Rileggo i vostri prezzi e penso quanto sarei ricco con la mia produzione annua Ma che ne so un merlot del Piemonte, uno chardonnay del Friuli per rimanere in tema a quanto lo pagano?? L'uva per fare il vino Chianti ecc..
Comunque oltre al grado zuccherino, bisognerebbe anche specificare la zona della provincia, la destinazione delle uve a VDT, IGT, DOC, DOCG ECC, sistema di allevamento, metodi di coltivazione..è quello che fa il prezzo, mica lo zucchero..E' anche vero che 25 € al quintale è una rapina..
Ciao Wil, non per vantarci, da noi c'è una cultura e una esperienza nella coltivazione della vite che non so a quanti secoli risale. Non voglio dire che siamo bravi solo noi attenzione. La forma di allevamento è a spalliera potatura guyot o cordone speronato, abbiamo tutti gli elementi necessari per fare un buono prodotto, sano e genuino la zona è proprio vocata nella produzione dell'uva siamo in una zona IGT eppure hanno liquidato a quei prezzi (presumo che persistono dagli anni 80)poi giri l'angolo e vai ad acquistare una bottiglia di merlot (magare della tua uva) da 6 €uro in su credimi che la dignità di un uomo va a rotoli. Per ciò non capisco perché voi con 3 ettari di vigneto ci campate e noi con 10 ettari dobbiamo chiedere il prestito per arrivare all'altro anno. Eppure siamo in Italia paghiamo le stesse tasse, contributi agli operai IMU e quant'altro...
Consiglio anche di leggere qualche post dell'amico Lampa nella zona del trapanese e vedrete anche i prezzi a 100 km dalla mia zona a quanto hanno liquidato le uve.
Lo studio dei mercati e di tutto ciò che li influenza rappresenta l'Abc della mia formazione scolastica. Vi giuro però che ad oggi, non riesco a capire le logiche del mercato del vino siciliano. Quello che ipotizzo è che i dirigenti (non tutti) delle cantine sociali nostrane, fanno leva sull'ignoranza del viticoltore medio siciliano (per un buon 90% di età avanzata e con istruzione elementare bene che vada), per portare a fine i loro sporchi interessi, nel senso che tutti ci guadagnano tranno che quei poveri disgraziati dei viticoltori. Questi "attori del mercato" RIEMPIONO le orecchie dei poveri agricoltori con scuse banali (un classico: è arrivata la nave dalla Spagna col vino a 1 euro!) per giustificare di anno in anno il basso prezzo delle uve, senza mai assumersi le responsabilità per le scarse o fallimentari trattative, per i loro sporchi intrallazzi, per la scarna o per meglio dire totale assenza di una politica di valorizzazione dei nostri prodotti, per la mala gestione degli immensi impianti di lavorazione che gestiscono...tanto che il mercato vada bene o male, la loro ricca retribuzione rimane invariata, e la liquidazione dei soci resta l'ultima operazione da fare dopo aver sperperato quei già bassi introiti del mercato.
In sostanza per me la colpa è da attribuire: 1- alle cantine sociali: non nella loro forma di organizzazione cooperativistica, ma nella cattiva gestione dei dirigenti. 2- ai commercianti/produttori di vino, speculatori, che con qualche regaluccio si comprano il favore di quei quattro dirigentelli sopra descritti. 3- al basso grado di istruzione degli agricoltori che di conseguenza sono facilmente ingannabili e che alla fine dei conti sono quelli che "se la prendono nel c.o"!!
Concludo dicendo che essendo io in primis un viticoltore che non vuole prenderselo là, la soluzione per me sta nell'uscire nel più immediato tempo possibile da questo circolo vizioso, cercando di muoversi autonomamente lungo la filiera. Certo è più facile a dirsi che a farsi, ci sono moltissime difficoltà anche muovendosi verso questa direzione, ma nella fattispecie tantissime sono le realtà che stanno riscuotendo un certo successo, e il mercato che apprezza sempre più i prodotti creati dalle piccole-medie imprese perchè più veri, originali, salutari ecc... dei prodotti industriali, è un punto di vantaggio a nostro favore.
Lampa hai letto i post precedenti su questo argomento? Il trebbiano (che ci hanno fatto estirpare perché volevano le uve internazionali) lo pagano al centro nord a 100 €uro a q.le cioè 1 €uro al kilo. Noi per arrivare a 100 €uro dobbiamo ammassare 400 kili di uva. Ah dimenticavo c'è il vinitaly tutto va a gonfie vele il vino l'esport e quant'altro. Tanto i Zulù del Sud che producono ci siamo tutti a regalare i nostri sacrifici.
Ciao Lampa e Nene, forse il prezzo delle uve è molto legato a fattori come il costo del terreno e la resa per ettaro. Esempio, se voi fate 90qli per ettaro e prendete 20 cent, mentre i vicino fanno 50qli e prendono 50 cent, alla fine il ricavo è lo stesso. Potrebbe anche essere questo?
No Wil non è proprio come dici tu e spiego meglio nel dettaglio come funziona da noi. parlo sempre da produttore che conferisce l'uva nelle varie cantine siano esse private siano esse sociali. A fine Agosto viene stabilito il prezzo delle uve bianche e nere (non esiste più il tipo di uva che porti) e quel prezzo viene applicato in funzione al grado babo dell'uva stessa. Stabiliamo quindi che l'uva verrà liquidata a 25 centesimi con grado babo uguale a 20, quindi 25 cent diviso 20 grado babo avremo 1.25 cent ogni grado babo dell'uva. Mediamente le nostre uve oscillano da grado babo 16 a grado babo 22. Il gioco del prezzo lo fa solo il grado babo al momento del campione che prelevano dai rimorchi quando vai a scaricare e poi non esiste più né resa ad ettaro né se fai 40 q.li ad ettaro né se fai 150 q.li ad ettaro. Nelle bottiglie o al vinitaly possono scrivere ciò che vogliono ma la realtà è molto diversa a noi daranno sempre le briciole. Eppure ribadisco senza vantarmi produciamo ottime uve corriamo a trattare quando ci sono le giornate umide estive che possono causare peronospora e tante altre malattie. Buttiamo lo zolfo di notte per evitare che il caldo estivo bruci la vegetazione abbiamo una cultura da secoli della viticoltura ma nessuno quando vende la bottiglia a 10 €uro ti darà almeno 50 centesimi al kilo per il prodotto conferito col sudore.
Wil se fossi al Nord non voglio esagerare con 5 ettari a vigneto camperei felice la mia famiglia perché da voi l'imprenditore serio e con la cultura del commercio ha saputo garantire il produttore con un prezzo idoneo e ha saputo commercializzare il vino esportandolo e girando il mondo solo così la filiera funziona egregiamente.