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biologico 
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Vorrei sapere, in un tipo di coltivazione intensivo ad esempio di vite o melo, quale sarebbe l'operazione che si deve fare a mano rispetto al tradizionale. Sentiamo, perchè sta diventando tragicomica la cosa.


13/01/2014, 16:09
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Senza essere estremisti o intransigenti in nessun senso, la ricerca verso un'agricoltura più sostenibile è sicuramente qualcosa di positivo. L'uso di trattamenti chimici, soprattutto in zone ad alta densità produttiva, non è certo un bene per chi in quelle zone ci abita. Ad esempio la coltivazione delle mele nella nostra Val di Non: fino a 35 trattamenti all'anno! E tracce di pesticidi nelle abitazioni e nell'urina degli abitanti:
https://wwfvillorbadotcom.wordpress.com ... ra/page/4/

Il costo di metodi alternativi alla chimica al momento sarà anche maggiore rispetto all'agricoltura tradizionale, ma si tratta di un campo di ricerca nuovo che va investigato. Col tempo può diventare più sostenibile anche in termini economici.


13/01/2014, 16:44
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Tragicomicissima!!

http://ageconsearch.umn.edu/bitstream/2 ... 03ho02.pdf

Ne posso postare altri 40 che dicono esattamante la stessa cosa.
Maddmax

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13/01/2014, 17:15
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Vai a cercare qualcosa in bulgaro del 1842 che magari è ancora meglio. In vigneto e frutteto (melo in particolar modo), parlare di differenze in termini di meccanizzazione è pura e semplice ignoranza, mi spiace per te. Poi se vuoi aggiornarti ben venga, altrimenti stai pure nel tuo mondo di scienza, perfezione e dogmi. Contento tu. L'importante è non raccontare balle o stupidaggini per sentito dire.


13/01/2014, 17:22
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Vi seguo con passione.... :D

volevo solo ricordare ai vari utenti che vi trovate nel settore enologico, quindi sarebbe bello
e corretto, (per non andare OT) approfondire appunto come vino e vigneto.....

Ciao

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Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso...
"Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi."
Aleksandr Solženicyn


13/01/2014, 19:34
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Se stiamo parlando di quanto il biologico sia auspicabile, del fatto che potremmo mangiare e bere di meno ma meglio e di tutte le altre problematiche ambientali connesse allo sfruttamento malsano del territorio, io sono li' in prima fila ad assaltare le multinazionali dell' agrochimica e a fronteggiare la polizia in assetto antisommossa.
Se stiamo parlando di COSTI e di nutrire 7 miliardi di individui (9 miliardi nel 2050) con il biologico, il discorso cambia.
Maddmax

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13/01/2014, 20:34
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Maddmax1 ha scritto:
Se stiamo parlando di COSTI e di nutrire 7 miliardi di individui (9 miliardi nel 2050) con il biologico, il discorso cambia.


Per quanto riguarda i costi, secondo me l'errore del tuo ragionamento sta nel pensare che siano rigidamente fissati da qualche entità indefinita... sono invece destinati a cambiare in base al mercato, alla contrattazione, all'incontro domanda-offerta. Bisogna considerare che il biologico, seppur in crescita, si può ancora definire un mercato "di nicchia" rispetto a quello dei prodotti convenzionali.

