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Vinificazione a cappello galleggiante
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Vicjuve
Iscritto il: 16/10/2019, 17:31 Messaggi: 19 Località: SEGNI(RM)
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Il mosto non lo ho assaggiato, ma da misure fatte col densimetro, dovrebbe essere poco alcolico (però continuerà la sua fermentazione insieme al malto d'orzo ed in programma c'è circa un 8% abv). A livello di blend, è come dici tu: il vino deve dare il suo contributo, anche tramite i lieviti indigeni,ma deve rimanere in secondo piano,perché pur sempre di birra si tratta. Comunque gli esempi commercialibche ho bevuto di questa tipologia di birre, mi hanno entusiasmato molto: le note leggermente acide e gli aromi assortiti ed eleganti di determinati uvaggi, si sposano alla grande col malto d'orzo, creando un connubio unico e stuzzicante
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19/10/2019, 6:49 |
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Vicjuve
Iscritto il: 16/10/2019, 17:31 Messaggi: 19 Località: SEGNI(RM)
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Comunque, sicuramente l'anno prossimo ripeterò l'esperimento e farò tesoro di questi consigli. Sono stati preziosi. Grazie
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19/10/2019, 6:57 |
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JeanGabin
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 27/07/2011, 13:09 Messaggi: 29298 Località: Imperia
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Sinceramente non ho mai sentito di questi tipi di blend, va bene che sono riitirato a vita privata da anni, magari ho pure bevuto una birra del genere e non me ne sono accorto, come vengono chiamate tali tipi di birre? Che malto aggiungi adesso?
Ciao
_________________ Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso... "Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi." Aleksandr Solženicyn
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19/10/2019, 8:16 |
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Vicjuve
Iscritto il: 16/10/2019, 17:31 Messaggi: 19 Località: SEGNI(RM)
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Si chiamano Italian Grape Ale, stile birrario nato proprio qui da noi grazie alla innata inventiva italiana. Una importante associazione internazionale del mondo brassicolo, ha certificato e riconosciuto questo stile, rendendolo, così, famoso in tutto il mondo e disponibile anche per la presentazione ai concorsi. Per la quota birra del blend, si aggiunge un mosto ottenuto da malto d'orzo e frumento non maltato.
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19/10/2019, 8:45 |
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JeanGabin
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 27/07/2011, 13:09 Messaggi: 29298 Località: Imperia
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Prenderò informazioni, io ho appena fatto il vino, quindi potrei dilettarmi in una fermentazione come la tua a breve, visto che ho tutto il necessario in cantina...cosa intendi per frumento non maltato? Ma le proporzioni come le calcoli? Tu hai pigiato a mano 10Kg di uva, presumo che non andrai oltre i 5,5 vedi 6 litri di mosto, con l'aggiunta raggiungi poi i classici 23 litri del fermentatore?
Ciao e grazie
_________________ Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso... "Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi." Aleksandr Solženicyn
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19/10/2019, 11:47 |
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Vicjuve
Iscritto il: 16/10/2019, 17:31 Messaggi: 19 Località: SEGNI(RM)
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Il frumento non maltato è il grano in pratica. Ma siccome a livello di birrificazione porta problemi pratici aggiuntivi, si può ovviare con i classici fiocchi di frumento che si trovano in tutti i negozi che vendono materie prime per la birrificazione. I conti che hai fatto sono più o meno esatti e anche il procedimento è quello. Solo che ho preferito calcolare una quantità di mosto di "birra", che mi portasse il totale a 26, in modo da avere circa 25 lt da trasferire in una dama di quella capacità, al fine di averla colma il più possibile. Da tenere in considerazione che, a seconda dell'uvaggio e del grado di caratterizzazione che si vuole dal vino, ci si aggira dal 15 al 35% di mosto di vino, calcolato sul volume finale
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19/10/2019, 11:55 |
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JeanGabin
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 27/07/2011, 13:09 Messaggi: 29298 Località: Imperia
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Non sono espertissimo, ma capisco bene cosa intendi. Metterò a fermentare la birra a breve, per Italian Grape Ale ci faccio un pensierino, di solito vinifico tutti gli anni, anche se in quantità modeste. Una cosa mi viene da chiederti, perchè la dama? Non si imbottiglia come la birra?
Ciao
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19/10/2019, 21:53 |
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Vicjuve
Iscritto il: 16/10/2019, 17:31 Messaggi: 19 Località: SEGNI(RM)
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Conducendo la fermentazione con i lieviti spontanei presenti sulle bucce, si devono utilizzare le tempistiche del vino (quei lieviti lavorano più lentamente non solo dal punto di vista della fermentazione ma anche del profilo aromatico che regalano). Visto poi, che la plastica non è indicata per i lunghi periodi di fermentazione, ricorro alla fama. Se avessi avuto un cartello da 24-30 lt, magari al 3° o 4° passaggio, sarebbe stato il top. Comunque verso aprile/maggio si imbottiglia
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19/10/2019, 22:07 |
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JeanGabin
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 27/07/2011, 13:09 Messaggi: 29298 Località: Imperia
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Bene, tutto molto chiaro, tempi lunghi per l'imbottigliamento, perchè non imbottigliare prima? Perchè non usi i Chips anche se non hai un caratello?
Ciao
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19/10/2019, 23:05 |
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Vicjuve
Iscritto il: 16/10/2019, 17:31 Messaggi: 19 Località: SEGNI(RM)
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Questione imbittigliamento: una caratteristica peculiare della birra è la frizzantezza. Essa gli viene data in diversi modi, ma quello più usato in ambito domestico, è la rifermentazione in bottiglia. In pratica, aggiungendo, al momento dell'imbottigliamento, una quantità di zucchero calcolata precisamente al gr in base ai volume di co2 desiderati e alla temperatura di fermentazione, i lieviti, consumando questo zucchero, produrranno altra co2 che, però, non potrà a scappare dalla birra visto il tappo. Tutto ciò deve avvenire tassativamente a fermentazione conclusa degli zuccheri presenti nei mosti, altrimenti si rischia grosso con le esplosioni delle bottiglie. In oltre, imbottigliando, parte dei lieviti rimarrebbero in dama, e ciò compromette il profilo aromatico. Le chips le ho e le ho usate per diverse birre con discreta soddisfazione, ma, sinceramente non saprei come procedere in questo caso. Mi spaventa un po' il danno che potrei fare alla componente vino, facendo entrare aria. Quando sarebbe opportuno aggiungerle? Al momento del travaso dal fermentatore alla fama? Sul tempo di permanenza delle chips, che mi consigli?
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20/10/2019, 10:37 |
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