E' il mio primo ingresso nel Forum e porgo a tutti un cordiale saluto. Ho delle viti nel mio giardino (abito in prov. di Cosenza dovrebbe essere gaglioppo ma come riconoscerlo?) che mi producono ogni anno circa 3 qli di uva. Il vino viene un po dolciastro e fermenta lungamente non trasformando completamento gli zuccheri. Anche quest'anno dopo aver fatto un primo travaso a Dicembre continua a fermentare lentamente, e siamo ad Aprile inoltrato, l'olio del gorgogliatore si muove ogni 2 minuti. L'ho assaggiato e risulta essere dolciastro non piacevole a bere. L'anno scorso sono riuscito ad ovviare parzialmente aggiungendo un 15% di uva sangiovese e un 15% di nero d'avola comprate da rivenditori ortofrutticoli. Il risultato è stato accettabile e la fermentazione si è fermata a gennaio. Cosa posso fare per l'annata in corso per far consumare questi zuccheri residui? Il rischio è che ho prodotto del vino che non potrò bere nè da solo e sopratutto nemmeno con gli amici. Grazie a tutti.
Ormai è un bel problema riprendere il vino, poichè non sappiamo esattamente in che stato si trova. Sarebbe interessante sapere quanti g/l di zuccheri residui sono presenti, e il relativo grado alcolico già svolto. Hai aggiunto della SO2 prima del processo fermentativo, o hai lavorato in assenza di antiossidanti esogeni?
Dovresti avere tale problema: --------- Una malattia che si manifesta precocemente è l'"agrodolce", data da una speciale fermentazione dello zucchero dei mosti. Come dice il nome, con l'agrodolce il vino acquista un sapore dolciastro nauseante e acido allo stesso tempo. ---------
Rimedi: In base al residuo zuccherino,il grado alcolico svolto e alla so2 si potrebbe intervenire con: 1)Aggiunta di lieviti selezionati(+ s.azotate per gli stessi) per rifermentare la massa 2)Aggiunta di metabisolfito di potassio per inibire i batteri che hanno prodotto tale danno 3)Valutare se occorre aggiungere del mosto/vino per ridurre i sentori di agrodolce, o in caso aggiungere dello zucchero per la rifermentazione
Per l'aggiunta di lieviti selezionati procurati un ceppo di saccharomyces cerevisiae o saccharomyces bayanus e segui la procedura consigliata sull'etichetta del prodotto. Per il metabisolfito usa le dosi consigliate (10-20mg/l prima della rifermentazione)
Senza analisi, senza poterlo assaggiare, e senza la palla di cristallo non ci resta che pensare che il rumore di zoccoli venga dai cavalli
Scommetto 1 euro su: Fermentazione acetica, nata dopo una fermentazione alcolica svolta da apiculati, anche se il fatto che sangiovese e nero d'avola abbiano salvato il vino l'anno passato un po' rende scettico me stesso dell'idea. Se riesci a misurare il grado alcolico e ci ho preso dovrebbe aggirarsi attorno a 4\5%