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Re-impianto: quale vitigno? prov. Verona 
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Buongiorno a tutti, sono Anna e sono neo-iscritta. Mi scuso dunque già se per caso non posto questo argomento dove occorrerebbe.
Ho bisogno di un consiglio abbastanza urgente, spiego brevemente la mia situazione.
Per motivi familiari ho appena preso in mano l'az. agr. di famiglia, piccola per inciso, e con una piccola parte 1ha piantata a vigneto. Prima del mio passaggio stavano già comprando i diritti per re-impianto vigneto per poter re-impiantare una superficie di circa 6700 mq (2 campi veronesi) a DOC. Mi trovo quindi nel mezzo a dover decidere quale vitigno piantare. Non sarebbe un problema dato che ho tempo, ma sto anche accedendo al bando di aiuto ristrutturazione della Regione, e pare che presentando la domanda debba già identificare cosa pianterò anche se tra un anno.
L'ettaro già produttivo da anni é piantato con le 4 qualità per ottenere la DOC Bianco di Custoza.

Ora: mi consigliano di proseguire con quello, qualcuno ha suggerito di procedere con un bardolino classico (vi parlo del tecnico enologo della cantina a cui attualmente vendiamo l'uva e del personale dell'ass. di categoria che ci segue)....purtroppo a me non convince questa soluzione, oppure un pinot grigio.

Purtroppo non sono un'enologo o un tecnico agrario, gestisco un'altro tipo di azienda, ma vorrei far lavorare al meglio anche questa agricola, pur minuscola. Vorrei non dover piantare vitigno che mi lega "per forza" ad una cantina che fa Bianco di Custoza, tutto è avvenuto così velocemente che non ho potuto ancora vagliare molte possibilità, anche quali altre colture o attività mandare avanti....non conosco tecnici enologi che non siano "di parte" ma voglio darmi da fare comunque. Certo non farò miracoli, ma qualcosa sono sicura di poter migliorare.
I pochi dati ulteriori che conosco sono esposizione del terreno collinare (colline moreniche del Garda nel circondario di Sommacampagna) esposizione faccia sole esposta sud-est, attualmente otteniamo già discrete gradazioni tra il 17.2 della Garganega e anche il 18.5 del Chardonnay (se non erro).
Acidità o composizione terreno non vi so dire molto. Prezzo medio pagato attualmente (anno 2013) € 44/q, quantità totale 130q.
So bene che con queste quantità il gioco è quasi (senza quasi) a perdere. Il mio obiettivo é inizialmente piantare un vitigno che mi possa fare un buon grado e che valga qualcosa di più sul mercato, ma che possa vendere - ovviamente non troppo lontano - ad una cifra superiore a quella attuale.

la questione quindi é: che vitigno meglio piantare?

Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà darmi un suo giudizio, parere e consiglio.
Nel frattempo inizio a leggermi post correlati o simili, se ce ne sono.


25/03/2014, 12:23
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Ciao Anna,
penso sia un argomento interessante e può essere utile anche ad altri utenti. Intanto devi capire cosa fare di questo vigna:
- vuoi vendere per ricavarci qualcosa di più
- vuoi vinificarla e ottenere un certo tipo di prodotto
Dal tuo topic emerge che il tuo interesse principale è quella di vendere l'uva ad un costo più alto. Fatta questa piccola premessa, dovresti cercare di capire se la tua specifica zona ricade in altre DOC o DOCG in provincia di Verona. Generalmente l'uva destinata alla produzione di vini DOC e DOCG viene pagata di più rispetto a un'uva destinata a vini da taglio che non hanno denominazione. Considerato quest'aspetto di principale importanza dovresti informarti in più cantine della tua zona, qual'è il costo al quintale delle tipologie d'uva che vengono prese dalle cantine (meglio avere informazioni di più cantine). Una volta che hai un'idea dei prezzi e del tipo di uva che cercano potresti decidere con più attenzione al tipo d'uva da piantare. Se ci sono altre domande, rimango a disposizione.

