JFF
Iscritto il: 14/04/2010, 16:00 Messaggi: 15
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Interessante.... Alcool: gli italiani bevono meno degli europei. Ma comportamenti a rischio per il 17% dei guidatori. E l’Onav spiega: “vino, guidare si può” ... Italiani, popolo di bevitori. Ma non troppo. Se nell’Unione Europea il 76% delle persone dice di aver consumato alcol negli ultimi 12 mesi, in Italia sono stati il 60% a farlo, anche se nel Belpaese chi beve, lo fa regolarmente. A dirlo un’indagine di Eurobarometro. La metà di chi beve vino, birra o superalcolici, afferma di farlo da una a tre volte la settimana, ma in Italia il 25% è un bevitore abituale. A bere sono soprattutto gli “over 55” e i più giovani. E se la maggioranza degli europei è cosciente dei rischi di guidare dopo aver bevuto, il 14% confessa di averlo fatto. In questo senso, gli italiani sono meno disciplinati: secondo il rapporto Istat “L’uso e l’abuso di alcol in Italia” (dati 2009), il 17,8% di chi guida l’auto almeno qualche volta alla settimana ha un comportamento a rischio, soprattutto tra i maschi di 18-24 anni (24,6%), in particolar modo a causa del binge drinking, il bere per ubriacarsi. Per il rapporto, i comportamenti a rischio si associano fortemente all’abitudine di andare in discoteca o dove si balla. Il Codacons punta il dito contro “i finti analcolici per minorenni, prodotti alcolici travestiti da innocue bevande, ma con 5/6 gradi, ben superiori all’1,2 fissato per legge per essere considerate analcoliche”, e chiede di applicare la legge e dure sanzioni (fino alla sospensione dell’esercizio) per chi trasgredisce e somministra le bevande ai minori di 16 anni. Ma l’Onav scende in difesa del nettare di Bacco e dice: “Vino: guidare si può!”, titolo del convegno nazionale di scena a Torino, dal 6 al 9 maggio. “Perché l’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino - spiega il presidente, il nutrizionista Giorgio Calabrese - deve diventare ancor più autorevole nei confronti di istituzioni e media, e dare nuove soluzioni ai problemi legati al consumo di vino che necessitano di approfondimenti”.
da winenews
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