Ciao, ti posso postare ora un link brevissimo con dei brevi cenni di prove fatte presso la Fondazione Edmund Mach (Istituto Agrario di San Michele)....non esattamente il primo che passa. Magari quando ho più tempo cerco altro più approfondito.
http://www.fmach.it/Servizi-Generali/Pr ... -confronto" target="_blank" target="_blank" target="_blank
Il fatto è che nella discussione mi sono state fatte delle osservazioni che ritrovo allucinanti, e non capisco veramente su quali fondamenta si basino. Nonostante questo, vengono considerate da alcuni dei dogmi. Si dimentica che l'agricoltura si evolve, e ciò che vale oggi può non valere tra uno o cinque o dieci anni.
Non si può uscire dall'università e poi chiudere la mente alle solite 4 perle di saggezza sentite e darle per buone in assoluto e adatte a qualsiasi contesto e situazione. Io avevo un professore di agronomia generale che ripeteva la stessa lezione con le stesse parole da 40 (QUARANTA) anni......cerchiamo di mantenere un po' di indipendenza, di elasticità, per capire che non sempre è tutto bianco o tutto nero. Se 30 anni fa parlavi di biologico ti davano dello stregone folle, ora è considerata la massima avanguardia della viticoltura sostenibile.
Un esempio sono i concimi chimici, considerati la soluzione di tutti i mali per qualche decennio, prima di accorgersi che spesso causano più problemi che vantaggi. Si è passati da anni in cui si considerava il terreno esclusivamente un fattore di produzione, un ancoraggio per le radici.....salvo poi scoprire che contiene più vita che la parte epigea. Il discorso sul diserbo è strettamente legato.
Ed è inaccettabile che, nel 2014, ci sia ancora chi replichi dicendo "sei il solito ambientalista/ecologista che vive di sogni e utopie", perchè le esperienze sul campo e le soluzioni sono sotto gli occhi di chiunque le voglia vedere!!
Andare a fare due chiacchiere con qualche produttore bio, ad esempio, vale più di mille studi scientifici che si possono leggere. E soprattutto verificare in campo se stia raccontando verità o stia mentendo.
Sia chiaro, un certo atteggiamento dell'interlocutore ti obbliga ad andare sulla difensiva elogiando il bio, e finisci per passare per l'integralista o quello che si sente migliore.....io voglio solo far riflettere sull'inopportunità di chiudersi alle novità, o considerare la propria opinione perfetta e tutti gli altri degli ingenui/polli/idioti. Prima osservare, informarsi, provare, e POI bocciare o promuovere.
Si fa un gran parlare di biologico, biodinamico e chi più ne ha più ne metta.....senti questi parlare e sembra dicano chissà cosa, poi vai a vedere e certe cose i nostri vecchi le conoscevano benissimo.
Basta leggere un qualsiasi manuale di agronomia per rendersi conto che le pratiche dell'agricoltura attualmente considerata all'avanguardia, sostenibile, ecc erano conosciutissime e con radici millenarie. Un esempio su tutti il sovescio, la conoscenza delle diverse essenze, l'importanza di rispettare il terreno.
O prendiamo atto che dobbiamo allungare la vita il più possibile a questa Terra per garantire un futuro anche a chi verrà dopo o siamop destinati alla rovina, con le nostre stesse mani per giunta!!
Venendo a noi....non so se vivo su Marte, ma dalle mie parti nessuno si sogna di dire che con le mele o le viti la produzione nel bio è tanto inferiore a quella integrata. Un integrato che sente le contestazioni che mi sono state mosse sui cali di produzione, fa un balzo sulla sedia.
Costi viticoltura bio/tradizionale....non esiste UNA SOLA operazione che costi di più, fatta eccezione per una maggior attenzione nelle operazioni a verde. Per la gestione dell'erba, gli integrati stessi sono spesso dotati di macchine apposite per il sottofila.
E mi ripeto: conosco realtà che producono un bio "industriale", che producono una quantità allucinante di mele e di uva....quando dicevo che c'è gente che sfora i disciplinari della DOC con il bio non era una battuta.
Mi spiace per essermi dilungato troppo, ciao!