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rennyfatal
Iscritto il: 28/09/2013, 15:15 Messaggi: 157 Località: carrara MS
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Ragazzi ma voi ci credete al biologico...come si fa a dire biologico quando si fanno trattamenti antiparassitari, in particolare nelle annate quando ci sono forti attacchi di malattie. pur riducendo al minimo i trattamenti,le sostanzi che si danno sono tossiche.
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02/11/2013, 20:45 |
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resuscitatradizioni
Iscritto il: 28/09/2012, 19:12 Messaggi: 604 Località: Treglio (Ch)
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rennyfatal ha scritto: Ragazzi ma voi ci credete al biologico...come si fa a dire biologico quando si fanno trattamenti antiparassitari, in particolare nelle annate quando ci sono forti attacchi di malattie. pur riducendo al minimo i trattamenti,le sostanzi che si danno sono tossiche. Se trovi a palermo una cassetta di mele coltivate a trento, non sono certo di coltura biologica, in quanto se fossero biologiche nel vero siggnificato della parola non supererebbe neppure il tempo del viaggio dalla raccolta alla vendita, che sarebbero già marce. Il biologico si può fare solo per la vendita diretta "e non ci si campa" o se si possiede un centro di trasformazione che trasforma appunto il prodotto nella stessa giornata in cui viene raccolto, Es: raccolta ciliege la mattina, produzione marmellata di ciliege nel pomeriggio, in questo contesto si può abbinare anche la vendita diretta o nel mercato del paese. In ogni caso la perdita di prodotto nel vero biologico sarebbe di oltre il 30%, per il semplice fatto che con tutte le nuove malattie nate nell'ultimo trentennio, causa inquinamento, se non tratti non raccogli. Ciao!!!
_________________ Mauro
Roba vecchia muore a casa dei pazzi...!
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02/11/2013, 21:46 |
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Maddmax1
Iscritto il: 26/11/2011, 18:47 Messaggi: 1945 Località: SouthWest Montana
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Il biologico si puo' fare. Quello che non si puo' fare e' il biologico al prezzo del "normale". Per una volta sono d' accordo con Mauro : il raccolto cala dal 25 al 100% a seconda delle annate e delle colture. Quando ero in Italia i miei spinaci erano fantastici fino a quando in due giorni venivano annientati dalla botrite. Non volevo fare trttamenti e ho smesso di coltivarli. Maddmax
_________________ Termopili 480 AC Poitiers AD 732 Vienna AD 1683
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02/11/2013, 22:00 |
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enochris
Iscritto il: 02/10/2013, 15:36 Messaggi: 106 Località: valpolicella verona
Formazione: enologo
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Partiamo dal presupposto che io credo fermamente nel biologico, ci ho pure fatto la tesi. Innanzi tutto si distingue tra Biologico, Biodinamico, e Omeopatico. BIOLOGICO significa che si tratta i vigneti con Rame e Zolfo e altri composti non tossici consentiti. BIODINAMICO si utilizzano dei preparati a base di erbe OMEOPATICO utilizza dosi omeopatiche di tinture madri naturali.
É possibile produrre cosi?? Si e no.. è stato dimostrato che anche in annate particolarmente critiche, in alcune zone viticole di pregio, l'incidenza delle malattie e molto minore rispetto ad altre zone. Questa resistenza è determinata da l'interazione tra varieta di pianta e microclima.
Quindi in alcune zone è possibile , in altre un po meno.
Poi non si puo fare biologico in una zona dove tutt'attorno vi sono monocolture stratrattate. Produrre biologico è difficile e non si puo pretendere di avere gli stessi livelli di produzione di anno in anno.
Molti problemi si evitano con prodotti biotecnologici, come bacillus thuringiensis, o con la lotta feromonica. Tutte cose che funzionano, ma è necessario applicarle su larga scala, su territori vasti. Un esempio di questi sistemi lo troviamo nella piana rotaliana, in trentino, dove i produttori hanno deciso di attuare la confusione sessuale contro la tignola. E funziona, alla grande.
In sostanza il biologico è possibile ma è anche vero che in certi casi vi sono frodi. Chi scrive biologico in etichetta e poi dentro c'è di tutto. Per questo motivo molti produttori biologici non lo scrivono da nessuna parte. Come ,*** ecc ecc.
N.b. in francia ,per esempio, quasi la metà della denominazione di bourdeaux è biologico
Ultima modifica di BluSnake il 09/11/2013, 20:43, modificato 1 volta in totale.
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02/11/2013, 22:03 |
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rennyfatal
Iscritto il: 28/09/2013, 15:15 Messaggi: 157 Località: carrara MS
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Sostemere che i vecchi trattamenti a base di rame e zolfo...siano trattamenti biologici...il rame e tossico...o no?
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03/11/2013, 10:53 |
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enochris
Iscritto il: 02/10/2013, 15:36 Messaggi: 106 Località: valpolicella verona
Formazione: enologo
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Si il rame è tossico, ma la quantita di rame che è presente nell'uva, e poi nel mosto viene completamente degradata dai lieviti e lo si ritrova tutto nelle prime fecce. Nel vino non c'è. Lo zolfo non è tossico nelle quantita impiegate.
