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Re: Re-impianto: quale vitigno? prov. Verona

03/04/2014, 8:46

Ok, ma i grafici di pagamento di un vitigno devone essere sempre visti in rapporto agli altri vitigni che liquida quella cantina. Da noi, con 22 uve liquidate, fino agli ultimi tre anni è sempre stato il più remunerato. Quando il prezzo è sceso, quello delle altre uve è crollato. Quindi per 2 annate è stato superato dal prosecco e già dalla scorsa è tornato ad essere il più pagato.

Se vuoi avere margini alti in agricoltura devi trasformare e commercializzare da te il prodotto. Puoi legare magari la bottiglia (da 0,5 per esempio) di un passito (o qualche vitigno particolare) che potresti farti da sola ad altri prodotti che autoproduci (anche in accorod con altre aziende) in un unico pacchetto. Magari facendo adottare la singola vite come dici tu e poi dando il cesto completo (sei anche vicina al lago di garda, i turisti tedeschi non dovrebbero mancare).
Per fare microvinificazioni eccellenti non servono enormi attrezzature. Certamente bisogna sapere cosa si fa. Ti mando il nome di una piccola azienda friulana che sugli autoctoni, partendo da zero, ha fatto fortuna. Una gita in collio, parli coi proprietari e vedrai che ti schiarirai le idee. Fanno anche corsi di vinificazione.
Poi l'ettaro può essere un punto di partenza ...

Re: Re-impianto: quale vitigno? prov. Verona

09/04/2014, 10:58

Io pianterei 80% pinot grigio e 20% di Sauvignon blanc o di un "autoctono" dotato di freschezza acida, se pensi sia meglio. In questo modo ti garantisci un buon ritorno economico senza privarti della possibilità futura di seguire la strada per un vino di nicchia, uvaggio di queste due cultivar.
Il tuo terreno è vocato per i vini bianchi, i rossi li lascerei stare.
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