Un saluto,

Marco

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La Fermentazione alcolica: http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_num_1_2014_issuu/47?e=10353070/8586664
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Le Analisi del Vino: http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_nr_5_issuu/43?e=10353070/36962323
La gestione del vino dopo la fermentazione alcolica: https://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_6_issuu/40
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26/03/2014, 0:44
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scusate.... e da quando vendendo l'uva si guadagna???? dalle mie parti piangono tutti......se, da quello che ho capito, la signora non è intenzionata a lavorarci di prima persona, considerando che deve essere ancora impiantata (e una vigna nn costa poco), quale può essere il guadagno ad ettaro vendendo l'uva a 50€ a quintale? con rese alte attorno ai 130 quintali siamo sui 6500€ ad ettaro meno tutte le spese di manodopera.....

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26/03/2014, 9:06
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Ciao Bluesnake, grazie per la risposta!
per prima cosa rispondo alla tua prima domanda: direi che non sussiste un progetto di eventuale vinificazione in proprio attuabile, al massimo si può pensare di farlo fare a vinicole e imbottigliarlo come proprio, ma credo ci penserò in un secondo momento se ne vale la pena (ovviam intendo a livello economico). Quindi sì direi che al momento vorrei vendere l'uva ma non come si è fatto finora ad una cantina sociale che mi/ci applica politiche assurde, ma a vinicole private, se non potenzialmente a privati o all'estero (anche se la vedo più dura).
Premessa: la valutazione €/quintale che ho scritto nel post originario non è quanto hanno pagato a noi, ma la media della cantina, scusate

Poi sono stata stringata (!!!) ma effettivamente nella mia zona, ed in particolare nelle mie particelle di terreno, sono sotto le disciplinare dei seguenti DOC:
- Bianco di Custoza
- Bardolino
- Garda

mentre gli IGT penso siano abbondanti.
Ovviamente i DOC mi "obbligano" a rispettare percentuali di innesto e a far vinificare le uve sempre nei comuni coinvolti dai disciplinari,mentre gli IGT mi lascerebbero più libera.
Grazie per il consiglio di chiedere direttamente a più cantine, ora mi metto a fare qualche telefonata e vediamo come/cosa mi rispondono.

Michele: hai ragione, mi sono espressa male, non intendevo "maggior guadagno" dato che attualmente se andiamo a pari é tanto, ma limitare le perdite.
Io lavoro principalmente nella mia azienda (in società col mio compagno), quindi sono abituata a gestire bilanci, clienti etc. In campagna in realtà ci lavora mio zio, mia mamma, io nei weekend quando posso o quando sono libera. Al momento della raccolta si aggiungono due-tre familiari
e con le ns. quantità ce la facciamo. Ovvio che non calcoliamo le ore di lavoro, altrimenti non ha senso! (purtroppo).

Mi piacerebbe molto , in futuro, poter fare qualcosa del tipo "adotta un filare di vigne" soprattutto per stranieri, ma non so se sia una strada percorribile, ci studierò sopra. Del tipo: adotta tot viti e supportale con una piccola cifra (da definire), ed ogni anno avrai in cambio tot bottiglie del vinificato da quelle. Ho vissuto per alcuni periodi all'estero, e agli stranieri piacerebbe un sacco, penso agli inglesi se non americani (certamente non francesi). Qualcuno l'ha già fatto? Conosco iniziative simile con gli ulivi... vabbé queste sono idee per un prossimo futuro da valutare.

Qualcuno del veronese o provincie limitrofe che conosca le varietà più gettonate (innestate/pagate)? a parte pinot grigio - che ha un andamento molto altalenante e il mercato ne è quasi saturo? o che sia nella mia situazione di imminente re-impianto?

Grazie, buona giornata tutti


26/03/2014, 11:31
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Anna mi sembra un'ottima idea sviluppare un'idea come la tua. Sicuramente dovrai fare un'indagine di mercato e ricercare potenziali clienti all'estero. Non sono a conoscenza di iniziative simili, ma sono sicuro che ce ne sono. In questo caso la parte del marketing e della tracciabilità assume sicuramente un aspetto rilevante da non essere tralasciabile. Da non sottovalutare il sito internet che potrebbe rappresentare uno dei principali metodi di comunicare il prodotto.
Purtroppo non conosco molto bene la zona del veronese, quindi non ho idea sulle difficoltà agronomiche della coltivazione delle diverse varietà. Considererei d'impiantare vitigni a bacca rossa tipici della tua zona (Corvina e Rondinella), la resa dell'uva generalmente è più bassa ma sicuramente il prezzo al quintale è più alto; oppure ho visto che nel Garda DOC è possibile utilizzare il Riesling come varietà a bacca bianca. E' una varietà molto interessante ed è molto apprezza all'estero: se intraprendi un percorso di questo tipo cercherei di valutare le varietà che sono più apprezzate nel Paese dove dovresti esportare il tuo vino.

