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Nuova licenza per distillazione frutta 
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Iscritto il: 02/08/2010, 0:24
Messaggi: 4
Località: Vistrorio (TO)
Formazione: Perito Agrario
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Salve a tutti,
inizio con l'augurarvi Buon Anno, e continuo col sottoporvi l'idea che questi primi freddi giorni di 2011 mi hanno suggerito.
Vorrei usufruire dei consigli dei moderatori e frequentatori di questo magnifico Forum, per una questione che mi interessa professionalmente: si tratta di valutare costi e possibilità (tecniche e burocratiche) per l'avvio di una piccolissima distilleria, attività accessoria al resto dell'Azienda agricola, finalizzata alla produzione di distillati e liquori di frutta.
Specifico che la materia prima dovrebbe essere costituita prevalentemente da mele, pere, prugne, amarene, frutti di bosco, anche eventualmente miele (tutto questo da agricoltura biologica) ma che non c'è per ora produzione di uva all'interno dell'Azienda e nemmeno nelle immediate vicinanze.
So che è stata modificata recentemente la normativa che regola le autorizzazioni per la produzione di spiriti, e qualcuno mi ha detto che è stata semplificata abbastanza da divenire accessibile; non ho però trovato facilmente informazioni dettagliate, anche se ho preso contatti con la regione (Piemonte) e l'ufficio delle Dogane. Nell'attesa che i funzionari tornino dalle vacanze, mi piacerebbe molto ricevere da voi consigli, specialmente dal punto di vista tecnico: scelta del tipo di attrezzatura, delle specie e varietà più adatte alla fermentazione alcolica, volumi minimi per poter commercializzare (vendita diretta nel piccolo spaccio aziendale) e quant'altro venga in mente a chi abbia già competenze od esperienza sull'argomento.
So che vi sono alcune realtà di modeste dimensioni sparse qui e là per il Nord Italia da cui prendere esempio, ma non ne conosco personalmente abbastanza a fondo. Posso però assicurare che non ve ne sono nelle nostre vicinanze, quindi non ci metteremmo in diretta concorrenza con nessuno. Per chiarezza, ci troviamo in montagna, provincia di Torino.
Mi auguro di poter leggere presto le vostre graditissime risposte.

_________________
Mimmo


06/01/2011, 1:09
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Iscritto il: 12/08/2009, 21:35
Messaggi: 597
Località: Marche
Formazione: Laurea
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Salve Mimmo,

in effetti la grappa è diventata prodotto agricolo da pochissimo tempo.
La legge a cui fare riferimento ora come ora non ce l'ho sotto mano e credo che lunedì potrai essere tu ad informare direttamente noi se riuscirai a parlare con chi di competenza.

Se hai davvero intenzione di costruirti una distilleria ti consiglierei di contattare un consulente che possa seguirti da vicino perché anche se hai intenzione di fare piccoli volumi il progetto andrebbe cmnq valuato in tutte le sue facce con attenzione.

Se poi possiamo aiutarti da un punto di vista più generico lo faremo volentieri, invito soprattutto gli esperti distillatori presenti nel forum.
Sono sicura che potrete scambiare idee interessanti per entrambe le parti.

Ad ogni modo ti faccio i miei auguri per una prospera riuscita del progetto.

Se poi vorrai postare le informazioni relative alla parte legislativa e/o tecnica sarà utile per tutti gli utenti del forum e ci farà piacere leggerti.

grazie, a presto!


07/01/2011, 15:22
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Iscritto il: 05/06/2011, 20:47
Messaggi: 138
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barbaMimmo ha scritto:
Salve a tutti,
inizio con l'augurarvi Buon Anno, e continuo col sottoporvi l'idea che questi primi freddi giorni di 2011 mi hanno suggerito.
Vorrei usufruire dei consigli dei moderatori e frequentatori di questo magnifico Forum, per una questione che mi interessa professionalmente: si tratta di valutare costi e possibilità (tecniche e burocratiche) per l'avvio di una piccolissima distilleria, attività accessoria al resto dell'Azienda agricola, finalizzata alla produzione di distillati e liquori di frutta.
Specifico che la materia prima dovrebbe essere costituita prevalentemente da mele, pere, prugne, amarene, frutti di bosco, anche eventualmente miele (tutto questo da agricoltura biologica) ma che non c'è per ora produzione di uva all'interno dell'Azienda e nemmeno nelle immediate vicinanze.
So che è stata modificata recentemente la normativa che regola le autorizzazioni per la produzione di spiriti, e qualcuno mi ha detto che è stata semplificata abbastanza da divenire accessibile; non ho però trovato facilmente informazioni dettagliate, anche se ho preso contatti con la regione (Piemonte) e l'ufficio delle Dogane. Nell'attesa che i funzionari tornino dalle vacanze, mi piacerebbe molto ricevere da voi consigli, specialmente dal punto di vista tecnico: scelta del tipo di attrezzatura, delle specie e varietà più adatte alla fermentazione alcolica, volumi minimi per poter commercializzare (vendita diretta nel piccolo spaccio aziendale) e quant'altro venga in mente a chi abbia già competenze od esperienza sull'argomento.
So che vi sono alcune realtà di modeste dimensioni sparse qui e là per il Nord Italia da cui prendere esempio, ma non ne conosco personalmente abbastanza a fondo. Posso però assicurare che non ve ne sono nelle nostre vicinanze, quindi non ci metteremmo in diretta concorrenza con nessuno. Per chiarezza, ci troviamo in montagna, provincia di Torino.
Mi auguro di poter leggere presto le vostre graditissime risposte.


non so se ti interessa ancora

quella che chiamavano "distillazione casalinga" è finita in nulla.

esistono alambicchi a tassa giornaliera, SEMPRE sigillati, che pagano l'accisa sulla capacità produttiva stimata.

