Salve, sono nuovo del forum e innanzitutto intendo presentarmi:
sono Gianfranco ed abito nella provincia di Avellino. Sono subentrato a mio padre nella produzione del vino casalingo ma ho inteso apportare delle modifiche alla vinificazione, ciò al fine migliorare la qualità del vino.
Il vino prodotto è aglianico, uve dell'alta irpinia (circa 5,5 quintali d'uva) fermentate con l'aggiunta di lieviti selezionati. La fermentazione è terminata agli inizi del mese di novembre. A seguito della torchiatura e circa 14 ore di riposo, il vino è stato poi trasferito in botte di rovere (320 litri) con colmatore. Aggiungo che purtroppo non ho effettuato un successivo travaso.
Il vino è stato prodotto senza alcuna aggiunta di solfiti e da qui è nato l'ulteriore dubbio sulla qualità del prodotto ottenuto. Ho mandato un campione in laboratorio dove mi hanno assicurato che tutto è nei limiti, tranne la solforosa libera che è praticamente inesistente e quindi da integrare.
Atteso che la fermentazione malolattica non si è ancora svolta (alla fine della fermentazione il vino è stato trasferito in cantina dove la temperatura è bassa) ed al fine di non ostacolarla, mi consigliate la giusta quantità di solforosa da aggiungere al vino?
Sarebbe mia intenzione, entro il prossimo mese, trasferire il vino dalla botte nelle damigiane da 54 litri, ciò al fine di realizzare un primo travaso, far svolgere la malolattica e poi imbottigliare.
Allego il risultato delle analisi.
- Allegati
-