19/09/2013, 19:01
19/09/2013, 19:38
mortotoccaci ha scritto:Due cose. Secondo me al primo tentativo, anche se avete uve sane, aggiungete un po' di solforosa. Io ne metto 10 gr a ettolitro. Molto sotto le norme di legge e si dorme tranquilli. Poi c'è chi fa senza, ma sai, se la prima volta vi viene anche un ottimo aceto poi magari vi disinnamorate. Chiedete un po' anche ad altri quanta ne mettono ...
Secondo e più importante:
Aramrsi di griglia, carne e bottiglie di vino, dopo la vendemmia fin che non si è pigiato e diraspato tutto nessuno se ne va a casa. Ci si ferma per cena e si finisce tutto altrimenti si parte già col piede sbagliato.
Il passaggio dalla vigna al tino deve essere il più rapido possibile.
Ultimo ma non necessariamente da seguire, 15 giorni mi sembrano tanti, forse vanno bene per la parte da passare in legno.
PS. Mi raccomando, vendemmiate solo i grappoli belli, maturi e sani.
19/09/2013, 21:01
19/09/2013, 21:37
Maddmax1 ha scritto:Se mi dici che il mosto cotto cambia il sapore finale del vino non ho niente da dire.
Pero’ se 6 litri di un quintale vengono ristretti a 2litri e poi riportati al quintale, l’ aumento di zucchero sul quintale finale e’ minimo: aumenta del 4% perche’ alla fine della fiera hai levato 4 litri di acqua da 100 litri. La stessa cosa vale per la temperatura: se si prende una tazza d’ acqua (200ml), la si fa bollire e la si butta in 20 litri di acqua, la temperature dei 20 litri non arriva neanche lontanamente alla temperatura di pasteurizzazione a bassa stringenza (65C per 30 minuti). Dal che si evince, senza ombra di dubbio, che l’ aggiunta di mosto cotto non e’ un metodo per sostituire l’ anidride solforosa.
Nelle fermentazioni amatoriali bisogna usare attenzione perche' e' facile essere intossicati. E' vero che nel vino non crescono patogeni ma fementazioni improprie possono creare un vino che, pur essendo esente da metabisolfito e lieviti enologici, e' pieno di aflatossine alcune delle quali sono 50000 volte piu' cancerogene del cloruro di vinile.
Pero' e' "genuino" ... vuoi mettere?
Maddmax
19/09/2013, 22:02
Maddmax1 ha scritto:Se mi dici che il mosto cotto cambia il sapore finale del vino non ho niente da dire.
Pero’ se 6 litri di un quintale vengono ristretti a 2litri e poi riportati al quintale, l’ aumento di zucchero sul quintale finale e’ minimo: aumenta del 4% perche’ alla fine della fiera hai levato 4 litri di acqua da 100 litri. La stessa cosa vale per la temperatura: se si prende una tazza d’ acqua (200ml), la si fa bollire e la si butta in 20 litri di acqua, la temperature dei 20 litri non arriva neanche lontanamente alla temperatura di pasteurizzazione a bassa stringenza (65C per 30 minuti). Dal che si evince, senza ombra di dubbio, che l’ aggiunta di mosto cotto non e’ un metodo per sostituire l’ anidride solforosa.
Nelle fermentazioni amatoriali bisogna usare attenzione perche' e' facile essere intossicati. E' vero che nel vino non crescono patogeni ma fementazioni improprie possono creare un vino che, pur essendo esente da metabisolfito e lieviti enologici, e' pieno di aflatossine alcune delle quali sono 50000 volte piu' cancerogene del cloruro di vinile.
Pero' e' "genuino" ... vuoi mettere?
Maddmax
19/09/2013, 22:15
Maddmax1 ha scritto:Se mi dici che il mosto cotto cambia il sapore finale del vino non ho niente da dire.
Maddmax
19/09/2013, 22:29
resuscitatradizioni ha scritto: Non fà una grinza....... Ma vuoi mettere in discussione una pratica che funziona da secoli e che al contrario della solforosa non ha mai fatto male a nessuno???
19/09/2013, 23:15
19/09/2013, 23:43
resuscitatradizioni ha scritto:[quote="Maddmax1Non e' impossibile fare degli alimenti fermentati con bassa tecnologia ma ci vuole l' ESPERIENZA! Mentre la stragran parte degli utenti che fanno domande ne' hanno esperienza ne' sanno una mazza di teoria. E' qui che nascono i pericole.
20/09/2013, 0:05
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