Ciao Marco,
ti rispondo con del ritardo...
Allora....vediamo se riesco a spiegarmi un pò meglio...in effetti ho scritto un sacco ma un pò perché sono argomenti un pò tecnici, un pò perché non mi sò spiegare molto bene....sono cose semplici, ma un conto è mostrarle un conto scriverle nel forum.
Per quanto riguarda il momento del distacco, alla fine esso è relativamente importante...nel senso che spesso si prelevano i sarmenti in estate per effettuare l'innesto in autunno-primavera successiva...quindi.
Puoi provare, magari la porzione è ancora utile, dipende anche dalla conservazione.
La porzione del tralcio....se la talea che hai prelevato presenta delle gemme mediane, centali allora la facilità di attecchimento è più elevata.
La porzione apicale è quela più "sottile" del tralcio...
Per quanto riguarda i fattori ormonali...direi che nel tuo caso non sono un argomento da considerare...di solito, in vivaio soprattutto si utilizzano dei fitormoni per facilitare la radicazione(ovvio, non sono nocivi per l'uomo, sono gli stessi che produce la pianta).... i nostri vecchi usavano del letame, assolve più o meno alla stessa funzione, anche se è un pò più difficile da gestire!
Prova Marco, se escono delle radici sarà una soddisfazione tua personale non credi?!
Io in passato ho provato, avevo delle talee di viti la cui varietà era sconosciuta perché provenienti da vigneti molto vecchi.
Non sapevo che viti fossero e non volevo perderle....
Le radici sono uscite e allora le ho messe in vaso. Ancora vivono.
Molti produttori selezionano le proprie marze direttamente dai loro vigneti per dei nuovi impianti perché magari hanno dei cloni particolari e li vogliono mantenere. il vivaista crea le barbatelle innestate con quelle marze fornite dal produttore.
Puoi fare delle viti bonsai se riesci a far emettere radici a quelle talee!
che ne dici?
magari facci sapere come procede il tuo esperimento e se vuoi, metti delle foto così ti possiamo consigliare meglio sul da farsi.
Ciao Marco