Non so quale sia il limite, ma qualche centinaio di bottiglie si riesce anche a produrle.

Ho conosciuto un distillatore che aveva appunto un impiantino a fuoco diretto di questo tipo; il prodotto non era neanche così male.


05/06/2011, 23:23
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Iscritto il: 02/08/2010, 0:24
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Località: Vistrorio (TO)
Formazione: Perito Agrario
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Caro Stefano67,
grazie per la risposta, ti confermo che anche io sono giunto a simili conclusioni riguardo alla "distillazione casalinga"; non sapevo però nulla riguardo agli alambicchi cui accenni, e sarebbe ottimo se potessi mettermi in contatto con quel tuo conoscente per avere maggiori dettagli.
Ho parlato con vari uffici doganali di varie province, in modo da avere dati sovrapponibili: non ti dico la difficoltà anche solo a far capire quale fosse il punto dell'argomento (per non parlare del riuscire a raggiungere il funzionario incaricato di tali questioni). Alla fine, ben prima di aver potuto contattare l'AdD della mia provincia (TO), ho ottenuto quanto volevo, oltre a cortesia e precisione, da quelli di BZ, che si sono addirittura dichiarati disponibili ad informarne a loro volta i colleghi torinesi... Sic!
In ogni caso, le difficoltà significative sono, in ordine di importanza:
- avere un locale adatto (piastrellato) come laboratorio per l'alambicco ed i fermentatori;
- avere un locale ad uso deposito e magazzino, specie se si vuol fare vendita diretta;
- scegliere con somma attenzione ed acquistare un alambicco adatto e proporzionato alle proprie esigenze, correttamente dimensionato;
- ottenere la licenza per la propria categoria di distillazione e commercializzazione (il costo fisso annuale per il nostro caso è abbastanza contenuto);
- avere un'ottima materia prima da lavorare.

Al momento noi siamo fermi per via dell'ultimo punto: c'è stato un importante smottamento sul nostro terreno che ha compromesso gran parte dell'area a frutteto, costringendoci ad intervenire con grandi consolidamenti (muri di contenimento, canalizzazioni, drenaggi) che ci hanno veramente salassato: riprenderemo il discorso in autunno, ma sarà necessario un reimpianto praticamente ex-novo. Ora infatti mi sto interessando per trovare varietà, specialmente di mele, pere e ciliegie, particolarmente adatte allo scopo di trasformazione... Magari porrò domande in merito nella sezione apposita di questo forum. Tu sai per caso chi ci sia di particolarmente esperto in materia?
Grazie e buon lavoro!

_________________
Mimmo


06/06/2011, 13:54
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Iscritto il: 05/06/2011, 20:47
Messaggi: 138
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barbaMimmo ha scritto:
Caro Stefano67,
grazie per la risposta, ti confermo che anche io sono giunto a simili conclusioni riguardo alla "distillazione casalinga"; non sapevo però nulla riguardo agli alambicchi cui accenni, e sarebbe ottimo se potessi mettermi in contatto con quel tuo conoscente per avere maggiori dettagli.
Ho parlato con vari uffici doganali di varie province, in modo da avere dati sovrapponibili: non ti dico la difficoltà anche solo a far capire quale fosse il punto dell'argomento (per non parlare del riuscire a raggiungere il funzionario incaricato di tali questioni). Alla fine, ben prima di aver potuto contattare l'AdD della mia provincia (TO), ho ottenuto quanto volevo, oltre a cortesia e precisione, da quelli di BZ, che si sono addirittura dichiarati disponibili ad informarne a loro volta i colleghi torinesi... Sic!
In ogni caso, le difficoltà significative sono, in ordine di importanza:
- avere un locale adatto (piastrellato) come laboratorio per l'alambicco ed i fermentatori;
- avere un locale ad uso deposito e magazzino, specie se si vuol fare vendita diretta;
- scegliere con somma attenzione ed acquistare un alambicco adatto e proporzionato alle proprie esigenze, correttamente dimensionato;
- ottenere la licenza per la propria categoria di distillazione e commercializzazione (il costo fisso annuale per il nostro caso è abbastanza contenuto);
- avere un'ottima materia prima da lavorare.

Al momento noi siamo fermi per via dell'ultimo punto: c'è stato un importante smottamento sul nostro terreno che ha compromesso gran parte dell'area a frutteto, costringendoci ad intervenire con grandi consolidamenti (muri di contenimento, canalizzazioni, drenaggi) che ci hanno veramente salassato: riprenderemo il discorso in autunno, ma sarà necessario un reimpianto praticamente ex-novo. Ora infatti mi sto interessando per trovare varietà, specialmente di mele, pere e ciliegie, particolarmente adatte allo scopo di trasformazione... Magari porrò domande in merito nella sezione apposita di questo forum. Tu sai per caso chi ci sia di particolarmente esperto in materia?
Grazie e buon lavoro!


hai un pm.

almeno credo di avertelo spedito :D


06/06/2011, 16:09
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