Ciao Marco

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26/03/2014, 12:21
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interessante l'idea di adottare un filare...so che qualcuno lo fa con l'orto.....in quel caso forse sarebbe meglio impiantare vitigni locali (per quale motivo un inglese deve adottare uno chardonnay che si trova in ogni paese del mondo)?

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26/03/2014, 14:02
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Confermo esistono già diversi siti ed aziende che fanno adozione di filare a cifre contenute. Penso si posa fare con un minimo di marketing ovviamente,
Vero, lo chardonnay esiste pressoché ovunque, ma il made in Italy fa sempre un certo "status" per uno straniero, poi si sa ogni terra é diversa e non dà un prodotto identico identico.

Comunque non sono ancora riuscita ad avere altri prezzi per avere dei confronti...

Anna


28/03/2014, 11:38
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Valuta che, per esportare vino negli USA, devi avere un ufficio con personale pagato negli USA oppure appoggiarti ad un importatore autorizzato. Devi anche tenere presente che i vini europei devono anche essere "sdoganati" anche da un punto di vista organolettico: la tendenza qui e' di apprezzare i vini malo-lattati e super-barricati.
Maddmax

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28/03/2014, 17:38
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Il mercato del Pinot Grigio sarebbe saturo e altalenante? Questa mi è nuova, devò informare quei clienti che si stanno comprando 17 milioni di barbatelle quest'anno. Certo che prima o poi sarà saturo, ma a nord est è l'unico col Prosecco che tira.
Gestire un vigneto costa 3mila, 3500 euro l'anno. Più 1500 di ammortamento.
Se devi vendere ad una cantina sociale devi obbligatoriamente puntare al vigneto col prezzo più alto.
Se devi far vinificare fuori puoi provare la strada degli autoctoni, magari antichi e in disuso. Le microvinificazioni si possono fare con poca spesa ma serve un enologo bravo perchè il prodotto deve essere eccellente.. Eviterei per micro aziende, ti servono minimo 10-15 ettari.
Con una superficie così piccola (1,7 ettari se ho capito bene) non hai scampo.
A meno di provare il salto nel buio, ma devi vinificare in azienda. L'enologo non te lo puoi permettere, se pianti il prossimo anno, vinifichi decentemente nel 2017. Consiglio di investire su te stessa e fare un corso accellerato di vinificazione.


Ultima modifica di BluSnake il 28/03/2014, 20:42, modificato 1 volta in totale.

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28/03/2014, 18:51
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Maddmax, si sdoganamento lo sapvo, per forza, del pied-à-terre invece no, cmq buttavo la alcune idee...

mortotocacci: si sarebbe bello poter vinificare in proprio, ma allora dovrei investire (e non poco) in infrastrutture oltre che su me stessa e fare così super accelerati o farmi affiancare da un buon enologo, e come dicevi tu per 1.7 ettari è da pazzi o quasi,anche con vitigni in disuso, ed ormai ho 1 ha già piantato da qualche anno e non ci penso proprio ad accollarmi un reimpianto anche di quello.
Mi sa che riguardo la parte di azeinda che é adibita ad uva, l'unica é tirarmi fuori da cantina sociale e puntare su un contratto pluriennale con cantina privata...
Comunque ti ringrazio molto per i consigli!
ah a riguardo pinot grigio, per altalenante, intendevo che nel 2011 o 12 é stato pagato pochissimo (cerca i grafici di resa economica...non ricordo dove li ho trovati) tipo sui 25-30 €/q mentre 2013 tipo 80€/q... e non solo in Veneto si sta piantando molto... ho avuto occasione di parlare con l'enologo di Antinori e anche loro stanno piantando 20ha a pinot grigio...ma chissà perché se parli con altri, lo sconsigliano....tirano l'acqua dove gli pare? chi lo sa


02/04/2014, 10:44
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