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distillare le vinacce 
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gravamas ha scritto:
...salve,
1. sapete dirmi la percentuale di acqua che va aggiunta alla vinaccia per aver un buon distillato
2. qualcuno ha distillato della frutta???..come si procede???



ciao,
Per quanto riguarda la distillazione della frutta è stata affrontata in un altro post non molto tempo fa.
Prova a cercarlo, se non riesci a trovarlo ti aiutiamo nella ricerca.

Per quanto riguarda la % di acqua da aggiungere alle vinacce meglio che ti risponda qualcuno che è esperto nel produrre grappa.

ciao


20/01/2011, 16:29
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...ho provato a ercare il post sulla distillazione della frutta ma il termine "Frutta" è generico e quindi non riesco a trovare la discussione giusta..


24/01/2011, 16:14
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industria-enologica-f38/s-o-s-fermentezione-alcoolica-frutta-t18245.html

prova a guardare questo, se hai qualsiasi domanda chiedi pure!


25/01/2011, 4:04
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..scusa se ti disturbo di nuovo. Io in realtà vorrei fare un distillato -tipo grappa- utilizzando la frutta. So che è possibile, quel che non sò è quanto la frutta debba fermentare, la quantità di acqua(?), fuoco diretto (credo) ???? grazie


25/01/2011, 13:51
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nessun disturbo, ma scherzi?!! ;)

che tipo di frutta vorresti utilizzare?
per quanto riguarda la fermentazione dovresti lasciare le bucce in infusione nel succo in modo che fermentino...la fermentazione termina quando è stato consumato tutto lo zucchero, se non hai degli strumenti per misurare semplicemente assaggialo! :)
mi raccomando tieni il recipiente chiuso(non sigillato però) erimescola il tutto una volta al giorno.

per quanto riguarda l'acqua da aggiungere nella distillazione non saprei dirti purtroppo però mi viene da pensare che hai bosogno di quel tanto che non faccia bruciare le becce.

magari aspettaqualcuno che ne sappia di più in merito.

ciao!


25/01/2011, 14:44
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Ciao, non distillo piu' perche' bevo pochi alcoolici ed ho trovato modi piu' interessanti di passare le sere d'inverno nel maso.
In passato ho distillato vinacce (per tradizione familiare), inoltre ho provato con prugne e kiwi.
Sempre con alambicco in rame e fuoco a legna.
La frutta va fatta fermentare, diciamo per qualche giorno, finche' non fa piu' bollicine. Allora il fruttosio si e' trasformato in alcool.
I frutti con nocciolo vanno prima schiacciati evitando di frantumare il nocciolo, che lascerebbe scoperta la mandorla. Questa contiene acido cianidrico che - poco o tanto - passerebbe nel distillato. Invece durante la fermentazione i noccioli precipitano sul fondo e li' vanno lasciati.
Per le prugne ad es. ho usato la macchina per schiacciare l'uva, distanziando i rulli per far passare i noccioli in mezzo.
Nella distillazione va aggiunta un po' di acqua solo per evitare di restare con massa solo solida verso la fine della distillazione, con rischio bruciatura.
Occhio al fuoco, se la frutta attacca sul fondo e brucia, il distillato prende un gusto terribile di fumo che e' impossibile rimuovere. Di solito c'e' un doppio fondo nel calderone, o ci sono modelli a bagnomaria. Mio padre, empiricamente, ci metteva qualche manciata di paglia.
La frutta tende ad attaccare molto piu' delle vinacce.
All'inizio dall'alambicco esce metanolo, prodotto dalla distillazione delle parti legnose. Va rimosso (e' tossico), non ti so dire un metodo razionale per quantificare.
Diciamo un paio di bicchieri per un calderone da 50 litri (???).
Poi esce etanolo ad alta gradazione, col contenuto alcoolico che via via decresce fino ad acqua distillata + fenoli (puzzolente).
Per misurare serve un alcoolometro, che poi sarebbe un densimetro galleggiante. Un tempo ci si orientava su durata/dimensione delle bollicine ottenute agitando il distillato in un bicchiere.
Io interrompo sotto i 20 gradi (va a gusti), preferisco buttare la coda e usare acqua di sorgente per raggiungere i gradi voluti (es. 48). Importante: miscelare alla stessa temperatura, pena l'intorbidimento della grappa).
Ovviamente il procedimento si fa due volte. La seconda e' detta raffinazione, e si presta all'aggiunta di gusti diversi: es. arance tagliate, o semi di cumino per il gusto di anice.
Curiosita': l'olio enologico (vaselina) si distilla con l'alcool, cioe' non si separa. Toglierlo prima !


26/01/2011, 16:30
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le vinacce rimangono troppo asciutte qui usiamo aggiungere del vino il 10 % l `acqua fa ruggine !!! e oltretutto x velocizzare la fermentazione aggiungiamo anche il 3/5 % di zucchero che comunque da litri in più anzi se non é possibile aggiungere liquidi (vino) alla vinaccia si rinuncia e si distilla il prodotto pieno quindi non spremuto e vi garantisco che ne vale la pena :!:poi dipende che tipo di vinaccia si distilla. ma bisogna sgrazzarlo togliere i chicchi dalla sgrazza (non so come si chiama in italiano) insomma togliere il legno. per la frutta il discorso é circa uguale ma non si aggiunge vino :lol: noi piu é matura la frutta e meglio é un aggiuntina di zucchero che da alcune parti é proibito appunto per il fatto che fa aumentare la gradazione e quindi la possibilità di far rendere di più la "cotta"(la lambiccata) facciamo macerare /bollire rimestando ogni mattina per evitare muffe in superficie il processo di fermentazione dura circa 10/15 gg poi si sigilla il bidone c`é chi usa mettere delle pastiglie di cera che creano uno strato che impedisce il contatto con l`aria io più di un mese e mezzo non ho mai aspettato ma ci sono i vecchi che dicono più aspetti e meglio é ho prodotto uva americana (da voi chiamata (forse) fragolino) le famose pere williams prugne kirsh mele albicocca e uva bianca i distillati sono davvero una primizia !!! usati ogni tanto come digestivo o in compagnia davanti ad un bel focolare.

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La vita é come una bicicletta. Se smetti di pedalare, si ferma! Saluti Fabi


04/02/2011, 22:12
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a dimenticavo anche da noi si distilla su focolare controllato o a bagnomaria più semplice perché a calore controllato a senza produzione di flemma la prima parte del distillato torbido e pieno di impurità

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04/02/2011, 22:17
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Ciao a tutti, vi espongo il mio problema.
Sabato ho torchiato l'uva che ha fermentato per 5 giorni. Poi con l'avanzo che rimane sul fondo dei tini(roba abbastanza liquida-melmosa), mischiato alle vinacce, ho fatto un po di grappa. Ora , però,mi ritrovo con 4-5 secchi di vinacce asciutte.la parte liquida scartata dalla torchiatura l'ho finita.ho letto sul forum di mischiare vinacce e acqua e poi distillarle con L'alambicco. Ieri ho provato ma non ho ottenuto un buon risultato, ho ricavato un liquido con bassa gradazione alcolica e poco saporito.inoltre ho notato che la temperatura è poco gestibile e non si riesce a stabilizzarla.
Chiedo ortesemente qualche consiglio.grazie


02/10/2013, 9:14
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Può essere che le vinacce sono rimaste all'aria per troppo tempo e quindi non si riescono a distillare? Quale è il modo migliore per conservarle in attesa della distillazione?


09/10/2013, 9:37
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