Sui tuoi dubbi circa l'impossibilità di "nutrire 7 miliardi di individui (9 miliardi nel 2050) con il biologico" forse bisognerebbe aprire una discussione in una sezione più adatta... comunque sia, preferisco rispondere qui.
Allora, questo dubbio si basa sull'assunto che le rese dei prodotti da agricoltura biologica siano molto più basse rispetto all'agricoltura convenzionale. In primo luogo questo non è sempre vero (leggi a pagina 6 del link che tu stesso hai postato: http://ageconsearch.umn.edu/bitstream/2 ... 03ho02.pdf" target="_blank), poi bisogna guardare l'altro lato della medaglia: il metodo convenzionale è piuttosto giovane (è legato allo sviluppo dell'industria chimica) ma è già responsabile di gravi danni ambientali: basti pensare all'inquinamento delle falde acquifere, alla compromissione della fertilità dei suoli dovuta all'uso massiccio di fertilizzanti chimici, alla distruzione dell'ecosistema suolo.
E' infatti un sistema di produzione che si basa sulla logica del massimo profitto nel minor tempo possibile, senza valutare le conseguenze sul lungo periodo... insomma una visione assoutamente miope.
Alla luce di tutto ciò, la domanda è: affidandoci all'agricoltura convenzionale, in quali condizioni arriveremo al 2050?


14/01/2014, 18:46
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Sono d' accordo sul concetto di agricoltura "sostenibile" (ecologicamente e socialmente, "sostenibile") e, francamente, non so dove si andra' a finire. E' altresi' vero, come dici tu, che non tutte le colture biologiche accusano lo stesso calo di produzione. Al momento attuale le frutta hanno -complessivamente- il calo minore e i cereali hanno il calo maggiore (purtroppo). Nel caso di specie, al momento l' uva "bio" ha un calo sensibile e, nell' odierna condizione di produzione/domanda/offerta non e' remunerativa a meno che non venga sovvenzionata o venduta con un sostanziale sovrapprezzo che qualcuno puo’ permettersi di pagare ma qualcun altro non puo’.
Per ritornare al tuo post precedente, ammesso e non concesso che la tua fonte bilbiografica sia attendibile e che il glyphosate abbia una residua tossicita', l' alternativa non e' tra il glyphosate e la zappa del nonno. L' alternativa e' tra il glyphjosate che viene biodegradato al 100% in 48 ore e l' atrazine. E forse tu sei troppo giovane per ricordarti con esattezza che cosa sia l' atrazina.
Maddmax

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14/01/2014, 20:12
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Maddmax1 ha scritto:
Sono d' accordo sul concetto di agricoltura "sostenibile" (ecologicamente e socialmente, "sostenibile") e, francamente, non so dove si andra' a finire. E' altresi' vero, come dici tu, che non tutte le colture biologiche accusano lo stesso calo di produzione. Al momento attuale le frutta hanno -complessivamente- il calo minore e i cereali hanno il calo maggiore (purtroppo). Nel caso di specie, al momento l' uva "bio" ha un calo sensibile e, nell' odierna condizione di produzione/domanda/offerta non e' remunerativa a meno che non venga sovvenzionata o venduta con un sostanziale sovrapprezzo che qualcuno puo’ permettersi di pagare ma qualcun altro non puo’.
Per ritornare al tuo post precedente, ammesso e non concesso che la tua fonte bilbiografica sia attendibile e che il glyphosate abbia una residua tossicita', l' alternativa non e' tra il glyphosate e la zappa del nonno. L' alternativa e' tra il glyphjosate che viene biodegradato al 100% in 48 ore e l' atrazine. E forse tu sei troppo giovane per ricordarti con esattezza che cosa sia l' atrazina.
Maddmax


Giusto due precisazioni perchè la verità è una cosa importante.
Punto primo: conosco più produttori bio che SFORANO IL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE della doc (per la viticoltura, il calo di produzione FORSE ci sarà in alcune zone, così ti dò il contentino anche se non lo meriteresti per il livello di supponenza, in altre assolutamente no).
Punto secondo: le macchine che evitano l'utilizzo del diserbo sono ormai moltissime, diffusissime anche tra chi non è assolutamente bio.
I problemi sono due: o ti decidi una volta per tutte a guardare in faccia la realtà, o eviti gentilmente di mentire sapendo di mentire.


14/01/2014, 20:32
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Orf ha scritto:
o eviti gentilmente di mentire sapendo di mentire


[size=200]Di' testa di caciucco! chiama bugiarda tua sorella![/size]

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14/01/2014, 22:34
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