30/08/2020, 9:35
losperimentatore ha scritto:Mi presento: ho 28 anni e sono un appassionato bevitore. Vorrei provare a fare una mia prima micro-vinificazione “di qualità”; il vitigno che avrei scelto è l’Aglianico, zona del Vulture, con una quantità intorno ai 5q di uva - di cui avrei già ottenuto la futura disponibilità, incrociando le dita. Premetto che ho intenzione di lavorare con lieviti indigeni e di non effettuare chiarifiche/filtrazioni.
La mia dotazione di cantina per l’affinamento è molto semplice e consisterà in:
- 1 tino inox;
- 1 barrique da 225 (volutamente esausta).
Avrei pensato a questa road-map:
1. Scelta e vendemmia autonoma delle uve in buono/ottimo stato (sanitario e di maturazione), rapido trasferimento in cantina e pigiadiraspatura (metabisolfito 4g/100kg); inserimento nella massa anche di alcuni grappoli interi, SOLO quelli con raspi già ben lignificati (metà OTTOBRE-fine OTTOBRE);
2. Fermentazione di circa 15 giorni in inox con galleggiante (camera d’aria?); 2 rimontaggi giornalieri con sversamento della massa in vasca all’aria e pompaggio sulle vinacce (inizio/metà NOVEMBRE);
3. Macerazione post fermentativa orientativamente di 45-60 giorni sulle fecce in inox (la malolattica avverrà qui?) e primi due travasi (metabisolfito 2g/hl ad ogni travaso – solo il primo, meglio farlo all’aria?);
4. Svinatura, pressatura soffice (con torchio) delle vinacce e imbottamento (inizio/metà GENNAIO) – metabisolfito 2g/hl all’imbottamento;
5. Permanenza in barrique da 225 per 24 mesi con ricolmature e travasi periodici (2g/hl metabisolfito ad ogni travaso);
Domande:
1. I grappoli interi possono procurare qualche problema in fermentazione? Pensavo di utilizzare un pied de cuvée: è consigliato, considerata la scelta della fermentazione spontanea? Se sì, in che misura percentuale rispetto alla massa totale va riversato?
2. è necessario solfitare leggermente alla fine della fermentazione tumultuosa e prima della macerazione post fermentativa, una volta raggiunti gli 0 babo? Se sì, in che ragione? Ci sono motivi particolari per scegliere di fare solo rimontaggi invece di follature o delestage o meglio ancora una combinazione di queste? Ma soprattutto: una volta iniziata la macerazione e avendo le fecce sul fondo, ha senso fare del batonnage e/o continuare i rimontaggi (2/die)?
3a. Pensavo di fare sia fermentazione che macerazione post fermentativa in inox, così da rendere più semplici i primi 2 travasi senza sporcare troppo la barrique e, soprattutto, potendo sfruttare l’effetto scambiatore dell’inox all’arrivo dell’inverno, aiutando così la precipitazione delle sospensioni varie. Leggevo qui su altri thread di rimuovere comunque una parte della feccia una volta finita la fermentazione, nonostante volessi continuare a far macerare le vinacce: è corretto? In caso, come dividere la feccia fine dalle vinacce, una volta che è tutto mischiato sul fondo? Premetto di non avere attrezzi enologici come quelli per rimuovere, ad esempio, i soli vinaccioli.
3b. Considerando l’utilizzo di legno esausto o comunque il più neutro possibile, le differenze fra una malolattica svolta in barrique e una in inox sarebbero apprezzabili? In sostanza: quanto impatta questa scelta sul risultato finale desiderato (gittata del vino negli anni, sviluppo del corredo aromatico etc.)?
3c. Ha senso seguire la strada della praticità per un po’ e tenere la massa in inox magari per tutto il primo anno - lavorando in maniera semplice con i travasi - e far fare legno piccolo (esausto) solo i 2 anni successivi? A quel punto, sarebbero sufficienti 2-3 travasi l’anno, una volta in barrique?
4. All’imbottamento, è meglio solfitare la massa o è sufficiente solforare la barrique?
5.Alla fine del processo, dopo imbottigliamento, una sosta in bottiglia di ulteriori 6-12 mesi sarebbe di una qualche utilità solamente dal punto di vista della stabilizzazione o anche dal punto di vista qualitativo complessivo?
In ultimo: ha senso comprare un galleggiante a camera d’aria o l’olio enologico è sufficientemente pratico da utilizzare per coprire l’inox? Idem per la barrique: tappo colmatore sì o no?
Sono ben accetti consigli, segnalazioni di passaggi a cui prestare particolare attenzione o in cui modificare quanto ipotizzato (in particolare sui calcoli della solforosa) ma, soprattutto, correzione di eventuali errori marchiani che possano compromettere il risultato finale. Ci terrei a sottolineare che ho un background di tipo scientifico, per formazione: mi farebbero piacere interventi il più possibile a livello enologico.
Scusate il post fiume e grazie in anticipo a quanti potranno aiutarmi!
26/10/2020, 16:48
26/10/2020, 21:21
26/10/2020, 22:56
26/10/2020, 23:43
27/10/2020, 0:19
Proprio per quello chiedevo! Mi faceva piacere uno sguardo più a tutto tondo che centrato sui singoli parametri. Magari dal quadro complessivo emerge qualcosa.Esadecimale ha scritto:Però è meglio aspettare l intervento dell enologo ,quello vero,noi fan dell enologia by-google è meglio che
stiamo lontani dal fare danni
29/10/2020, 15:44
30/10/2020, 0:06
30/10/2020, 11:52
losperimentatore ha scritto:Se così realmente fosse (ho tirato giù le uve dalla pianta il 6 ottobre - malolattica svolta praticamente in 15 giorni dalla vendemmia? ), mi piacerebbe saperne di più. Non mi sembra di aver mai letto in giro di casi simili.
30/10/2020, 19:08
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