I problemi ci sono con i prodotti chimici chiamati fitofarmaci, che sono veri e propri veleni, che molte volte vengono commercializati dalle grandi aziende farmaceutiche senza aver fatto le opportune verifiche di tossicita sull'uomo. Di solito esce un prodotto nuovo e viene commercializzato, dopo un anno stranamente si accorgono che è tossico, lo ritirano dal commercio, e ne fanno uno simile, con un principio attivo leggermente diverso. Questo prodotto nuovo si rivela tossico e viene ritirato l'anno seguente .. e via di seguito.
Basta vedere la lista dei prodotti consentiti e si noterà che ogni anno ne escono di nuovi e ogni anno vengono vietati dopo un breve periodo. Intanto però vengono usati dai coltivatori...
Ah ...poi i prodotti ritirati perchè nocivi vengono spediti in africa e fatti usare dagli africani, che si avvelenano lentamente. Per esempio hanno ancora il terribile DDT.
Rame e zolfo non sono un problema, ovvio che non bisogna esagerare ma saperli usare bene.. Se proprio non vuoi avere a che fare con questi prodotti, allora buttati sul biodinamico, che non utilizza nessuna sostanza chimica. É ancora piu difficile del biologico ma ti assicuro (visto con i miei occhi) che puo funzionare. Un esempio è ***. Producono uno dei migliori teroldeghi della zona ed è da 15 anni che non trattano le viti. Ovviamente lavorano in vigna quasi il doppio rispetto ad un'altro
Ultima modifica di BluSnake il 09/11/2013, 20:45, modificato 1 volta in totale.
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03/11/2013, 11:46 |
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leorasta
Iscritto il: 06/07/2011, 16:13 Messaggi: 3186 Località: Cureggio (NO)
Formazione: laurea in informatica
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Fino a che si utilizza rame e zolfo in maniera corretta è possibile combattere efficacemente in maniera biologica (ovviamente come detto da enochris in alcune zone meglio che in altre). Il problema principale, perlomeno qua in piemonte, è il trattamento di altre tipologie di avversità, in particolare la lotta alla cicalina della flavescenza dorata (lo scafoideo) per cui non ci sono validi insetticidi biologici: l'azadiractina è selettiva per le api ma ha una bassa efficacia, il rotenone a quanto pare funzionava ma è stato revocato (credo perché cancerogeno o sospetto tale), il piretro ha un'efficacia media e non è selettivo per le api. Fino a che si tratta di malattie fungine che al massimo perdi la produzione di un anno qualcuno se lo può anche permettere ma in caso di virosi (ok la flavescenza è un giallume ma ci siamo capiti) che ti obbliga ad estirpare la pianta il problema diventa più grave e oneroso.
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04/11/2013, 12:45 |
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enochris
Iscritto il: 02/10/2013, 15:36 Messaggi: 106 Località: valpolicella verona
Formazione: enologo
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Per lo scafoideus esistono delle trappole cromotattiche o la lotta per confusione sessuale. Tecniche che funzionano solo se impiegate su larga scala.
Esiste sempre un sistema. Ovviamente prima di essere efficace al 100% bisogna studiarlo e fare varie prove. Cosa spesso non possibile, anche a causa di poca ricerca attiva in questo campo (parlo dell'italia)
Sono convinto che prima o dopo si puo arrivare a proteggere completamente una coltura. Ma di strada ce nè ancora tanta
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04/11/2013, 16:12 |
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rennyfatal
Iscritto il: 28/09/2013, 15:15 Messaggi: 157 Località: carrara MS
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Secondo me andando avanti si sviluperanno dei parassiti più resistenti.... tutti gli anni si spendono miglini di euro in ricerca per nuovi prodotti per la lotta antiparassitaria.
le piante di castagno stanno seccando per questi nuovi parassiti.
li piante di olivi in puglia dovranno essere abbattute nuovi parassiti.
da noi nel nostro viale alberato che porta al mare, alcuni anni fa sono state abbattute tutte le piante di platani. ecc.ecc.
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04/11/2013, 17:17 |
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leorasta
Iscritto il: 06/07/2011, 16:13 Messaggi: 3186 Località: Cureggio (NO)
Formazione: laurea in informatica
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enochris ha scritto: Per lo scafoideus esistono delle trappole cromatografiche o la lotta per confusione sessuale.
Scusa ma qua devo correggerti: le trappole gialle sono per il monitoraggio e non per la cattura massale. Lotta per confusione sessuale ora come ora non esiste perché lo scaphoideus non utilizza feromoni per la comunicazione sessuale ma usa una comunicazione vibrazionale. La fondazione Edmund Mach in trentino stava sperimentando appositi ripetitori di queste vibrazione meccaniche per realizzare la confusione sessuale, da appendere ai fili di sostegno del vigneto, a quanto pare con ottimi risultati (si parlava dal 50 al 90% di accoppiamenti in meno), ma per ora è da vedere se riescono a trovare investitori (lo so perché ho contattato direttamente uno dei ricercatori per sapere come andava la sperimentazione).
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04/11/2013, 17:36 |
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