovrebbero inserire geni esogeni e non sarebe cmnq una cosa semplice...

l'unica cosa che si potrebbe fare è una dealcolizzazione che se non ricordo male è una pratica approvata dalla comunità europea solo recentemente e che non tutti possono permettersi.
e poi diciamolo...non può essere più neanche chiamato vino il prodotto che ne deriva....e sono daccordo.

c'è già un prodotto del genere in commercio.
http://bevino.it/tag/dealcolizzazione/

qualcuno di voi lo conosce?lo ha mai assaggiato?
chissà poi da un punto di vista della tassazione come viene considerato.

di sicuro ci sono costi più alti per produrlo.

Saluti

fra istituti di ricerca ed università in Italia ci sono istituzioni che fanno miglioramento genetico della vite per cui la strada indicata da grinto potrebbe essere percorribile
per i vini io punterei anche su quelli da pronta beva ed anche amabili xchè nn tutti specie su pranzi frugali sono propensi a bere vini corposi ed aromatici nonchè alcolici