“Vino, scoperto in Sardegna il vitigno più antico del Mediterraneo occidentale”
http://www.repubblica.it/salute/aliment ... ef=HRLV-24Il titolo eclatante, comparso in diverse riviste e quotidiani italiani e sardi “La Repubblica” del 3.2.15 e “lestradedelvino.com”, “La Nuova Sardegna”, ecc.
In realtà, che i sardi nuragici (Shardana) producessero vino prima delle altre popolazioni e civiltà del Mediterraneo Occidentale, era cosa già nota da altri ritrovamenti archeologici di circa 10 anni fa, quando in vari siti nuragici furono ritrovati in strati risalenti a 3 mila anni fa (all'incirca dal 1300 al 1100 a. C.), cumuli di vinaccioli e attrezzature atte alla produzione del vino. La notizia molto particolareggiata fu pubblicata allora, in tutta evidenza, dal Corriere della Sera in un articolo che occupava quasi un’intera pagina. In realtà in quell’articolo si diceva che i sardi erano stati i primi a produrre il vino nel Mediterraneo (e non solo in quello occidentale), secondi solo, e non di molto, ai mesopotamici.
Quindi quest’ultimo sito non direbbe niente di nuovo, se non che limita la primogenitura del vino al Mediterraneo Occidentale e per il fatto che diversamente dagli altri, i vinaccioli ivi trovati, analizzati col metodo del carbonio 14 e della innovativa tecnica di analisi d'immagine computerizzata, sono praticamente assimilabili a quelli della Malvasia e Vernaccia Sarda, vitigni che si credeva importati dai Fenici, invece la datazione determinata, oltreché dalla stratigrafia, anche dal metodo del radio carbonio 14, ci dice in maniera incontrovertibile che questi due vitigni erano in Sardegna già in pieno periodo nuragico, vale a dire molto prima dell’ arrivo nel’Isola, del misterioso ed enigmatico popolo dei Fenici. Malvasia e Vernaccia Sarda sono due vitigni di uva bianca che producono vini, dal particolare sapore aromatico, a notevole gradazione alcolica (anche 18°) che si possono conservare per parecchi anni, aumentando di anno in anno le loro caratteristiche gustative.
L’analisi per gli altri vinaccioli scoperti precedentemente in siti nuragici lontani da questo, purtroppo non è stata fatta, se non col metodo del radio carbonio, per cui sappiamo con certezza che anche questi erano dello stesso periodo nuragico, ma si pensa che appartenevano a vitigni di uva nera, probabilmente Cannonau o simili. Si spera che se ne sappia di più da prossimi studi