maikolchateau ha scritto:Buonasera,
leggendo sul forum ho capito che tuvok utilizza tanto le botti di legno,
vorrei avere qualche consiglio,
faccia conto che il blend di uve che utlizzerò è un 40% sangiovese grosso-30%merlot-15% cabernet sauvignion-15%cabernet franc.
più un altro simile cabernet sauvignon 40%-30%Merlot-13%petit verdot-12%cabernet franc-5%foglia tonda.
Su una barrique nuova i tempi minimi di contatto?
So che ci sono molte variabili,ma per avere un minimo di linee guida.
Mi interessa anche l'effetto della microssigenazione della botte oltre che al cedimento di aromi.
Grazie Maik
Ciao Maik.
se non ti dispiace diamoci del tu,
per la verità anche a me interessava l'effetto della microossigenazione.
se inventassero (le hanno inventate ma non a uso di casa
) botti di acciaio in grado di ossigenare il vino come il legno userei quelle.
però non c'è dubbio che un buon rovere possa aggiungere quel profumo in piu', se non esagerato.
...e questo è il punto. arrivare all'assaggio e dire: basta così.
Io, per motivi di consumo, non ho esperienze con tagli superiori all'ettolitro.
spero in un prossimo futuro di poter investire in qualche barrique da 225 litri ma a quel punto subentrerebbero altre problematiche.
per ora uso tagli che vanno dai 60 litri ai 120 litri.
il tempo di affinamento in legno come avrai già letto nei miei precedenti interventi dipende dalla ricchezza in estratto che ha il vino. se hai fatto una buona vendemmia e hai una buona consistenza di antociani e tannini allora io direi che un 12 mesi in barrique da 2hl te lo puoi permettere. Per andare oltre occorre davvero avere un vino eccezionalmente strutturato. Cmq, visto che la botte sarà nuova io comincerei a fare le mie valutazioni già dopo 7-8 mesi .
Inoltre non ho mai lavorato con le tue uve quindi non saprei essere più preciso di così.
Il montepulciano del 2012 mi è riuscito bene. La botte da 110 litri era nuova e dopo 8 mesi aveva già segnato abbastanza il vino.
Si sente bene il profumo di vaniglia ma c'è ancora tanto del montepulciano. Credo di non aver esagerato. Cmq quell'anno il vino era nero come il petrolio.
Quest'anno è meno violento, è già quasi bevibile, e penso che non reggerà lo stesso periodo, anche se la botte è al secondo passaggio quindi dovrebbe cedere meno. Staremo a vedere.
Come vedi è dificile dare delle coordinate nette. C'è da fare molta esperienza e saper tirare il vino migliore dal prodotto che raccogliamo in vigna. Quest'anno la maturazione qui in abruzzo è stata difficile e ho preferito salassare il mosto dopo qualche ora dalla pigiatura per farci anche del cerasuolo e del rosso di pronta beva. In questo modo spero di aver reso più concentrato il vino rimanente per il legno.
I consigli sono sempre gli stessi.
imbottamento a malolattica avenuta, stabilizzazione con SO2, travasi costanti ogni 3 mesi con lavaggio e solforazione della botte, e attenzione al periodo estivo.
ci sono tanti buoni testi dai quali farsi ispirare, spero tu abbia voglia e tempo.
Due su tutti che mi sento di consigliarti perché trattano molto dell'affinamento in legno:
l'ultima edizione del "Trattato di enologia" in due volumi di Riberau Gayon (costicchia ma è una vera miniera di sapere) e
"Enologia e tecnica del vino" di Emile Peynaud,
testi belli da leggere, che ti fanno appassionare, ricchi di informazioni essenziali fornite da chi veramente ci ha messo corpo e anima.
Spero di esserti stato utile.
Gianni