onyva88 ha scritto:salve riposto una domanda che avevo postata in un'altra sezione magari qua sapete darmi maggiori info e consigli, grazie mille:
Salve a tutti, tra un pò andrò a fare l'esame per la libera professione, e sono nel panico più totale.
Vi chiedo un aiuto:
nel 2011 la prima prova poneva questo quesito:
"Il candidato, dopo aver descritto, all'atto della svinatura, le caratteristiche chimiche, chimico-fisiche ed organolettiche di un mosto-vino rosso a lui fondamente noto, illustri e giustifichi le cure e i relativi interventi tecnici necessari cui sottoporre detto giovane prodotto fino al suo imbottigliamento."
Vi chiedo se potete aiutarmi a capire come strutturereste la risposta a questo quesito, magari anche a schema tanto per capire cosa devo ripassarmi, perchè non ho proprio idea di come strutturare la risposta.
grazie mille
Ciao, intanto puoi iniziare a parlare della svinatura (svinatura dopo pochi giorni, dopo 2 settimane, ecc..). Poi fai una descrizione del processo e per cosa si attua. Se la svinatura è fatta dopo un certo tempo, già dopo 1 settimana e mezzo, puoi stare certo che il mosto probabilmente è già diventato vino. La composizione chimico-fisica ed organolettiche di un mosto-vino le trovi su un qualsiasi libro di industria agraria, anche su internet. (ti allego un link:
http://chimicando5a.files.wordpress.com/2008/10/composizione-chimica-delluva.pdf ).
Per gli aromi puoi iniziare a fare una distinzione tra primari (varietali), secondari (di fermentazione), terziari (di affinamento).
Quelli varietali sono tipici della varietà e non sempre ci sono: ad esempio Moscato --> terpeni (floreale, fruttato), Sauvignon blanc --> tioli (frutti esotici, bosso, ginestra, ecc..), cabernet --> metossipirazine (vegetale), e così via..
Quelli di fermentazione, sono dati essenzialmente dai lieviti e dal processo di fermentazione: acidi grassi (burro, formaggio, ec..), alcoli superiori (solvente, pesante), esteri (ottenuti chimicamente dall'esterificazione dell'acido grasso con gli alcoli: rosa, banana, mela verde, ecc..)
Quelli di affinamento, possono essere diversi a seconda della lavorazione (in legno o in acciaio). In legno prevalgono gli aromi di tostato - caramellato (dovuti essenzialmente agli acidi fenolici volatili e composti di Maillard dovuti dalle reazioni stagionatura e tostatura della barrique).
Cure:
In un rosso giovane, per favorire la stabilizzazione si possono utilizzare dei tannini per migliorare la fissazione del colore. Solitamente per un equilibrio organolettico, non è richiesta un'acidificazione (cosa invece quasi indispensabile in un bianco). E' importante durante la lavorazione, prima della svinatura le operazioni di rimontaggio, follatura e delestage. L'uso di metabisolfito deve avvenire in maniera corretta durante tutte le fasi di processo. La filtrazione deve avvenire in maniera graduale, sempre a maglie più strette. Prima dell'imbottigliamento è bene procedere sempre ad una stabilizzazione tartarica, solitamente fatta a freddo e certe volte "colmata" anche con additivi per evitare la formazione di cristalli in bottiglia. Eventualmente puoi fare un taglio, con altre tipologie di vino per un migliore equilibrio. La temperatura non deve mai essere alta, consigliata intorno ai 16°C, durante la fermentazione intorno ai 18.
Ciaps