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bluu70
Iscritto il: 05/02/2010, 17:48 Messaggi: 52
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non l'ho mai assaggiato perchè ha prezzi inauditi da quello che ne so, il Brunello è uno dei migliori vini al mondo ho letto che viene prodotto con uva di Sangiovese
a parte la qualità che nel Brunello sarà altissima e la zona di produzione quali sono le differenze sostanziali tra i due vini?
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05/02/2010, 18:01 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao bluu70, con il Sangiovese si fanno tanti vini, quello che cambia oltre alla zona, sono le tecniche produttive, quindi periodo di macerazione, numero rimontaggi, periodo maturazione in botte, invecchiamento in bottiglia................ Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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05/02/2010, 18:07 |
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Nicola60
Iscritto il: 31/01/2010, 12:50 Messaggi: 31 Località: Guardia Sanframondi (BN)
Formazione: enotecnico
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Ciao, Il brunello è fatto con un clone di sangiovese toscano, si differenzia dagli altri sangiovese perchè ha un periodo più lungo d'invecchiamento, minimo 4 anni di botte o barrique e poi prosegue l'affinamento in bottiglia. si trova in una zona molto vocata della Toscana, la zona di produzione del brunello e molto limitata, hanno fatto una buona politica sulla qualità da diversi anni e hanno raggiunto standard qualitativi molto alti, ma in tutto questo il territorio ha fatto tantissimo. Saluti Nicola
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05/02/2010, 18:49 |
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Lisa83
Iscritto il: 12/08/2009, 21:35 Messaggi: 597 Località: Marche
Formazione: Laurea
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Ciao, il brunello di montalcino è effettivamente prodotto con uve 100% cv Sangiovese grosso che a Montalcino viene denominata Brunello. Ti riporto di seguito il link del disciplinare di produzione, se vuoi dare un'occhiata : http://www.agraria.org/vini/disciplinar ... alcino.htmFondamentalmente le differenze rispetto ad un chianti o a altri sangiovesi stanno nella zona di produzione che è caratterizzata da terreno ricco di calcare frammisto a scheletro costituito da scisti di galestro e alberese, zone con maggiore presenza di argilla e minore presenza di scheletro e zone costituite da terreni formatisi per trasporto di detriti (alluvionali). Il clima è tipicamente mediterraneo con precipitazioni concentrate nei mesi primaverili e autunnali (media annuale 700 millimetri). In inverno, sopra i 400 metri, non sono rare le nevicate. La vicinanza del Monte Amiata (altezza metri 1734) in zona sud-est, crea una protezione naturale contro il verificarsi di eventi di particolare intensità quali nubifragi o grandinate. La fascia di media collina dove è concentrata la maggior parte delle aziende vitivinicole, non è interessata da nebbie, gelate o brinate tardive che si possono verificare nelle zone vallive, mentre la frequente presenza di vento garantisce le condizioni migliori per lo stato sanitario delle piante. Il clima, prevalentemente mite e con elevato numero di giornate serene durante l'intera fase vegetativa, assicura una maturazione graduale e completa dei grappoli. La presenza sul territorio di versanti con orientamenti diversi, la marcata modulazione delle colline e lo scarto altimetrico tra zone vallive ed il territorio più alto (Poggio della Civitella - 661 metri slm - collocato al centro del comune) determina dei microambienti climatici molto diversi tra di loro, malgrado, talvolta, l'estrema vicinanza. (fonte WInenews.it) Un altra caratteristica che lo rende molto pregiato e costoso è il fatto (come vedrai dal disciplinare) che il vino non può essere messo in commercio prima di 5 anni dall'anno di produzione, la tipologia riserva affina per 6 anni in cantina!! Questi sono costi notevoli per il produttore. Inoltre le rese per ha dei vigneti sono molto basse (max 70qli/ha). Inoltre deve essere affinato in barriques o botti di rovere che conferiscono caratteristiche particolari ma vanno ad incidere sui costi di produzione. Considera che una barriques non viene utilizzata per più di 2-3 anni di seguito, poi viene cambiata con delle nuove e ogni barrique nuova costa oltre 600 euro e ha la capacità di contenere soltanto 225 l di vino. Spero di essere stata d'aiuto, per qualsiasi dubbio chiedi pure. Ciao
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08/02/2010, 0:15 |
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odysseus
Iscritto il: 31/01/2010, 17:07 Messaggi: 9 Località: Miami / Cupramontana
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Per Lisa - vedo che dal disciplinare l'affinamento in barrique (nuova o meno) non e' obbligatorio. Leggo pero' anche che per il Brunello lo fanno tutti, come d'altra parte sottintendi anche tu. E' sempre stato cosi' ? La domanda nasce dal fatto che ricordo che nei primi anni '80, prima che lasciassi l'Italia, l'uso della barrique mi pare fosse meno diffuso. Aneddoticamente, ricordo che mi rifornivo di un ottimo Rosso Conero da un produttore che poi ha raggiunto una certa notorieta' ( aveva la cantina a Pietralacroce, per non fare nomi ) e che allora affinava in grandi botti vecchie. Il vino era spettacoloso, senza tannini estranei all'uva. Non so come avrebbe retto a anni di invecchiamento ( tra me e gli amici lo finivo sempre entro l'anno ) ma a me piaceva di piu' di certi RC che ho bevuto ultimamente, dove i tannini sono un po' 'duri' ( magari sono io che non ho pazienza ). Oggi sento che la maggior parte dei produttori usa le barrique. A cosa serve l'affinamento in barrique ? E' una questione di gusto del mercato, o di un segmento del mercato, oppure risponde a qualche necessita' del vino ?
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08/02/2010, 3:07 |
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Francesco
Iscritto il: 13/03/2008, 19:45 Messaggi: 6200 Località: San Casciano V.P. (FI)
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
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Ciao odysseus, come dice giustamente tu, un tempo le barrique erano poco utilizzate, poi c'è stata una grande diffusione. Sinceramente, e questo è un mio pensiero personale, non serve tanto al vino, che potrebbe maturare anche in botte, anche se qualcosa di diverso c'è, ma credo che l'utilizzo della barrique sia più per scopi commerciali e quindi di mercato che non per vere esigenze produttive. Saluti Francesco
_________________ - La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone) Egli vive ancora.
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08/02/2010, 15:27 |
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Lisa83
Iscritto il: 12/08/2009, 21:35 Messaggi: 597 Località: Marche
Formazione: Laurea
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Per come la penso io l'uso di barriques non è una questione di marketing.
le barriques sono strumenti che aiutano a valorizzare certi tipi di vino.
La botte grande valorizza altrettanto bene ma si ottiene un prodotto diverso. è una questione di stile di vino. La caratteristica principale della barriques, che la differenzia da una botte di legno , risiede nella sue piccole dimensioni (225l di capacità). In questo modo lo scambio che si verifica tra i composti aromatici presenti nel legno tostato e i tannini stessi del legno con il vino è maggiore rispetto ad una botte di grandi dimensioni.
Il tutto viene regolato da una legge fisica, la legge di Fick per cui la diffusione dei composti del legno nel vino è tanto più elevata quanto più è grande la superficie di contatto con il mezzo.
Inoltre bisogna anche dire che se si vogliono ottenere vini da lungo affinamento l'uso del legno è praticamente necessario.
1)i tannini presenti nel legno della barrique/botte poiché tostati vanno a complessare i tannini più reattivi del vino ammorbidendoli e contribuiscono a proteggere il vino dai fenomeni ossidativi 2) il legno favorisce una microossigenazione(micro!) del vino che lo aiuta ad evolvere e ne ammorbidisce i tannini(ben presenti in vini strutturati atti al lungo affinamento) che risulterebbero eccessivamente reattivi con la saliva umana e sgradevoli al gusto. 3)gli aromi primari del vino vengono terziarizzati nel corso dell'affinamento grazie al rilascio delle essenze speziate da parte del legno tostato del contenitore. 4) il colore del vino migliora diventando più intenso e virando verso tonalità più cupe (nel caso dei rossi) grazie alla benefica azione dell'ossigeno che permea dalle micro porosità del legno; inoltre gli stessi aromi vengono nettamente modificati con questo processo.
Più o meno questo...
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08/02/2010, 18:04 |
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BluSnake
Sez. Industria Enologica
Iscritto il: 05/12/2009, 22:37 Messaggi: 3371 Località: Mildura (Australia)
Formazione: Enologo
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Lisa83 ha scritto: Per come la penso io l'uso di barriques non è una questione di marketing.
le barriques sono strumenti che aiutano a valorizzare certi tipi di vino.
La botte grande valorizza altrettanto bene ma si ottiene un prodotto diverso. è una questione di stile di vino. La caratteristica principale della barriques, che la differenzia da una botte di legno , risiede nella sue piccole dimensioni (225l di capacità). In questo modo lo scambio che si verifica tra i composti aromatici presenti nel legno tostato e i tannini stessi del legno con il vino è maggiore rispetto ad una botte di grandi dimensioni.
Il tutto viene regolato da una legge fisica, la legge di Fick per cui la diffusione dei composti del legno nel vino è tanto più elevata quanto più è grande la superficie di contatto con il mezzo.
Inoltre bisogna anche dire che se si vogliono ottenere vini da lungo affinamento l'uso del legno è praticamente necessario.
1)i tannini presenti nel legno della barrique/botte poiché tostati vanno a complessare i tannini più reattivi del vino ammorbidendoli e contribuiscono a proteggere il vino dai fenomeni ossidativi 2) il legno favorisce una microossigenazione(micro!) del vino che lo aiuta ad evolvere e ne ammorbidisce i tannini(ben presenti in vini strutturati atti al lungo affinamento) che risulterebbero eccessivamente reattivi con la saliva umana e sgradevoli al gusto. 3)gli aromi primari del vino vengono terziarizzati nel corso dell'affinamento grazie al rilascio delle essenze speziate da parte del legno tostato del contenitore. 4) il colore del vino migliora diventando più intenso e virando verso tonalità più cupe (nel caso dei rossi) grazie alla benefica azione dell'ossigeno che permea dalle micro porosità del legno; inoltre gli stessi aromi vengono nettamente modificati con questo processo.
Più o meno questo... 5) Marketing
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08/02/2010, 20:18 |
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Flavio
Sez. Tartufi
Iscritto il: 16/01/2008, 1:19 Messaggi: 6071 Località: Sesto F.no (FI)
Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
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Che esposizione tecnica!
_________________ Saluti, Flavio.
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09/02/2010, 0:00 |
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Lisa83
Iscritto il: 12/08/2009, 21:35 Messaggi: 597 Località: Marche
Formazione: Laurea
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eheh! dai, va be, forse un pochino ha ragione blusnake! ciao|!
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09/02/2010, 1:05 |
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